Passaggio al mercato libero, critico il sindacato UILCOM di Puglia e Taranto


Il passaggio al mercato libero dell’energia potrebbe rappresentare una minaccia imminente per i lavoratori dei call center energetici, mettendo a repentaglio oltre 1500 posti di lavoro in tutto il territorio nazionale.

La UILCOM di Taranto avverte che questo potrebbe essere solo il primo segnale di una potenziale ondata di esuberi nel settore.

Il Segretario UILCOM Puglia, Alfredo Neglia, esprime preoccupazione per il futuro occupazionale dei lavoratori dei call center energetici: “Da tempo il sindacato discute con il governo del passaggio al mercato tutelato e degli effetti sull’occupazione”, afferma Neglia. “La UILCOM, con il segretario nazionale Pierpaolo Mischi, aveva richiesto una clausola di salvaguardia che mettesse al riparo i lavoratori dal cambiamento del mercato, specialmente considerando che operano in aziende che gestiscono in subappalto i servizi di call center di grandi gruppi come Enel o Acea, detentori della maggior quota del mercato tutelato”.

La UILCOM aveva precedentemente proposto l’applicazione della clausola di salvaguardia per evitare il superamento dell’articolo 36 ter previsto dalla L.85 del 3 luglio 2023, norma che garantisce il trasferimento dei lavoratori in caso di subentro di una nuova azienda nell’appalto. Patrizia D’Arcangelo, coordinamento UILCOM Taranto, sottolinea che questa normativa rappresenta “una clausola di civiltà” che tutela i lavoratori del settore energetico e garantisce la continuità lavorativa durante la transizione al mercato libero.

Di fronte a questa situazione critica, la UILCOM annuncia iniziative di mobilitazione a partire da lunedì.
Sono previsti scioperi nelle sedi dei call center energetici del mercato tutelato, manifestazioni, presidi, invio di lettere alle prefetture e sensibilizzazione delle istituzioni locali sul tema. A livello nazionale, sarà richiesto un incontro con i Ministeri competenti per affrontare la questione e cercare soluzioni immediate.

Il sindacato invita tutti i lavoratori, le istituzioni e la cittadinanza a sostenere la causa per preservare i posti di lavoro e garantire una transizione equa verso il mercato libero, tutelando la sicurezza economica dei dipendenti coinvolti. La UILCOM rimane in attesa di un riscontro positivo dalle autorità competenti per salvaguardare l’occupazione nel settore dei call center energetici.

Un lungo viaggio straordinario e professionale

Carissimi amici,

È con un misto di 𝒆𝒎𝒐𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆 𝒈𝒓𝒂𝒕𝒊𝒕𝒖𝒅𝒊𝒏𝒆 che oggi ci rivolgiamo a voi per annunciare il meritato pensionamento del nostro caro Segretario Generale, Giuseppe Andrisano, dopo 𝟒𝟐 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒅𝒊 𝒊𝒎𝒑𝒆𝒈𝒏𝒐 𝒊𝒏𝒔𝒕𝒂𝒏𝒄𝒂𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒍’𝑨𝒓𝒔𝒆𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝑻𝒂𝒓𝒂𝒏𝒕𝒐.

Giuseppe ha dedicato la sua vita professionale a servire con dedizione e passione l’Arsenale della Marina Militare di Taranto ed i lavoratori che ivi operano, 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘪𝘣𝘶𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘪𝘮𝘱𝘦𝘨𝘯𝘰 𝘴𝘪𝘯𝘥𝘢𝘤𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘪𝘯 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘳𝘪𝘰, 𝘢𝘭 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘦𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘰𝘨𝘯𝘶𝘯𝘰 𝘦 𝘰𝘨𝘯𝘶𝘯𝘢.
La sua esperienza, la sua leadership, hanno reso unici e inestimabili i suoi contributi.
Oggi, mentre salutiamo un capitolo straordinario della sua carriera, non possiamo fare a meno di ringraziare Giuseppe per la sua determinazione, la sua saggezza e la sua guida sindacale.

𝘾𝙖𝙧𝙞𝙨𝙨𝙞𝙢𝙤 𝙂𝙞𝙪𝙨𝙚𝙥𝙥𝙚, 𝙩𝙞 𝙖𝙪𝙜𝙪𝙧𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙤 𝙞𝙡 𝙗𝙚𝙣𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙩𝙞 𝙢𝙚𝙧𝙞𝙩𝙞 𝙥𝙚𝙧 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙪𝙡𝙩𝙚𝙧𝙞𝙤𝙧𝙚 𝙞𝙢𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖𝙣𝙩𝙚 𝙩𝙖𝙥𝙥𝙖 𝙙𝙞 𝙫𝙞𝙩𝙖, 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙖𝙧𝙖’, 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙣𝙚𝙡 𝙩𝙪𝙤 𝙨𝙩𝙞𝙡𝙚, 𝙥𝙞𝙚𝙣𝙖 𝙙𝙞 𝙨𝙤𝙙𝙙𝙞𝙨𝙛𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙚 𝙧𝙚𝙖𝙡𝙞𝙯𝙯𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖𝙡𝙞.

