EX ILVA, il giorno dello sciopero.

Pallini (UIL Taranto): “Il Governo ascolti il grido di allarme che giunge dalla fabbrica. È il momento di scegliere”

Il coordinatore della UIL di Taranto Pietro Pallini interviene sull’annosa questione riguardante il destino dell’ex ILVA di Taranto e dei suoi lavoratori commentando, con una nota stampa, l’incontro istituzionale avvenuto a Roma con le sigle sindacali nazionali di categoria e alla luce dello sciopero di 24 ore presso lo stabilimento tarantino.


“È paradossale apprendere che la riunione convocata nella giornata di ieri a Palazzo Chigi alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano e ben tre ministri, si apra da parte della delegazione di Governo attraverso un semplice “diteci”. Traspaiono, da quel verbo, i tratti di una forma di autolesionismo nel voler sentirsi ripetere che la fabbrica è al collasso, che i lavoratori sono esasperati e che un Territorio rischia da un momento e l’altro la bomba sociale e ambientale.

Cos’altro dovrebbero dire le parti sociali? Lo abbiamo scritto, detto, ribadito e gridato, che il protrarsi di questo stato di fatto a Taranto null’altro sancisce all’infuori della consumazione di un dramma, industriale, economico e sociale. È assurdo ostinarsi a non compiere passi in avanti in uno stato di fatti del tutto allarmante, ma, diventa tutto avventato constatare che addirittura i passi vengano fatti all’indietro, e alla cieca dopo il vuoto emerso dalla riunione a Palazzo Chigi.

E ancora stamani presso le portinerie di AdI abbiamo dovuto far sentire il nostro grido di dolore contro chi aveva promesso di investire nell’acciaio italiano e soprattutto pulito, rilanciando un’azienda che le cronache politico/sindacali ci consegnano come un paziente in terapia intensiva. Centinaia di lavoratori, stremati, stanchi, delusi hanno tirato fuori l’ulteriore grido di dolore per chiedere a gran voce risposte, che non arrivano dalla proprietà ma soprattutto dal Governo, su quella che sarà l’ex ILVA di Taranto. Momenti di angoscia quelli di stamane davanti ai cancelli della fabbrica che si susseguono a quelli di rabbia. La misura è colma.

Siamo di fronte al delirio col solo immaginare di voler ancora negoziare con un negoziatore (Arcelor Mittal) al quale gli si è concesso di tutto. Da un piano industriale che non c’è, alla promessa di un’ambientalizzazione che nei fatti la invocano solo le persone e i lavoratori di questo territorio. Gli si è concesso non l’orgoglio di lavoratori che hanno contribuito col loro lavoro a fare grande questo Paese, ma un esercito di cassintegrati e di” ex” e una pioggia di milioni, che rischia di divenire grandine sullo spettro di una inimmaginabile deindustrializzazione e mancata ambientalizzazione.

Non c’è più nulla da dire né altro da aggiungere se non fare e fare bene e alla svelta.

Siamo di fronte a un problema che vede appese le sorti di una comunità intera e sarebbe delittuoso da parte del Governo insistere a “trattare” con chi nei fatti ha deciso di fare altro. Il Governo Meloni, non esiti, e spezzi le catene di questa insensata minaccia. Piuttosto, dopo i disordini di stamane, vada in discontinuità con le scelte dei Governi passati, peggio, le non scelte.

Mostri la sua autorevolezza adesso, e ascolti il grido di allarme che giunge dalla fabbrica e quello di un’intera città, ma soprattutto, non resti ancora spettatore di un’esibizione da parte di un soggetto industriale che è giunto già da tempo al capolinea di un viaggio che non è mai iniziato.

Coraggio, sono i lavoratori e Taranto che ve lo chiede!”

Congresso UIL FPL “UNITI SI VINCE”

Con la chiusura dei lavori del Congresso Straordinario della UIL FPL, si chiude la dolorosa e lunga fase del commissariamento e se ne apre un’altra all’insegna dell’Unione e delle riconquiste.

