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Taranto, 3 ottobre 2025 – Dopo mesi di attese e sollecitazioni sindacali, si sblocca finalmente l’iter del concorso pubblico per l’assunzione di 38 autisti-soccorritori del servizio 118 di Taranto, bandito a seguito dell’internalizzazione del servizio avvenuta a maggio 2023.
Questa mattina, presso la Direzione Generale della ASL Taranto, si è svolto un incontro decisivo con la partecipazione del Direttore Generale Straordinario, Dott. Gregorio Vito Colacicco, dell’Amministratore Unico di Sanitaservice Taranto, Dott. Giuseppe Pulito, del Responsabile delle Relazioni Sindacali, Dott. Eustachio Marcosano, del Segretario della Commissione concorsuale Giuseppe Giardina, e dei rappresentanti della UIL FPL Taranto: il Segretario Provinciale Giovanni Maldarizzi, insieme a Luca Borraccino e Fedele La Neve.
L’incontro, convocato a seguito della proclamazione di un sit-in di protesta previsto per lunedì 6 ottobre, ha segnato una svolta. La Direzione Strategica ha comunicato che i ritardi erano dovuti a ulteriori verifiche sui titoli di servizio dei candidati. Contestualmente, è stato ufficializzato che da oggi sono partite le prime PEC indirizzate ai vincitori, finalizzate alla raccolta della documentazione integrativa indispensabile per completare il percorso assunzionale.
“Accogliamo con soddisfazione – ha detto il segretario generale UIL FPL Taranto, Giovanni Maldarizzi -l’avvio delle procedure di assunzione dei 38 autisti-soccorritori, frutto di un iter lungo e complesso che abbiamo seguito con determinazione. Questo risultato è importante non soltanto per i lavoratori, che finalmente vedono riconosciuto un diritto legittimo, ma soprattutto per i cittadini, che potranno contare su un servizio 118 più efficiente, con turni maggiormente sostenibili e un organico finalmente rafforzato.”
Sulla stessa linea, i dirigenti sindacali Luca Borraccino e Fedele La Neve hanno sottolineato: “Pur riconoscendo che lo sblocco delle assunzioni rappresenta un passo avanti concreto, non possiamo nascondere la nostra insoddisfazione per i ritardi accumulati e per le modalità con cui è stato gestito l’iter. Crediamo che si potesse e si dovesse agire con maggiore celerità e organizzazione. Ora chiediamo di aprire subito dopo la fase assunzionale un tavolo di confronto permanente per innalzare gli standard qualitativi del servizio, rendendolo realmente rispondente alle esigenze del territorio.”
Con l’ingresso in servizio dei 38 vincitori, la UIL FPL Taranto sottolinea come si realizza un duplice obiettivo: da un lato si tutelano i lavoratori che per anni hanno dovuto affrontare turni estenuanti e un organico insufficiente; dall’altro si garantisce ai cittadini un sistema di emergenza-urgenza più efficiente, tempestivo e all’altezza dei bisogni del territorio ionico.
Taranto, 2 ottobre 2025 – “È inaccettabile che un intero quartiere debba vivere nell’incertezza quotidiana per un servizio postale che dovrebbe essere normale e garantito a tutti”. Con queste parole il segretario generale di UIL Poste Taranto, Giuseppe Manfuso, sintetizza la protesta del sindacato in merito alla situazione che da mesi colpisce la comunità della Città Vecchia, a causa della chiusura dell’ufficio postale di Piazza Fontana e del suo accorpamento a quello di via Arco Paisiello.
Un provvedimento gestionale che, secondo UIL Poste, ha generato disagi insostenibili. I cittadini si trovano costretti a lunghe file anche per prestazioni banali e i dipendenti sono alle prese con condizioni di lavoro precarie e spesso frustranti. Le difficoltà si amplificano nei giorni di pagamento delle pensioni, quando in realtà convivono due uffici in uno solo, Taranto 1 e Taranto 2. Ma per l’utenza storicamente legata al servizio di Piazza Fontana l’accesso a semplici operazioni, come i prelievi, si è trasformato in un percorso a ostacoli: la riduzione della giacenza economica impedisce di soddisfare fabbisogni elementari, trasformando l’ufficio in un luogo di tensione continua.
Manfuso punta il dito contro la mancata unificazione dei frazionari telematici, provvedimento considerato minimo e urgente per unificare gli sportelli e semplificare le procedure. “Nel 2025 è assurdo che un quartiere intero resti ostaggio di scelte organizzative miopi – aggiunge –. I cittadini vengono penalizzati e i lavoratori sono gli ‘invisibili’ di una pianificazione che non riconosce dignità né sicurezza. È doveroso che Poste Italiane intervenga senza altri ritardi per restituire normalità all’utenza e stabilità agli operatori”.