Il tuo impegno instancabile è il faro per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di condividere con te questa straordinaria avventura lavorativa in Arsenale, ma altrettanto lo sarà e per tutti i giovani che oggi approcciano a questo affascinante cammino lavorativo chiamato Arsenale marittimo.

Nonostante si concluda questa straordinaria avventura da dipendente con la difesa, 𝑮𝒊𝒖𝒔𝒆𝒑𝒑𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒊 𝒇𝒆𝒓𝒎𝒆𝒓𝒂’ 𝒒𝒖𝒊 𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒊𝒏𝒖𝒆𝒓à 𝒊𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒐𝒓𝒅𝒊𝒏𝒂𝒓𝒊𝒐 𝒊𝒎𝒑𝒆𝒈𝒏𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝑼𝑰𝑳𝑷𝑨 𝒆 𝑼𝑰𝑳 𝒅𝒊 𝑻𝒂𝒓𝒂𝒏𝒕𝒐, 𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒂𝒗𝒂𝒏𝒕𝒊 𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒎𝒊𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒕𝒖𝒕𝒆𝒍𝒂 𝒅𝒆𝒊 𝒅𝒊𝒓𝒊𝒕𝒕𝒊 𝒅𝒆𝒊 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒐𝒓𝒊 𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒊𝒃𝒖𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒇𝒐𝒓𝒕𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒂𝒎𝒃𝒊𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒆𝒒𝒖𝒐 𝒆 𝒔𝒐𝒍𝒊𝒅𝒂𝒍𝒆.

Auguroni Giuseppe!
Con affetto, la UIL di Taranto 🔵

Sciopero generale 1 dicembre: ADESSO BASTA!

📢🤝 𝔸𝔻𝔼𝕊𝕊𝕆 𝔹𝔸𝕊𝕋𝔸! 🤝📢🔵

Cari 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 e care 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶, 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 e 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗲 di Taranto,Domani ci troviamo ancora una volta in piazza, non solo come rappresentanti del Sindacato UIL Taranto, ma come 𝘃𝗼𝗰𝗲 𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗶𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮 𝗮 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲. I problemi sociali ed economici persistono, e la situazione richiede la nostra attenzione e azione congiunta.

🛑 🅢🅒🅘🅞🅟🅔🅡🅞 🅖🅔🅝🅔🅡🅐🅛🅔 – ❶ 🅓🅘🅒🅔🅜🅑🅡🅔 – 🅟🅘🅐🅩🅩🅐 🅛🅘🅑🅔🅡🅣🅐’, 🅑🅐🅡🅘 🛑 Abbiamo indetto uno sciopero generale perché riteniamo che le questioni fondamentali debbano essere affrontate con decisione e urgenza. La 𝒑𝒆𝒓𝒅𝒊𝒕𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒓𝒆 𝒅’𝒂𝒄𝒒𝒖𝒊𝒔𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒊 𝒔𝒂𝒍𝒂𝒓𝒊 𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊, 𝒊𝒍 𝒎𝒂𝒏𝒄𝒂𝒕𝒐 𝒓𝒊𝒏𝒏𝒐𝒗𝒐 𝒅𝒆𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒂𝒕𝒕𝒊, 𝒍𝒂 𝒔𝒊𝒄𝒖𝒓𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒔𝒖𝒍 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐, 𝒊𝒍 𝒇𝒊𝒔𝒄𝒐 𝒆 𝒍𝒂 𝒑𝒓𝒆𝒗𝒊𝒅𝒆𝒏𝒛𝒂 sono tematiche che coinvolgono ognuno di noi.