“Uniti si vince”, più che lo slogan del congresso federale, rappresenta la nostra ferma convinzione.

Oggi abbiamo potuto celebrare un gran congresso, e di questo ne siamo orgogliosi, perché è un’unione che ora definisco indissolubile, vista anche la resilienza ai dolorosi eventi del trascorso.

La nostra resta un’unione fatta di passione, determinazione, coraggio e rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici che rappresentiamo.

Durante quasi un interminabile anno abbiamo assistito a tutto, dagli screditi alla derisa, perfino gli insulti; uno spettacolo indecoroso ma che non ci ha distratto.

Abbiamo tirato dritto verso il nostro unico obiettivo, le Persone. Soprattutto, non abbiamo sprecato tempo prezioso, perché convinti che non serviva dividere e alimentare sterili discussioni, che poco o nulla hanno a che fare con l’interesse esclusivo delle centinaia di lavoratori e lavoratrici.

Tutte Persone queste che rappresentiamo, nella consapevolezza che serviva e serve, di contro, unire per migliorare questo triste stato di fatti all’interno dei luoghi di lavoro in una società sempre più afflitta e che arretra sul piano dei diritti.

Mi corre adesso il dovere, come UIL Taranto, di ringraziare uno a uno tutti i lavoratori e le lavoratrici iscritti, i simpatizzanti e gli attivisti per aver reso possibile tutto ciò e per non aver smesso di indossare i colori della UIL.  Semplicemente grazie! Grazie, perché oggi questi colori hanno i tratti di una livrea attraverso la quale in ogni occasione, continuare a lottare uniti per ciò in cui crediamo, per ciò che è giusto e per ciò che è necessario e non più rinviabile.

Al nuovo segretario eletto Giovanni Maldarizzi e al quadro dirigente tutto della UIL FPL, il mio sincero augurio di buon lavoro


Pietro Pallini, coordinatore generale UIL TARANTO

Giovanni Maldarizzi nuovo Segretario Generale della UIL FPL di Taranto

Oggi pomeriggio, 22 settembre 2023, Giovanni Maldarizzi è stato eletto all’unanimità Segretario Generale della UIL FPL Taranto, la categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori della sanità, delle funzioni locali e del terzo settore. 
Al Congresso Straordinario Provinciale della UIL FPL Taranto hanno partecipato Domenico Proietti, Segretario Generale Nazionale della UIL FPL, Rita Longobardi, Segretaria Organizzativa Nazionale UIL FPL, Paola Bruno, Commissaria UIL FPL Puglia Bari e Bat, Emanuele Ronzoni, Segretario Organizzativo Nazionale UIL e Commissario straordinario UIL Puglia, e Pietro Pallini, coordinatore generale UIL Taranto.
Al termine del congresso straordinario è stata eletta la nuova segreteria provinciale.

“Ripartiamo – ha dichiarato il segretario nazionale organizzativo della UIL e commissario straordinario UIL Puglia, Emanuele Ronzoni – con una nuova classe dirigente di categoria, in un clima di assoluta sinergia con la confederazione, per continuare la nostra azione di rivendicazione, nei confronti della politica e delle istituzioni locali, di un sistema sanitario degno delle legittime aspettative della comunità tarantina e pugliese, di enti locali efficaci, di un piano assunzionale straordinario che metta i lavoratori e le lavoratrici della sanità nelle condizioni di lavorare in sicurezza e senza turni massacranti, per la lotta al precariato, coscienti che i lavoratori e le lavoratrici del comparto sono dalla nostra parte, sono dalla parte di chi non lesina sforzi per difendere i loro diritti”.

