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«Tra cantieri e cancellazioni di treni i tarantini non meritano questo trattamento»
Preoccupa, e non poco, la questione trasporti del capoluogo ionico alla luce di alcune “notizie di corridoio” che, se confermate, potrebbero arrecare non pochi disagi a cittadini e ai turisti fruitori della linea ferroviaria nel bel mezzo di una stagione turistica.
Uiltrasporti a tutti i suoi livelli ha da sempre denunciato l’isolamento che la città di Taranto sta subendo nei collegamenti ferroviari da e per il centro e nord Italia.
E desta preoccupazione, non in ultimo, l’abbandono e il decadimento di una Stazione ferroviaria che rappresentava un vanto per la Regione e la città di Taranto, crocevia di turisti e snodo strategico per il settore industriale.
«Come ogni estate, la cadenza dei treni a lunga percorrenza da e per Taranto subisce un crollo vertiginoso dovuto alle chiusure delle linee per esigenze manutentive straordinarie» denunciano Carmelo Sasso di UIL TRASPORTI Taranto e il segretario regionale alla mobilità Fabio Lisco.
«A questo contesto già poco idilliaco – continuano i segretari dell’organizzazione – per i trasporti tarantini, si aggiungono le notizie ufficiose di “cambi di volontà” che comporterebbero la cancellazione del Frecciarossa Taranto-Milano e viceversa e di alcuni Intercity come il 700-701 Taranto-Roma-Taranto.
Se queste informazioni dovessero tramutarsi in realtà non solo la cittadinanza tarantina con il territorio perderebbero dei vettori importanti ma si avrebbero ricadute in negativo a livello occupazionale: i vagoni vengono riassettati da personale ferroviario e personale dell’indotto degli appalti tarantini».
Sasso e Lisco concludono: «Uiltrasporti è sempre disponibile a valutare nel merito quanto in atto e chiede di aprire subito un confronto con le parti interessate (Istituzioni, Trenitalia e politica del territorio) per scongiurare una decisione che produrrebbe solo problemi ai lavoratori e ai cittadini portando sempre di più ad isolare la città di Taranto. Cosa che i tarantini non meritano».
Martedì 20 giugno alle ore 10.30 la conferenza stampa davanti alla sede dell’ASL di Taranto
L’emergenza socio-sanitaria tarantina necessita di risposte immediate con un piano straordinario di interventi frutto di una condivisione programmatica.
CGIL, CISL e UIL Taranto, dopo gli anni dell’impoverimento dei sistemi sociali e sanitari e la pandemia, martedì 20 giugno nell’ambito di una conferenza stampa che si svolgerà a partire dalle 10.30 davanti alla sede dell’Azienda Sanitaria Locale tarantina (Viale Virgilio, 31), presentano la loro piattaforma programmatica da offrire al governo della sanità locale come punto di partenza per una nuova stagione basata sul confronto e sulle scelte da compiere che servono.
I contenuti della piattaforma sposano i temi del lavoro e dei bisogni della collettività, prevedendo un “Piano straordinario delle assunzioni del personale” e tre azioni basilari: una rete territoriale socio sanitaria integrata che serva a ridurre le liste d’attesa; un monitoraggio costante della rete ospedaliera sulla base delle esigenze dell’utenza e delle forze lavorative in campo; una costante attenzione sugli investimenti inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sulla loro attuazione.
La sostenibilità per noi parte dalla centralità che deve tornare ad avere l’uomo – spiegano i segretari generali di CGIL, CISL, UIL Taranto – pertanto di fronte al rischio sempre più tangibile della negazione del diritto di cura e assistenza, crediamo che le soluzioni non siano più rinviabili e vadano ricercate con la collaborazione partecipe di tutta la rappresentanza dei lavoratori e pensionati di questo territorio.
A presentare alla stampa la piattaforma che servirà anche punto di partenza per il confronto con l’ASL di Taranto, in base al protocollo regionale del 2 maggio scorso tra sindacati e Regione Puglia, saranno i segretari generali di CGIL, CISL e UIL Taranto, Giovanni D’Arcangelo, Gianfranco Solazzo e Pietro Pallini.
Guerriero (UIL TEC): «Non bastano più gli incontri istituzionali. Vogliamo essere coinvolti nei processi decisionali»
Toma (UIL PUGLIA): «Il percorso è ancora lungo e la UIL dedicherà massima attenzione»
La ripartenza del sito industriale ex Miroglio di Castellaneta, adesso Agromed SRL, entra nel vivo.
Dopo il dissequestro del capannone (9 marzo 2021) da parte della Procura di Taranto, successivamente al suo sequestro del 2018 per questioni ambientali, Agromed aveva ottenuto la proprietà gratuita dal Comune di Castellaneta. Comune che, lo ricordiamo, detiene la proprietà del capannone per conto dei lavoratori, ai quali è stata donata dalla società piemontese Miroglio al momento della chiusura del sito produttivo nel 2004.