🤲 𝗥𝗜𝗦𝗣𝗘𝗧𝗧𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗟𝗘𝗚𝗚𝗜 𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗖𝗢𝗦𝗧𝗜𝗧𝗨𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘🤲 Il nostro sciopero è stato organizzato nel rispetto scrupoloso delle leggi vigenti. 𝗡𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗼 𝗽𝘂𝗼’ 𝗮𝗿𝗿𝗼𝗴𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗶𝗹 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗰𝗶𝗱𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗶𝗹𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 quando è opportuno scioperare. La nostra Costituzione riconosce il diritto di protesta pacifica come una fondamentale espressione di democrazia, e oggi siamo qui per far valere questo diritto

🌐 𝗨𝗡𝗔 𝗩𝗢𝗖𝗘 𝗨𝗡𝗜𝗧𝗔 𝗣𝗘𝗥 𝗘𝗦𝗦𝗘𝗥𝗘 𝗔𝗦𝗖𝗢𝗟𝗧𝗔𝗧𝗜 🌐 Dalla piazza di Bari, e da tutte le altre piazze coinvolte in questa mobilitazione, si leva un grido di partecipazione e una richiesta chiara al Governo: 𝒂𝒔𝒄𝒐𝒍𝒕𝒂𝒕𝒆 𝒄𝒉𝒊 𝒆’ 𝒊𝒏 𝒅𝒊𝒇𝒇𝒊𝒄𝒐𝒍𝒕𝒂’, 𝒂𝒔𝒄𝒐𝒍𝒕𝒂𝒕𝒆 𝒄𝒉𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒆’ 𝒅’𝒂𝒄𝒄𝒐𝒓𝒅𝒐. La diversità di voci è la forza della democrazia, e insieme possiamo costruire un futuro più giusto e sostenibile.

#1dicembre #scioperogenerale #adessobasta UIL – Unione Italiana del Lavoro UIL Puglia PierPaolo Bombardieri

UIL TRASPORTI TARANTO LANCIA L’ALLARME SU KYMA AMBIENTE: RITARDI NEGLI STIPENDI, AZIENDA VICINA AL DEFAULT

Sasso: “Mentre a Palazzo tutti sono intenti a ballare la quadriglia, i lavoratori Amiu anche questo mese percepiranno lo stipendio in ritardo”

Il segretario generale di UIL TRASPORTI TARANTO, Carmelo Sasso, interviene sulla preoccupante condizione in cui versa l’azienda pubblica di igiene urbana della citta di Taranto, Kyma Ambiente.

Nel comunicato, Sasso esprime preoccupazione per la condizione attuale della città, evidenziando una serie di problematiche che vanno oltre le dinamiche politiche e che impattano direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini. La stasi politica, le continue controversie e la mancanza di decisioni concrete stanno causando ritardi e disastri, soprattutto nei servizi pubblici, nell’igiene urbana e nel decoro della città.
Il Segretario Generale UIL Trasporti Taranto auspica un cambio di rotta e una maggiore stabilità amministrativa, esortando il Sindaco, Rinaldo Melucci, ad affrontare con determinazione le criticità presenti e a garantire una gestione coerente delle partecipate, come Kyma Mobilità, che sta ottenendo risultati positivi grazie a relazioni industriali stabili.

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“Imbarazzante, oltre che sprezzante dei bisogni di Taranto e dei suoi cittadini, – scrive Carmelo Sasso, segretario generale di UIL TRASPORTI TARANTO – la stucchevole querelle messa in campo nelle ultime settimane dalla politica Ionica.

La città è ferma, anzi arretra ancora nella qualità dei servizi pubblici, nell’igiene e nel decoro urbano, più in generale nella qualità della vita.

Questa volta però la colpa non può certo ascriversi al ‘commissario’ o ai ‘congiurati’, mentre la politica locale e regionale continuano a trastullarsi con esperimenti da manuale Cencelli che nulla ha a che vedere con il pubblico interesse e con il bene di Taranto.

Delle ‘emergenze croniche’ come la questione Kyma Ambiente non vi è più traccia nella discussione politica territoriale da quando è stato aperto il ‘calciomercato di recupero’.

Non ci permettiamo di giudicare l’etica o la morale di chi, ottenendo mandato dai cittadini per navigare ad Est, di colpo vira ad Ovest disorientandoli, perché questo aspetto attiene alla cultura e alla sensibilità individuale delle persone.

Ciò che rileviamo però essendo questo un dato incontrovertibile è che la perdurante instabilità, non solo politica di chi governa il nostro territorio, sta causando ritardi e disastri che difficilmente potranno essere coperti a lungo; distraendo l’attenzione dei cittadini verso il mercato di recupero di dicembre (per rimanere nella metafora calcistica) messo in campo nelle ultime settimane anche perché di Lionel Messi in giro non se ne vedono.

Il cambiare continuamente assetto di governo e il mettere in discussione gli equilibri in Consiglio, sta portando a una totale paralisi della macchina amministrativa la cui riprova sono i ritardi oramai incontestabili nella organizzazione dei Giochi del Mediterraneo che stanno causando un grave danno anche di immagine al territorio che da anni si candida al suo rilancio anche attraverso il turismo.