Per il neoeletto segretario generale, Giovanni Maldarizzi: “È il momento di dire basta a eventuali ulteriori chiusure di reparti e ospedali, perché il nostro territorio ha bisogno di essere potenziato, non di sbarramenti e miopi arretramenti e timide iniziative”. Nel suo discorso al termine del congresso si è soffermato sul futuro della città Jonica: “Vogliamo che Taranto sulle ombre del suo passato torni a essere un modello di progresso laborioso, sano, ispirato da ciò che di migliore ognuno di noi può e deve offrire alle future generazioni”.

Il congresso ha portato all’elezione nella segreteria di: Alessandro Famà (segretario organizzativo), Patrizia Catucci (segretario), Angelo Lentini (segretario), Elisabetta Patrimia (segretario) e Daniele Petrosino (tesoriere).

All’incontro era presente anche il segretario generale nazionale della Uil Fpl, Domenico Proietti che si è focalizzato sulla situazione attuale degli enti locali: “L’Fpl ritiene improcrastinabile un riordino complessivo delle autonomie locali, noi vediamo danni di molta frammentazione, province si province no, unione dei Comuni, ruolo delle Regioni è arrivato il momento del riordino complessivo a partire dall’accorpamento dei Comuni. L’Italia non può avere ottomila Comuni, il 48% dei quali sotto i 2mila abitanti. C’è l’esigenza di accorpare i Comuni per migliorare la qualità dei servizi e mettere le persone che operano all’interno degli enti locali di esprimere a pieno le proprie professionalità” e sulla sanità evidenziando un gap ormai insostenibile tra nord e sud “La vera priorità in questo momento per il nostro Paese è salvaguardare la sanità pubblica, noi dobbiamo fare questa grande operazione perché la sanità pubblica riguarda la vita delle persone e soprattutto la vita delle persone più deboli che noi rappresentiamo. Noi chiediamo al Governo di aumentare il fondo sanitario nazionale ma chiediamo una cosa ancora più generale, la Meloni deve andare in Europa e riaprire il discorso del Mes sanitario è stato un errore delittuoso tre anni fa non utilizzare i 37 miliardi del Mes sanitario che erano risorse immediatamente disponibili ad un tasso di interesse dello 0,60%. Oggi il Governo abbia il coraggio di riaprire questo capitolo riprendendo anche la proposta che aveva fatto la presidente von der Leyer di arrivare all’unione sanitaria europea. Questa è l’unica via per salvaguardare la sanità pubblica”.

“Il diritto alla cura – sono le parole del coordinatore provinciale UIL Taranto, Pietro Pallini – è diventato un privilegio. Questo non è un modello di socialità civile, il diritto costituzionale alla sanità è stato vilipeso. E noi dobbiamo ostacolare questo modello, ritornando, anche a Taranto, a un sistema sanitario davvero equo, per i cittadini e per i lavoratori del comparto”.

ZES: ROTTA VERSO LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL SUD

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🗓️ A un anno dall’avvio dello Sportello Unico Digitale, la Zes Ionica guidata dal Commissario straordinario di Governo Floriana Gallucci ha organizzato un press tour internazionale e una giornata di studio e di approfondimento sulle prospettive della Zes dal titolo “ZES: Rotta verso lo sviluppo sostenibile del Sud”.
🎤 Il commento a fine lavori, ai microfoni della giornalista Alessandra Martellotti per Trmtv.it, del coordinatore della UIL di Taranto 𝙋𝙄𝙀𝙏𝙍𝙊 𝙋𝘼𝙇𝙇𝙄𝙉𝙄

Decimo aumento dei tassi d’interesse della BCE, “Riflessi pesantissimi su famiglie e imprese”

“Governo contrario ai bisogni delle persone in cui si dimostra che sono l’economia e la finanza a dettare legge, e non i bisogni delle persone”

Critico e preoccupato l’intervento del coordinatore della UIL di Taranto, Pietro Pallini, circa l’ulteriore aumento dei tassi d’interesse attuato dalla BCE nelle scorse ore. Manovra, questa, che mette, secondo il numero uno di via Dante, alle strette famiglie e imprese con una stima di crescita dell’economia italiana pari allo zero virgola, il nulla. Determinando, ancora, l’aumento della povertà assoluta e la crescita dei divari nel sud del Paese.