La UIL Poste chiede quindi tre punti di azione immediata: un’assegnazione definitiva del personale che restituisca certezza ai dipendenti, l’attivazione di un unico frazionario operativo e la garanzia di un servizio efficiente e rispettoso della comunità della Città Vecchia. “Se non arriveranno risposte rapide – sottolinea Manfuso – saremo pronti a mettere in campo ulteriori iniziative sindacali, perché è in gioco un diritto collettivo che riguarda cittadini e lavoratori allo stesso tempo”.
L’intervento della UIL Taranto
Sulla vicenda è intervenuto anche il coordinatore territoriale della UIL Taranto, Gennaro Oliva, che ha allargato la riflessione al piano politico e sociale. “La condizione della Città Vecchia di Taranto non è un dettaglio – dichiara – ma un banco di prova sulla capacità delle istituzioni e delle aziende di garantire coesione e pari diritti. Quando un servizio essenziale viene depotenziato, si alimenta la percezione di marginalità e abbandono di un territorio che invece chiede attenzione e rispetto”.
Per Oliva, la questione posta da UIL Poste evidenzia “quanto la gestione dei servizi pubblici debba essere coerente con lo sviluppo e la valorizzazione delle comunità. Qui non parliamo soltanto di code agli sportelli, ma del diritto dei residenti della città vecchia a vivere in una dimensione urbana dignitosa. La UIL Taranto sostiene con forza questa battaglia, perché un servizio postale efficiente è un segnale di equità, presidio sociale e cittadinanza attiva”.
“Non vogliamo rassegnarci al declino della sanità pubblica e non ci rassegnamo all’idea che i lavoratori e le lavoratrici del settore rimangano ai margini di tutti i processi decisionali, proprio mentre l’economia di guerra di questo Governo definanzia la sanità”.
Così i segretari generali e quelli di categoria Giovanni D’Arcangelo e Mimmo Sardelli per CGIL e FP CGIL e Gennaro Oliva e Giovanni Maldarizzi, per la UIL e la FPL UIL.
Sono loro, infatti, i firmatari di una richiesta di incontro per la riattivazione del tavolo di confronto sulle problematiche della sanità pubblica locale, inviata questa mattina al Commissario straordinario dell’ASL di Taranto, Gregorio Colacicco.
Così mentre a livello nazionale si attendono gli esiti della prossima legge di bilancio, si rintuzza nuovamente la Regione Puglia e l’ASL territoriale per una condizione di emergenza e urgenza che non cessa di pesare sulle spalle di cittadini e lavoratori.
“Eppure nel 2023 avevamo iniziato un percorso che oggi, se fosse stato reso concreto, avrebbe potuto registrare i primi risultati, invece – continuano i rappresentanti sindacali di CGIL e UIL – quelle proposte in riferimento al Piano di Riordino Ospedaliero e all’offerta sanitaria territoriale restano lettera morta”.
E’ urgente, pertanto, per i due sindacati confederali, tornare a quel tavolo e tornare a ridiscutere di liste d’attesa, posti letto, offerta sociosanitaria e delle assunzioni che potrebbero, insieme alla messa in funzione del nuovo ospedale e di una sanità di prossimità, fornire le risposte alle esigenze di assistenza e cura che i cittadini meritano.
Un percorso interrotto che ora CGIL e UIL chiedono di riattivare con urgenza.
“Come stabilito dal protocollo con la Regione Puglia del 2 maggio del 2023, – dicono D’Arcangelo, Sardelli, Oliva e Maldarizzi – quel tavolo deve tornare a lavorare, mediante una convocazione delle organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo, nella sede dell’ASL di Taranto. Non è più tempo di proroghe o differimenti”.
Sasso (UILTRASPORTI): “L’immobilismo della politica locale ha spinto gli investitori a cercare altrove. Ancora una volta, la città perde una possibilità di sviluppo e occupazione.”
Taranto, 29 settembre 2025 – Le recenti notizie sulla decisione di Renexia di abbandonare il progetto per la realizzazione di una fabbrica di turbine eoliche a Taranto rappresentano l’ennesima batosta per l’occupazione e lo sviluppo della città. Per Carmelo Sasso, segretario generale UIL Trasporti Taranto, si tratta di una grande opportunità persa per il rilancio del porto e per la crescita dell’occupazione locale.