Per quanto attiene le ‘croniche emergenze’ della nostra città un esempio lampante di questo stallo amministrativo è rappresentato dalla questione Kyma Ambiente che versa in uno stato comatoso in attesa di ulteriori prestiti bancari per evitare il fallimento attraverso il nuovo Contratto di Servizi e il relativo Piano Industriale che, a detta della proprietà Comune di Taranto, dovrebbero risanare e rilanciare l’azienda.

Del contratto di servizi che doveva essere pronto a settembre e del quale sono state mostrate a Palazzo di Città delle slide riepilogative alla vigilia di ferragosto non vi è traccia alcuna, neanche in bozza: in pratica ci hanno mostrato un altro rendering.

Siamo a dicembre e di questo importante documento per il rilancio oltre che della Società anche delle condizioni di decoro e igiene della città non vi è traccia alcuna; non ha neanche iniziato il suo percorso nelle relative commissioni consiliari prima di dover essere sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale.

Nel frattempo i lavoratori di Kyma Ambiente anche questo mese con molta probabilità percepiranno le retribuzioni in ritardo con grave nocumento per gli equilibri familiari che da mesi sopportano questi ritardi spesso non vedendosi pagate le cessioni del quinto e i fondi complementari.

Al netto di quanto accaduto confidiamo che il Sindaco abbia finalmente trovato un suo equilibrio con questa ‘nuova’ Giunta e soprattutto la serenità per affrontare con la giusta determinazione le gravi questioni di merito che nelle prossime settimane andranno poste come priorità dell’Amministrazione.

Siamo anche sicuri che il nuovo assessore all’Ambiente che prenderà in carico il dossier Kyma Ambiente Amiu saprà dare la giusta ‘verve’ a una vicenda che vive una fase di grave stallo dal punto di vista della relativa Direzione che tarda a produrre gli atti necessari al rilancio della Società.

Speriamo anche che i ‘rimpasti’ siano completi e non investano anche i CdA delle partecipate, perché al netto della grave situazione di Kyma Ambiente che necessita di attenzioni particolari, in Kyma Mobilità finalmente si è riusciti a stabilire delle relazioni industriali che stanno portando ottimi risultati, oltre che per l’azienda, questa volta finalmente, anche per i lavoratori.

Queste Società, seppur di proprietà e su indirizzo pubblico, alla fine della fiera sono delle Aziende che devono avere una continuità di gestione che eviti continui cambi di rotta e di filosofia oltre che di Consiglieri di Amministrazione.

Confidiamo anche che i nuovi ‘consiglieri’ di cui il Sindaco si è recentemente dotato siano in grado di aggiungere alla dinamicità politica, finora dimostrata, quella dose di esperienza e saggezza che forse in questa fase è mancata.

In assenza di un rasserenamento del clima politico a Taranto le decisioni continueranno a essere assunte altrove e continueremo ad assistere a commissariamenti e nomine di ‘salvatori della patria’ a vario titolo.

Pensiamo che la politica locale debba rendersi conto, anche nel suo interesse che spesso appare il preminente, che bisogna essere seri e stare attenti perché non restano molte altre formazioni alternative per continuare a ballare la quadriglia tutti insieme”.

Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: una chiamata all’azione per la parità di genere e la non violenza

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, Doriana Caleandro, Coordinatrice Pari Opportunità UIL Taranto, pone l’attenzione su una triste realtà che continua ad affliggere la società: la persistenza della violenza di genere. Rompendo con la retorica comune, il messaggio trasmette l’urgenza di affrontare questo problema con azioni concrete anziché con parole ripetute nel corso dei secoli.

“Inutile fare retorica – afferma Caleandro, sottolineando che la violenza sulle donne è una realtà ancora troppo presente nei fatti di cronaca nera – tutte cose dette e ridette da milioni di anni. Potrei fare infinite citazioni risalenti a secoli passati e che ad oggi risulterebbero ancora attualissime. Eppure risulta ancora necessario parlarne. A dircelo sono i fatti di cronaca nera che vedono nella stragrande maggioranza le donne come vittime di violenza, ogni tipo di violenza, fino ad arrivare alla tragedia del femminicidio”. 

“Siamo in una società che vive lo stereotipo delle favole, del principe azzurro, di cenerentola, della crocerossina, della casa del Mulino Bianco.  Accade che spesso ci giriamo dall’altra parte pur essendo testimoni diretti, quasi con la convinzione che quella violenza non ci riguardi. La verità è che non siamo culturalmente indottrinati alla parità di genere e al rispetto della vita altrui”

“Ci manca la consapevolezza che non esiste il raptus. I segnali ci sono, eccome! Basterebbe mettersi in allerta e prendere provvedimenti prima che sia troppo tardi, rompere il silenzio oltre che i rapporti. La forza del maltrattante sta negli occhi impauriti e nei sensi di colpa che genera alla sua vittima”. 