“Un altro rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea che stringe di un altro passante la cinghia attorno al collo di famiglie e aziende. Un’insensata follia, sotto la promessa di riduzione dell’inflazione”.

“La definisco semplicemente una follia, perché l’origine del balzo inflattivo è prevalentemente determinato dal conflitto russo-ucraino, una barbarie che non dà purtroppo segnali che tutto quest’orrore presto finisca”. 

E dunque, dove si giungerà di questo passo, si domanda Pallini.

“L’ulteriore scempio di questi giorni si somma allo scempio di agosto che aveva già previsto l’aumento di 25 punti base al 4.25% (picco più alto dal 2001)”.

“Così la Bce in questa febbricitante corsa svetta i tassi d’interesse di un ulteriore quarto di punto percentuale: tasso di riferimento al 4,50%, il più alto da quando è stata introdotta la moneta unica, peraltro non escludendo nuove strette in autunno”.

“Lo ripetiamo, l’aumento sconsiderato dei tassi d’interesse per contenere l’inflazione avrà da un lato gli effetti di contenere minimamente la stessa, ma ridurrà maggiormente la spesa delle famiglie e contribuirà a strangolare le stesse, alimentando la povertà assoluta e la crescita dei divari, già di per sé preoccupante, soprattutto al Sud”.

“Anche le imprese soffocano sotto il peso dei riflessi della pandemia, tutt’altro che trascorsi e l’aumento di materie prime, costi e tariffe”. 

Una scelta scellerata, afferma il coordinatore della UIL di Taranto, dai “riflessi pesantissimi più in Italia che nel resto d’Europa, semplicemente perché i nostri salari sono tra i più bassi e il potere di acquisto delle famiglie se negli altri Paesi affonda, qui da noi sprofonda al cospetto del carovita”.

“Questa è la comprova che si è scelto di restare più o meno consapevolmente sordi e ciechi nel governare una delle crisi più complicate dal secondo dopoguerra”.

“Una forma di Governo contraria ai bisogni delle persone in cui si dimostra che sono l’economia e la finanza a dettare legge, e non i bisogni delle persone”.

E conclude Pallini: “Il Governo metta al riparo le famiglie da questa follia, la cui scelta peraltro non ha visto la condivisione di molti governatori in Europa, e metta immediatamente in campo un sistema di protezione sociale per tutti coloro che con il bisogno di accendere un muto, scelsero di acquistare la prima casa, non certo di svenderla come al contrario sta accadendo”. 

“Sul totale di 25,7 milioni di famiglie italiane, quelle che hanno un mutuo sono circa 3,5 milioni (la rata che passa da 456 a 759 euro l’anno), mentre sono circa 6,8 milioni i cittadini indebitati anche con altre forme di finanziamento, come il credito al consumo e i prestiti personali. Le rate non pagate dalle famiglie salgono dagli 11 ai 15 miliardi”.

“Questo è quello che queste manovre stanno producendo; tutto è incontrovertibile, siamo davanti alla follia.
Il Governo intervenga”.

Arsenale M.M. – Inaugurato l’hub logistico-manutentivo della Leonardo S.p.A.

NOTA INTRODUTTIVA AL COMUNICATO:

L’11 settembre scorso è stato inaugurato presso l’Arsenale Militare Marittimo di Taranto un hub logistico gestito dalla Leonardo S.p.A. per la manutenzione e lo stoccaggio dei materiali del Sistema di combattimento UU.NN. classe FREMM.