“Non possiamo nascondere la nostra preoccupazione per il futuro del porto di Taranto e per i lavoratori. La scelta di Renexia di dirottare il progetto in Abruzzo è una ulteriore sconfitta per la città, che si vede sfumare un’opportunità straordinaria di sviluppo economico e industriale”, afferma Sasso. Il progetto, infatti, prevedeva un investimento da 500 milioni di euro e la creazione di circa 1.500 posti di lavoro diretti e indiretti, con la produzione di turbine eoliche flottanti per il parco eolico offshore di Med Wind, nell’area di Trapani.
Secondo Sasso, la causa principale di questa scelta risiede nell’immobilismo delle istituzioni locali. “Purtroppo, la politica locale ha perso ancora una volta una grande occasione. L’Autorità Portuale, pur avendo a disposizione tutte le condizioni per attrarre investimenti di questa portata, non è riuscita a definire con chiarezza i termini dell’insediamento di questo progetto ridefinendo i termini della concessione del Molo Polisettoriale oppure fornendo una diversa collocazione dello stesso all’interno del sedime portuale ionico. Non si è riusciti ancora una volta come territorio a rispondere alle esigenze degli importanti investitori internazionali sommando all’incertezza sulla opportunità e volontà del territorio di accogliere un investimento importante supportato però da un partner Cinese e i ritardi nelle relative decisioni hanno fatto il resto”, commenta il segretario dei Trasporti.
Questo progetto che avrebbe peraltro chiuso il ciclo della filiera del settore dell’energia eolica offshore nel porto di Taranto avrebbe dovuto rappresentare non solo una crescita per l’industria dell’energia rinnovabile in Italia, ma anche una risorsa importante per i lavoratori ex TCT, il terminal container di Taranto, che da tempo vivono una situazione di incertezza occupazionale. Circa 300 operai, infatti, avrebbero potuto essere ricollocati nel nuovo progetto. “Abbiamo lavorato per ottenere risorse per la formazione e per il reinserimento dei lavoratori, ma ad oggi i fondi sono bloccati poiché non si conoscono le linee di sviluppo cui indirizzare la riqualificazione delle maestranze. Le lavoratrici ed i lavoratori aspettano risposte, ma la politica sembra non avere la capacità di dare soluzioni concrete”, aggiunge Sasso.
La decisione di Renexia arriva dopo una lunga fase di valutazione che aveva visto Taranto tra le principali aree di interesse per il progetto, insieme a Brindisi. Tuttavia, nonostante le valutazioni positive espresse dal direttore generale Riccardo Toto e il protocollo d’intesa firmato nel 2024 con il Ministero delle Imprese, alla fine il progetto ha trovato un’accoglienza più favorevole in Abruzzo. “La nostra città ha perso una ennesima occasione storica. I progetti di sviluppo per Taranto continuano a rimanere solo parole e promesse non mantenute”, commenta Sasso, visibilmente frustrato dalla situazione.
Il Segretario di UIL Trasporti esprime anche la sua preoccupazione per l’immobilismo delle istituzioni locali, che non hanno saputo cogliere le opportunità che si sono presentate. “Questa vicenda dimostra chiaramente che Taranto non ha ancora la capacità di attrarre investimenti significativi. Mentre altre città, come Vasto, hanno saputo sfruttare meglio le proprie risorse, Taranto continua a restare indietro. Sono convinto ancor di più della necessità della creazione di una cabina di regia congiunta tra OO.SS, Comune, Provincia e AdSP che entri nel merito di come far uscire il Porto di Taranto da questa lunga fase di crisi” conclude Sasso.
A concludere, l’intervento del coordinatore territoriale Gennaro Oliva, che evidenzia la drammatica situazione del lavoro a Taranto: “Viviamo in una città che detiene il record nazionale di ore di cassa integrazione e dove ormai si contano più ex lavoratori di aziende che hanno scelto di delocalizzare altrove che addetti ancora in attività. Da anni si parla di fondi, progetti e investimenti, ma quando si tratta di attrarre nuovi imprenditori con progetti importanti, questi finiscono per fuggire. Per questo chiediamo come UIL alla politica di abbandonare definitivamente il modello sterile del muro contro muro e di concentrare, invece, tutte le energie sul futuro della città e dei suoi lavoratori.”
Gennaro Oliva (UIL Taranto): “Non è solo una manifestazione, ma un segno concreto di solidarietà e vicinanza ai bambini e alle famiglie che affrontano la malattia oncologica”
Taranto, 25 settembre 2025 – Tutto pronto per la Pigiama Run 2025, l’iniziativa di solidarietà promossa dalla LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, che quest’anno si svolgerà in contemporanea con 33 altre città italiane. L’evento, che si terrà domani a Taranto il 26 settembre, partirà da Piazza Giovanni XXIII alle 18:30, con il corteo che inizierà alle 19:00. Un’iniziativa che unisce allegria e impegno sociale, con il contributo di cittadini e associazioni locali per aiutare i bambini malati di cancro.