“È giusto iniziare a lavorare sulla società e non sul singolo individuo: abbandonare una immagine patriarcale, mettere in condizione i soggetti più fragili, che essi siano donne o uomini, a riconoscere l’atto violento prima di esserne vittime”.

“Inserire l’educazione all’affettività, al rispetto e alle differenze a partire dalla scuola dell’infanzia e per tutto il percorso scolastico, introducendo il tema della parità, del contrasto alle violenze di genere e all’odio omotransfobico. È, infatti, fondamentale contrastare la cultura del possesso con appositi momenti di formazione/discussione nei percorsi curriculari degli studenti. Introdurre l’educazione effettiva e sessuale nelle scuole di ogni grado, così come l’educazione al senso civico e al rispetto della vita. Sarebbe un buon inizio così come fare informazione e divulgazione dei numeri utili sul nostro territorio come il 1522 che pur essendo un numero nazionale a ricevere sarà sempre una operatrice del centro antiviolenza più vicino alla vittima”.

“Non tutti sanno che esiste anche il cosiddetto PROTOCOLLO ZEUS che nasce per garantire alla vittima una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione del procedimento penale e consiste nell’avvertimento, rivolto dal Questore allo stalker o maltrattante, di astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia o violenza. La vittima deve esporre i fatti a qualsiasi ufficio di Polizia o presso i Carabinieri e avanzare richiesta di ammonimento. Tale richiesta può essere avanzata non solo dalla vittima ma anche da un testimone che ha il diritto alla riservatezza”.

“Quando il Questore ammonisce non si limita alla mera notifica di un atto, ma offre contestualmente la possibilità di uscire da quella spirale di rabbia senza controllo, in sintesi, dando l’opportunità di entrare a far parte di un percorso di recupero che  aiuti a interrompere quel sentimento di rabbia prima che arrivi a conseguenze estreme. L’obiettivo è aiutare le persone a capire la causa dei loro comportamenti e a correggere l’aggressività”.

“Nel 2020 solo il 20% degli ammonimenti posti in essere sono diventati denunce. L’ultimo dato di oggi ci dice che le denunce sono scese al 9% ma la violenza non è di certo diminuita. Bisogna alzare l’attenzione su un fenomeno che non è per niente in calo”.

“Andiamo avanti, dobbiamo essere uniti focalizzandoci tutti sullo stesso obiettivo, senza distinzione di genere: la cultura paritetica e la non violenza. È arrivato il momento di capire che la cultura alla non violenza riguarda il mondo intero e che a goderne sarà la società e non il singolo individuo”.

ADESSO BASTA! 1 DICEMBRE, BARI

📣 𝕌𝕀𝕃 𝕋𝔸ℝ𝔸ℕ𝕋𝕆 𝔸ℂℂ𝔼ℕ𝔻𝔼 𝕀 𝕄𝕆𝕋𝕆ℝ𝕀 ℙ𝔼ℝ 𝕃𝔸 𝔾ℝ𝔸ℕ𝔻𝔼 𝕄𝕆𝔹𝕀𝕃𝕀𝕋𝔸ℤ𝕀𝕆ℕ𝔼 𝔻𝔼𝕃 𝟙° 𝔻𝔼ℂ𝔼𝕄ℝ𝔼 𝔸 𝔹𝔸ℝ𝕀 📣

🫂 Si e’ appena concluso l’incontro con i 𝗦𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗚𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝘁𝗲𝗴𝗼𝗿𝗶𝗮 presso la sala Sandro Pertini della Confederazione UIL TARANTO. Incontro ritenuto necessario e fondamentale per discutere di 𝓪𝓼𝓹𝓮𝓽𝓽𝓲 𝓸𝓻𝓰𝓪𝓷𝓲𝔃𝔃𝓪𝓽𝓲𝓿𝓲 𝓮 𝓵𝓸𝓰𝓲𝓼𝓽𝓲𝓬𝓲 della 𝒎𝒐𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝟏°𝑫𝒊𝒄𝒆𝒎𝒃𝒓𝒆 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒔𝒐 𝑷𝒊𝒂𝒛𝒛𝒂 𝑳𝒊𝒃𝒆𝒓𝒕𝒂’ 𝒂 𝑩𝒂𝒓𝒊 e prefiggere gli 𝙤𝙗𝙞𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙞 per ogni singola categoria.