Tuttavia, le sigle confederali con i segretari tarantini di categoria Grazia Albano (FP CGIL), Massimo Ferri (CISL FP) e Giuseppe Andrisano UILPA, evidenziano nella nota una crescente preoccupazione per il ruolo marginale che l’Arsenale di Taranto sta assumendo nel contesto del cosiddetto “Mediterraneo allargato”. Nonostante finanziamenti per modernizzazione e potenziamento, il personale dell’Arsenale non ha ricevuto formazione adeguata per i nuovi sistemi, e il numero di assunti è limitato. Le scelte politiche sembrano relegare il personale civile a un ruolo marginale, nonostante abbia sempre garantito l’efficienza necessaria. Inoltre, si evidenzia una crescente esclusività della Leonardo nei lavori di manutenzione, a costi notevolmente superiori. Il Sindacato si propone di riappropriarsi di aree simbolo dell’Arsenale e di internalizzare attività gradualmente perse.




COMUNICATO STAMPA

L11 settembre presso l’Arsenale di Taranto è stato inaugurato l’hub logistico per la manutenzione e lo stoccaggio materiali del Sistema di combattimento UU.NN. (Unità Navali) classe FREMM gestito dalla Leonardo S.p.A., alla presenza della Direzione Arsenale del Comando Logistico M.M. e dei rappresentanti dell’Azienda.

Quanto da oltre un ventennio paventato dalle Organizzazioni Sindacali Territoriali e dalle RSU nel documento del 2000 denominato “Vertenza Arsenale” si sta avverando nella perdita del ruolo da protagonista dell’Arsenale di Taranto che dovrebbe essere collocato all’interno di quello scenario di elevato interesse che ricordava l’ex Ministro Guerini viene definito di “Mediterraneo allargato” tant’è che lo stabilimento, almeno a parole, è sempre stato individuato come Polo Strategico fondamentale mentre i fatti contraddicono gli impegni assunti.

A fronte di significativi finanziamenti previsti dalle Leggi di Bilancio che hanno consentito lo sviluppo dei programmi di ammodernamento, potenziamento e rilancio della Difesa, il personale non è stato destinatario di quella necessaria formazione sui nuovi sistemi/apparati per acquisire il know-how da trasferire ai nuovi assunti, per quanto al momento in numero ridotto.

Nonostante le sfide derivanti dal mutevole quadro geo-politico che sono a fondamento del Modello Difesa, le scelte politiche hanno relegato il personale civile in un ruolo marginale sebbene quest’ultimo abbia sempre assicurato i livelli di efficienza necessari agli impegni operativi e di stabilizzazione della Forza Armata.

Alla prevedibile obiezione che Leonardo e Fincantieri sono aziende pubbliche e che pertanto non si può parlare di “privatizzazione” il sindacato risponde con almeno due dati di fatto.
Il primo: gli interventi di manutenzione e riparazione dei Sistemi di Combattimento, sino a poco tempo fa garantiti con le professionalità dell’Arsenale, oramai ridotto ai minimi termini, sarà sempre più esclusiva della Leonardo a costi decuplicati rispetto agli interventi gestiti con maestranze interne dello Stabilimento.

Ricordiamo a tal proposito che la riforma Andreatta- Saragozza degli anni ‘90 e la legge n. 244 del 2012, ancora in vigore, basate entrambe sul criterio del costo-efficacia e risparmi di spesa per la stabilità programmatica delle risorse finanziarie, hanno determinato la contrazione/riduzione delle dotazioni organiche da raggiungere nel 2024 incidendo profondamente sull’attuale carenza del personale riducendone la capacità operativa. Tutto ciò mal si coniuga con la limitazione degli impatti economici ed ottimizzazione delle risorse attraverso il contenimento dei costi rispetto all’affidamento delle attività alle citate Aziende, anche se il maggior azionista è il MEF, se agissero in regime di monopolio.