“La Pigiama Run è un’occasione unica per stare vicino a chi sta vivendo una delle prove più dure della propria vita: la malattia oncologica”, afferma Gennaro Oliva, coordinatore territoriale UIL Taranto. “Indossare il pigiama non è solo un gesto simbolico, ma un modo per fare sentire ai bambini e alle loro famiglie che non sono soli. Taranto ha sempre risposto con grande cuore a queste iniziative di solidarietà, e siamo certi che anche quest’anno la nostra comunità non farà mancare il proprio sostegno”.
L’obiettivo della manifestazione è raccogliere fondi per il reparto di Oncoematologia Pediatrica “Nadia Toffa” dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto. I fondi raccolti serviranno a finanziare servizi essenziali per i bambini malati e le loro famiglie, come case di accoglienza, supporto psicologico e sussidi economici. Nel 2024, grazie alle donazioni, è stato acquistato un’importante barella di ultima generazione per il reparto.
Come già nelle edizioni precedenti, l’iniziativa vede il coinvolgimento di numerose realtà locali, tra cui UIL Taranto che ha dato il suo contributo in termini di gadget che verranno distribuiti ai partecipanti.
“La UIL Taranto è al fianco di questa manifestazione, perché crediamo che la solidarietà sia un valore fondamentale per la nostra comunità”, aggiunge Oliva. “Invitiamo tutti a partecipare, perché ogni passo che faremo insieme sarà un passo verso un futuro migliore per i bambini che lottano contro il cancro e per le loro famiglie”.
Il contributo minimo di partecipazione è di 15 euro, che darà diritto a un pacco gara contenente il pettorale e gadget offerti dagli sponsor, fino a esaurimento scorte. L’intero ricavato sarà destinato a sostenere le attività della LILT a favore dei piccoli pazienti oncologici.
TARANTO, 24 settembre 2025 – La UIL Taranto accoglie con favore l’istituzione del tavolo permanente tra Comune, Provincia e sindacati per affrontare le gravi criticità occupazionali e monitorare gli investimenti sul territorio.
Una decisione scaturita dopo la lettera congiunta di CGIL, CISL e UIL Taranto inviata al sindaco Piero Bitetti e al presidente della Provincia Gianfranco Palmisano, che denunciava dati allarmanti: disoccupazione al 13,5% (contro il 7,7% nazionale), inattività al 49,8% e giovani NEET al 33,4%. Indicatori che, senza un piano condiviso, rischiano di aggravarsi ulteriormente.
Dal confronto a Palazzo di Città è arrivata la scelta di dotarsi di uno strumento stabile di programmazione e trasparenza, capace di garantire occupazione, coesione sociale e una gestione coordinata della transizione industriale ed energetica.
Gennaro Oliva, coordinatore territoriale UIL Taranto, ha ribadito con forza: “Taranto continua a registrare troppa disoccupazione e cassa integrazione. Chiediamo se esistano davvero le condizioni per fare sistema e portare benessere ai cittadini. Grandi progetti come PNRR, JTF o Giochi del Mediterraneo avrebbero dovuto trasformare la città in una fabbrica di lavoro, ma così non è stato. Per questo pretendiamo un protocollo condiviso che dia risposte concrete ai lavoratori”.
Sulla stessa linea il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, che ha sottolineato l’urgenza di “costituire una rete del territorio capace di capitalizzare gli investimenti per cambiare volto alla città e avviare nuove economie che superino la dipendenza dall’acciaio”.
Il presidente della Provincia, Gianfranco Palmisano, ha aggiunto: “Taranto ha bisogno di una visione condivisa per affrontare emergenze come viabilità, edilizia scolastica e sostegno alle imprese. Solo con la collaborazione tra istituzioni e sindacati il piano strategico di rilancio potrà diventare operativo”.
Dall’incontro è emersa anche la voce della CGIL e della CISL, che hanno rimarcato la necessità di trasformare i fondi in buona occupazione, evitando che restino risorse senza destinazione, e di garantire un confronto costante e concreto sulle scelte da compiere.
Conclude Oliva: “La UIL non accetterà più che Taranto resti intrappolata in annunci e immobilismo. Vogliamo che il tavolo permanente diventi subito operativo e che le istituzioni, insieme alle parti sociali, si assumano la responsabilità di costruire futuro e lavoro vero per il nostro territorio”.