💪🏼 Convergenza di intenti e obiettivi per far sentire la 𝓿𝓸𝓬𝓮 𝓭𝓮𝓵𝓵’𝓪𝓻𝓬𝓸 𝓲𝓸𝓷𝓲𝓬𝓸 in quel di Bari per uno sciopero che risulta essere crucile per le vertenze insistenti sul territorio e per rivendicare i ᴅɪʀɪᴛᴛɪ ᴅɪ ʟᴀᴠᴏʀɪ, ᴘᴇɴsɪᴏɴᴀᴛɪ, ɢɪᴏᴠᴀɴɪ ᴇ ᴄɪᴛᴛᴀᴅɪɴɪ ᴛᴜᴛᴛɪ.

📢 🅐🅓🅔🅢🅢🅞 🅑🅐🅢🅣🅐! ❶° 🅓🅘🅒🅔🅜🅑🅡🅔 – 🅟🅘🅐🅩🅩🅐 🅓🅔🅛🅛🅐 🅛🅘🅑🅔🅡🅣🅐’, 🅑🅐🅡🅘 📢

Rendiconto Sociale Provinciale 2022 |UIL Taranto analizza i dati

“I dati del Rapporto raccolti ci consegnano una realtà del territorio che resta per la UIL “sorvegliato speciale”

La UIL ha raccolto molto positivamente, partecipando la presentazione del Rendiconto sociale provinciale 2022 di INPS di Taranto. Presenti all’evento, Gianfranco Violino in rappresentanza dell’ ITAL/UIL Taranto, Roberto Basile membro del Comitato provinciale INPS, Lorena Arre’ in rappresentanza della Copagri Taranto e Pietro Pallini Coordinatore provinciale UIL Taranto. 

Sulle evidenze del dettaglio rappresentato nel rapporto, non possiamo che riconoscere l’elevata professionalità nello svolgimento dell’enorme mole di lavoro che l’ente svolge giornalmente nell’obiettivo di protezione sociale e welfare, obiettivi del tutto comuni con le attività dei servizi che la UIL offre alle persone in primis con le strutture ITAL/UIL presenti sul territorio ma anche con il CAF/UIL messi in interscambio con l’ente anche attraverso la nuova piattaforma “COMBIPAT” che ha portato da 675 a 14.936 le comunicazioni tra Ente e strutture di Patronato.

I dati del Rapporto raccolti stamane, tuttavia, ci consegnano una realtà del territorio che resta per la UIL “sorvegliato speciale”, con una situazione che permane molto complessa sul piano dell’occupazione 38.4%. Il dato più basso rispetto alla media in Puglia del 42.6% e del Paese che si attesta al 52.2%.

Molto significativo e degno di riflessione e, soprattutto azione, il dato che riviene dalle ore di cassa integrazione straordinaria (CIGS) sul territorio. Si dettaglia nel report che sul totale delle 19.305 posizioni regionali aperte, la mole di 11.208 sono quelle lavorate a Taranto (58.6%). Non va meglio per il dato relativo alla cassa integrazione ordinaria (CIGO) che da sola rappresenta il 38.67% rispetto al dato regionale.

Allarmante il contesto socio demografico, con una dilagante denatalità 6 volte maggiore rispetto a quella relativa al 2011. Oltre, la presenza di un ulteriore indicatore, che la UIL definisce inquietante, quello relativo alla rilevazione degli ultra sessantacinquenni che vivono a Taranto e che sono pari al doppio della popolazione da 0 a 14 anni.

Altro dato di rilievo, quello del flusso migratorio che è più che raddoppiato tra emigrati ed immigrati. Ciò è un segnale che diviene sempre più dilagante il fenomeno dei giovani che lasciano il nostro territorio per trasferirsi altrove, il più delle volte in maniera irreversibile, causa tra tante, anche i bassi salari.

Spicca anche un dato relativo al peggioramento delle pensioni sulla misura in quota 100 relative al nostro territorio che sono state nel 2022 n. 3039.

É andata peggio per quota 102, con solo n. 40 pensionamenti, mentre, per quota 103, l’attuale peggioramento normativo che il Governo sta introducendo, le stime della UIL sono del tutto in peggioramento attesa anche la penalizzazione economica prevista. 

Tutto ciò non fa altro che fornire alle riflessioni, peraltro già operate dalla UIL, ulteriori inconfutabili dettagli per insistere a contrastare le misure insufficienti e penalizzanti che rivengono dalla manovra di bilancio.