La seconda obiezione: L’Arsenale rappresenta una doverosa opportunità di sviluppo per un territorio che è importante ricordare ha ceduto 90 ettari all’Arsenale ai quali vanno aggiunti i

30 ettari di area demaniale ove è stata realizzata la Stazione Navale di Mar Grande oltre a sommare tutti gli altri Enti; una città e una provincia che pertanto meritano e pretendono la salvaguardia dei livelli occupazionali e di ricchezza sui quali in passato si è basata in parte l’economia ed il benessere del nostro capoluogo, occupazione che le Aziende che non sono del territorio non garantiscono.

Pur consapevoli che le attuali carenze organiche e le inevitabili difficoltà che ne conseguono, al momento non ci consentono di contrastare adeguatamente l’assegnazione di aree dell’Arsenale alla Leonardo, resta immutato l’obiettivo del Sindacato di riappropriarsi dei luoghi simbolo dell’Arsenale quali ad esempio l’officina Artiglieria oggetto per venti anni di progetti di ristrutturazione faraonici, mai realizzati, e oggi ceduta per l’HUB mentre i motoristi dello stabilimento sono stati allocati in altro Reparto, ma soprattutto di internalizzare quelle attività che gradualmente sono state perse

UIL: Sostegno totale alla Pigiama Run della LILT a Taranto

La sezione di Taranto dell’Unione Italiana del Lavoro (UIL) esprime il suo pieno sostegno e partecipazione alla Pigiama Run organizzata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) che si terrà il prossimo 15 settembre a Taranto.

L’evento, giunto alla quinta edizione, rappresenta un momento significativo di mobilitazione e sensibilizzazione nei confronti dei bambini malati di tumore. La Pigiama Run, attraverso una corsa-camminata non competitiva in abiti da letto, mira a raccogliere fondi destinati all’Associazione Genitori di Taranto, a supporto delle necessità del reparto di Oncoematologia Pediatrica “Nadia Toffa” presso l’ospedale SS. Annunziata.

La UIL – Coordinamento Pari Opportunità, tra i partner locali dell’evento, riconosce l’importanza di iniziative come questa che mettono in luce il coraggio e la forza dei bambini affetti da questa difficile malattia. Indossare un pigiama in segno di solidarietà rappresenta un gesto simbolico di vicinanza e supporto concreto.

“La UIL di Taranto è orgogliosa di associarsi a questa iniziativa di grande valore umano e sociale” ha dichiarato Doriana Caleandro, coordinatrice della Pari Opportunità. “Sostenere i bambini affetti da tumore e le loro famiglie è una priorità per noi, e la Pigiama Run rappresenta un modo tangibile per contribuire a migliorare le condizioni di chi si trova a combattere questa difficile battaglia.”

L’appuntamento è fissato alle ore 17:30 in piazza Garibaldi, dove i partecipanti riceveranno un pacco-gara contenente omaggi degli sponsor. La sfilata, condotta in un’atmosfera di festa e solidarietà, attraverserà diverse vie del centro cittadino per culminare nuovamente in piazza Garibaldi.

Per partecipare all’evento è possibile iscriversi visitando la pagina dedicata a Taranto sul sito pigiamarun.it o contattando il numero 349.8850999. Il contributo minimo per la raccolta fondi è di 15,00 euro.

La UIL di Taranto invita tutti i suoi membri e la cittadinanza a partecipare numerosi a questa giornata speciale, affinché insieme possiamo contribuire concretamente a sostenere i bambini e le famiglie colpite dalla malattia.

Porto, chiesto il rifinanziamento per TPWA

L’Autorità Portuale del Mar Ionio ha ufficialmente avanzato la richiesta di proroga fino al 2025 per la Taranto Port Workers Agency (TPWA), l’agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e la riqualificazione professionale. La TPWA attualmente gestisce 339 lavoratori provenienti dalla precedente concessionaria del terminal container per conto di Evergreen.

La richiesta, indirizzata ai ministeri delle Infrastrutture e Trasporti, del Lavoro e della Coesione, nonché alla presidenza della Regione Puglia, è stata formalizzata dal presidente dell’Autorità, Sergio Prete. La proroga biennale è finalizzata a garantire una graduale ricollocazione del personale, fornendo loro un reddito minimo in attesa di trovare nuove opportunità lavorative.

Carmelo Sasso, Segretario Uil Trasporti, ha dichiarato: “Speriamo di ottenerla. Dovrebbero prorogarcela. A breve, intanto, convocheremo i nostri parlamentari e a tutti loro chiediamo di darci una mano. Alla luce degli investimenti che siamo riusciti ad ottenere grazie al lavoro di Zes Ionica e Autorità portuale, dobbiamo asciugare il bacino di coloro che non sono stati ancora rioccupati. La TPWA non è uno strumento assistenziale, ma di politica attiva del lavoro. La nuova Agenzia? Non ho elementi nuovi perché è una vicenda che segue direttamente l’Authority. E comunque gli step erano prima la proroga della TPWA e poi la nuova Agenzia. Che ci sia o meno quest’ultima, la proroga ci serve lo stesso”.

La richiesta di proroga della TPWA è stata accolta positivamente dal sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, che ha sottolineato l’importanza di garantire un reddito minimo ai lavoratori in attesa di nuove opportunità occupazionali. La proroga della TPWA rappresenta un passo fondamentale per assicurare continuità occupazionale in un’area in costante espansione.

Nel frattempo, l’Autorità ha avviato la creazione di una seconda agenzia per il lavoro portuale coinvolgendo le imprese, ma si trova in attesa di pareri vincolanti da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e della Corte dei Conti. La nuova agenzia, se approvata, potrà assorbire solo parzialmente il personale attualmente iscritto negli elenchi della TPWA.

UILTRASPORTI TARANTO NON PRESENTE ALLA CERIMONIA DI PRESENTAZIONE DEI 56 NUOVI AUTOBUS DI KYMA MOBILITA’

“Alle cerimonie sfarzose in favore di telecamere e social continuiamo a preferire il rispetto per i lavoratori e delle relazioni sindacali”



Uiltrasporti Taranto intende evidenziare e motivare la propria assenza alla cerimonia di presentazione dei 56 nuovi autobus di Kyma Mobilità avvenuta in data 6 settembre 2023.
A intervenire per la categoria della UIL sono Giuseppe Fumarola RSA Kyma Mobilità, Antonio Schiano segretario territoriale TPL e Carmelo Sasso segretario generale.

Tale assenza – spiegano Fumarola, Schiano e Sasso – è dovuta alle pessime relazioni industriali in virtù delle quali il personale dipendente è ricorso, in più circostanze negli ultimi tempi, ad azioni di sciopero.

Sebbene accogliamo di buon grado, ovviamente, il ringiovanimento della flotta, seppur con risorse governative del tutto estranee all’azienda o alla proprietà, non possiamo esimerci dall’evidenziare come, ad esempio, le cabine di guida “protette” che ieri erano sbandierate come una attenzione alla sicurezza degli operatori siano state adottate dall’azienda dopo solo tre iniziative di sciopero dei lavoratori che tramite il sindacato proponevano e rivendicavano tale soluzione contro il volere aziendale.

Riteniamo, inoltre, che al prossimo 14 settembre si stia giungendo in maniera troppo affrettata all’attivazione del nuovo capolinea a Cimino, dopo anni di ritardo e annunci roboanti.
Tale attivazione comporterà inevitabilmente variazioni in termini di percorsi (quindi di km) e tempi di percorrenza (quindi di carico di lavoro) a gran parte delle linee aziendali.

Ben vengano le innovazioni di logistica digitale introdotte, quali la bigliettazione elettronica e il park & ride, annunciato già tre volte fin dal lontano 2021 e il contestuale spostamento del terminal da via Consiglio a Cimino, ma ciò che aspramente si contesta sono le modifiche unilaterali che la direzione d’esercizio ha adottato senza sentire il Sindacato. Rammentiamo a noi stessi come il rispetto dei ruoli e degli accordi, in un dialogo costruttivo, generi un ambiente lavorativo salubre e risultati in termini di qualità del servizio offerto alla cittadinanza. Condizioni ad   oggi totalmente assenti in Kyma Mobilità.