Mettendo per un attimo al margine la maldestra quanto sterile campagna di denigrazione mediatica esercitata da parte di qualche ministro di questo Governo e le determine tese a sminuire le azioni di mobilitazione e protesta della UIL e della CGIL, il Governo rifletta piuttosto sulla necessità di correggere questa manovra che si rivela nell’analisi a beneficio di pochi e ad appannaggio di chi questo Paese lo tiene in piedi.

I dati della UIL, uniti a quelli acquisiti stamane, indicano che senza una rapida inversione di tendenza da parte di chi Governa il Paese, c’è il serio rischio che una manovra di bilancio in deficit per 16 miliardi. cagioni riflessi pesantissimi in tutto il Paese, in particolare al Sud, in particolare a Taranto.

Tutte queste riflessioni si uniscono alle ragioni per affermare l’importanza dello sciopero di giorno 17 novembre con presidio davanti la Prefettura a Taranto e lo sciopero di giorno 1° dicembre con mobilitazione in Piazza Prefettura a Bari. Adesso Basta!

UILTEC | Un addendum per mettere al sicuro i lavoratori

Un incontro quello che si è svolto nella giornata di martedì 14 novembre presso la Regione Puglia, fondamentale per i 92 lavoratori della Tessitura Mottola del Gruppo Albini che il 23 dicembre, a fine della cigs, rischiano di essere tagliati fuori dal mondo del lavoro e senza un futuro.
Presenti i vertici aziendali del Gruppo Albini, Ekasa, il presidente della task force per le emergenze occupazionali Leo Caroli, il sindaco di Mottola Giovanni Piero Barulli e le Parti Sociali. Fuori dalla sede regionale un nutrito gruppo di lavoratori che prima dell’incontro hanno espresso il loro disappunto e tutta la loro angoscia di un periodo che dura oltre 3 anni; un quasi martirio.

Una riunione resasi necessaria alla luce di un accordo preliminare di vendita tra la vecchia proprietà e quella subentrante, il gruppo Ekasa. Un preliminare di vendita con tante zone d’ombra, che aveva allarmato lavoratori e sindacati, circa il loro reale riassorbimento nel nuovo ciclo produttivo dell’ex opificio mottolese.

Il vertice regionale è stato fondamentale per fare quanto di straordinario, per  mettere in sicurezza non solo il sito produttivo e  blindare le 92 maestranze che il 23 dicembre, a scadenza della cassa integrazione per transazione occupazionale, rischiano di essere definitivamente fuori dal mondo del lavoro.
Presenti per la UIL il coordinatore di Taranto Pietro Pallini, il segretario regionale UIL Andrea Toma, il segretario della UILTEC Amedeo Guerriero e la RSU UILTEC Albini Gianfranco Lasaracina.


“Nel preliminare di vendita tra il gruppo Albini ed Ekasa ci preoccupava, e ci preoccupa, – dice la UIL a margine dell’incontro –  la continuità lavorativa dei 92 operatori della Tessitura Mottola. Nel documento di cessione dell’opificio, così come rappresentato, troppi i ‘se’, gli ‘anche’ nello spettro di una forse assunzione, peraltro a tempo determinato da parte del nuovo investitore. Nel documento abbiamo rilevato tutta una serie di incertezze.
All’accordo del 4 ottobre 2022 abbiamo dunque convenuto l’introduzione di un addendum nel quale, nero su bianco, venga prevista l’assunzione a tempo indeterminato, ed entro 2 anni, di tutti lavoratori che dal 23 dicembre andranno in naspi esplorata la impossibilità all’interno del perimetro di legge di ulteriori periodi di cassa integrazione.”


“Abbiamo strappato ancora un ulteriore accordo – afferma la UIL – avvero un nuovo incentivo all’esodo su base volontaria e una, si spera,  integrazione alla naspi, necessaria per dare sicurezza, stabilità e tranquillità ai lavoratori in questa fase delicatissima di transizione.”
Per la UIL, nessuno dei 92 lavoratori deve restare indietro.

ADESSO BASTA! Convocazione attivo quadri e delegati/e

⛔ 🅐🅓🅔🅢🅢🅞 🅑🅐🅢🅣🅐

𝙎𝙘𝙞𝙤𝙥𝙚𝙧𝙤 𝙣𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙞 𝟴 𝙤𝙧𝙚

🗓️17 ɴᴏᴠᴇᴍʙʀᴇ | 1 ᴅɪᴄᴇᴍʙʀᴇ E’ il momento di unirci e difendere i nostri diritti!