Restiamo in attesa di conoscere poi come si intenda reinvestire l’importante utile di bilancio conseguito che ad oggi ha prodotto solo un effetto positivo, cioè quello di incrementare ulteriormente la premialità che spetta ai dirigenti aziendali.

Pur apprezzando il consueto savoir faire e il garbo del Presidente Giorgia Gira che, a differenza del suo predecessore, ha avuto la cura e l’attenzione di invitarci, chiediamo che Lei si adoperi sulla dirigenza per risvegliare quel sentimento di rispetto dei lavoratori da troppo tempo sopito.

Alle cerimonie sfarzose – conclude UIL TRASPORTI-  in favore di telecamere e social continuiamo a preferire il rispetto per i lavoratori e quindi torneremo a parteciparvi, forse, quando Kyma Mobilità e soprattutto i suoi dirigenti inizieranno, senza infingimenti e strumentalizzazioni, un dialogo costruttivo nel merito con i lavoratori e con i loro rappresentanti.

Crisi Cemitaly – Richiesta al Ministro del Lavoro altro anno di Cassa

Ma è corsa contro il tempo: mancano poco meno di 10 giorni per mettere in sicurezza il reddito di 40 famiglie.

Si è tenuto stamane, mercoledì 6 settembre,  l’incontro sulla vertenza dei lavoratori Cemitaly, ex Cementir, in Regione Puglia presso la Task Force Lavoro presieduta dal dottor Leo Caroli con la presenza delle Organizzazioni Sindacali, azienda e rappresentanti istituzionali dell’Ente regionale.
L’incontro è stato necessario visto l’approssimarsi di una data che sa di spada di Damocle: il prossimo 15 settembre scadrà la cassa integrazione straordinaria per transizione occupazionale, il che vorrà dire mettere in serio pericolo il futuro di 40 famiglie.

“La delicatezza del contesto vertenziale legato al cementificio, – ha detto Pietro Pallini, coordinatore della UIL TARANTOci pone dinnanzi all’imprescindibile necessità di ricercare un ammortizzatore sociale a tutela delle 40 famiglie di lavoratori appartenenti a questo bacino”.

“Tre sono state le procedure messe in campo, – spiega il Numero Uno di via Dante – dal lontano 2018, per tutelare i lavoratori. I primi 12 mesi attraverso una Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per cessazione d’impresa; per i secondi 12 mesi con un’ulteriore CIGS per transizione occupazionale e, grazie all’ intensa discussione odierna, le parti hanno esplorato e condiviso un accordo per ulteriori 12 mesi di CIGS, dal 16 settembre prossimo, per area di crisi complessa industriale”.

“Un’opportunità che, avvalorata e ratificata come necessario, – continua Pallini – peraltro senza che nulla sia ancora del tutto scontato, occorrerà sottoporre al competente Ministero del Lavoro per la conseguente auspicata concessione.  Sono infatti state dichiarate al tavolo regionale da parte del responsabile della Task force, le necessarie disponibilità economiche in pancia alla Regione Puglia. “In sintesi, – conclude il coordinatore tarantino – quella di oggi è stata una giornata all’insegna della responsabilità, con sicuramente un elemento in più per provare a tirare un barlume di respiro per questi lavoratori, ma occorrerà da parte di tutti mirare a una visione futura tesa a insistere per ricercare ogni possibilità/opportunità per mettere fine alla sofferenza di queste 40 famiglie. Quella di Cemitaly rappresenta purtroppo una brutta pagina di storia che, con il disimpegno dell’azienda, ha segnato la fine di un altro pezzo di industria tarantina”.