🔴🔵 Le Organizzazioni Sindacali di CGIL e UIL hanno indetto una 𝗳𝗮𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝗺𝗼𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 contro le politiche del Governo Meloni. La Legge di Stabilità 2024 è al centro della nostra battaglia e sarà approvata entro fine anno.

📣 In vista delle giornate di 𝐬𝐜𝐢𝐨𝐩𝐞𝐫𝐨 il 17 novembre e il 1° dicembre, è convocato l’attivo dei quadri e delle delegate/i 👇🏼

🗓️ mercoledì 15 novembre

⌚ dalle 9.00 alle 13.30

📍 presso l’Aula Magna dell’IISS Pacinotti in via Lago di Trasimeno a Taranto.

💪🏽Siamo pronti a difendere i nostri diritti e a lottare per un futuro migliore!

UIL- UILTEC | Tessitura Mottola, i lavoratori: “Stufi delle promesse puntualmente disattese”

È dal 23 ottobre che i lavoratori della Tessitura di Mottola del Gruppo Albini sono davanti ai cancelli della fabbrica. Tanta è l’incertezza del loro futuro ma fanno di tutto per difendere la loro dignità lavorativa. Il presidio permanente è stato ritenuto necessario per evitare che l’acquirente dell’opificio, Ekasa che subentrerà a fine anno all’ormai ex proprietario Albini, metta fuori dai nuovi piani industriali 92 tra lavoratori e lavoratrici.

A fine 2023 gli operai rischiano di andare in disoccupazione (Naspi) ed essere tagliati fuori da ogni prospettiva occupazionale. Famiglie, queste, che vivono con la spada di Damocle sulla testa da quasi un triennio e che adesso chiedono chiarezza per il loro futuro.

“Siamo stufi delle promesse – dicono i lavoratori della Tessitura di Mottola – puntualmente disattese. Sono tre anni che le nostre famiglie vivono nell’incertezza lavorativa. Adesso sappiamo che Ekasa subentrerà ad Albini. Si parla di un preliminare di vendita dell’opificio, ma di noi operai in questo documento non c’è traccia. Abbiamo deciso di bloccare i cancelli perché i macchinari sono stati veduti e pronti per essere spediti. Di qua non uscirà nemmeno un chiodo finché non ci diranno che fine faremo prima del 22 dicembre, tempo ultimo della nostra cassa integrazione e inizio della naspi. Siamo qui da 20 anni e non ci possono rottamare in questo modo. La maggior parte di noi sono vecchi per il mercato del lavoro ma troppo giovani per andare in pensione. Abbiamo mutui da onorare, figli da mantenere. Il natale è alle porte e come regalo avremo la naspi: l’anticipo del nostro funerale”.

“Il nostro obiettivo adesso – afferma Amedeo Guerriero segretario provinciale della UIL TEC di Taranto – è evitare la Naspi. Il 14 novembre siamo riusciti, facendo squadra con la CGIL e la CISL, ad avere un incontro in Regione Puglia con Albini ed Ekasa perché vogliamo la certezza che nel preliminare di vendita ci siano anche i lavoratori che non possono essere lasciati al loro destino. La naspi ha una durata di 2 anni e per riorganizzare il nuovo opificio ce ne vorranno altrettanti. Se mandiamo in disoccupazione questi 92 lavoratori sarà per loro la fine. Proporremo l’assunzione in capo a Ekasa di tutta la forza lavoro in modo da poter attivare da subito la nuova cassa integrazione”.

“Su questa vertenza la Uil non ha mai perso le speranze – sono le parole del coordinatore della Uil Taranto Pietro Pallini – e vogliamo capire fino in fondo quanto è vero l’intento di voler realmente reindustrializzare. Vorrei ricordare che prima di Ekasa c’è stato l’interesse di Motion, gruppo che è scappato a gambe levate facendo ripiombare i lavoratori nella disperazione. Voglio che sia chiaro che a nessuno è concesso staccare ulteriori assegni in bianco quando in ballo c’è la pelle dei lavoratori e delle loro famiglie. Dobbiamo pretendere certezza, ovvero sicurezza, sul futuro del sito produttivo con dentro tutti i 92 lavoratori. Questi erano e restano, per quanto ci riguarda, i patti iniziali attraverso i quali con Albini nella sede istituzionale si convenne di proseguire l’attività di scouting da parte di Vertus. Gradiremmo che le istituzioni e la politica, che si sono dichiarate dalla parte dei lavoratori, continuassero ad esserlo nella concretezza da adesso fino alla fine di questa sconvolgente vertenza. Siamo alle battute finali di questa triste vicenda che vorremmo rappresentasse un lieto fine e non il de profundis per le famiglie e di un altro pezzo di industria locale”.