La società gestirà il capannone gratuitamente attraverso un contratto di comodato d’uso fino a dicembre 2023. Solo dopo due anni, a seguito di 28 assunzioni previste e di una valutazione accurata del progetto, Agromed potrà eventualmente diventarne proprietaria.
Adesso, dopo la messa a punto del piano industriale e l’affidamento dell’incarico per il progetto volto a ristrutturare e rifunzionalizzare il sito, nella giornata di martedì 13 giugno si è svolto in Regione Puglia, alla presenza del presidente della Task Force per l’occupazione, Leo Caroli, al presidente di Agromed, Vincenzo Cesareo, ai rappresentanti del comune di Castellaneta e alle parti sociali, un ennesimo incontro interlocutorio per analizzare lo stato dell’arte.
Per la UIL Puglia presente il segretario con delega all’industria Andrea Toma e il segretario tarantino Amedeo Guerriero per la UIL TEC.
«Come UIL registriamo – afferma il segretario della UIL TEC – un ennesimo incontro presso una sede istituzionale, bene. Molto bene. Ma forse è giunto il momento di iniziare ad aprire un canale interlocutorio diretto con Agromed. Dopo anni chiediamo come sindacato non di essere più soggetto passivo o semplice uditore di accordi e cronoprogrammi ma di essere parte integrante di un processo di rilancio di un sito produttivo strategico per il territorio e vitale per la forza lavoro».
«La promessa che siamo riusciti a strappare riguarda il prossimo incontro che terremo il 20 luglio non in Regione ma direttamente nello stabilimento ex Miroglio con il presidente Cesareo. Abbiamo bisogno – conclude Guerriero – di armonizzare le relazioni industriali con Agromed. Non bastano più gli incontri istituzionali a cadenza di 6 mesi nei quali solo in quella sede siamo notiziati sullo stato delle cose. Vogliamo essere coinvolti nei processi decisionali, interloquire con Agromed, essere parte delle scelte. Non siamo più disposti ad apporre firme senza un coinvolgimento diretto e attivo».
«Con la reindustrializzazione del sito Agromed, oggi – afferma il segretario Toma – le prime assunzioni si innestano nell’alveo di un perimetro di regole che hanno alla base il reintegro dei lavoratori proveniente dalla ex Miroglio. Un traguardo che la UIL taglia grazie al lavoro constante e la massima attenzione al territorio già dilaniato da una crisi aziendale e occupazionale senza precedenti. Ma il percorso è ancora lungo e la UIL dedicherà massima attenzione. Abbiamo molti opifici vuoti in Puglia e vorremmo che con le ASI e le aree ZES nei vari territori si possa passare alle ‘vertenze irrisolte’ a lavoratori di nuovo negli stabilimenti».
🚌 𝕀 𝕝𝕒𝕧𝕠𝕣𝕒𝕥𝕠𝕣𝕚 𝕖 𝕚 𝕔𝕚𝕥𝕥𝕒𝕕𝕚𝕟𝕚 𝕕𝕚 𝕋𝕒𝕣𝕒𝕟𝕥𝕠 𝕞𝕖𝕣𝕚𝕥𝕒𝕟𝕠 𝕦𝕟 𝕤𝕖𝕣𝕧𝕚𝕫𝕚𝕠 𝕕𝕚 𝕥𝕣𝕒𝕤𝕡𝕠𝕣𝕥𝕠 𝕡𝕦𝕓𝕓𝕝𝕚𝕔𝕠 𝕗𝕣𝕦𝕚𝕓𝕚𝕝𝕖 𝕖 𝕤𝕚𝕔𝕦𝕣𝕠 𝕖 𝕔𝕙𝕚 𝕟𝕖 𝕙𝕒 𝕚𝕝 𝕕𝕠𝕧𝕖𝕣𝕖 𝕕𝕖𝕧𝕖 𝕒𝕚𝕦𝕥𝕒𝕣𝕔𝕚 𝕒 𝕘𝕒𝕣𝕒𝕟𝕥𝕚𝕣𝕝𝕠.
🔵 Riteniamo insostenibile la situazione del trasporto pubblico in termini di qualità appunto dei servizi erogati alla cittadinanza ma soprattutto della mancanza delle 🅜🅘🅝🅘🅜🅔 🅒🅞🅝🅓🅘🅩🅘🅞🅝🅘 🅓🅘 🅢🅘🅒🅤🅡🅔🅩🅩🅐 per i lavoratori che sono costretti a svolgere le loro attività quotidiane in condizioni di stress correlato molto forte.‼️ Non incentiva inoltre l’utilizzo del Servizio pubblico in luogo del mezzo proprio il dover assistere oramai quotidianamente a 𝗳𝗲𝗻𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗶 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗶 fino ad arrivare a veri e propri tiri al bersaglio con l’utilizzo di armi a gas, tantomeno incentivano i capilinea abbandonati a se stessi, spesso scarsi di illuminazione e non presidiati dalle forze dell’ordine.
📣 Chiederemo a 𝙎𝙪𝙖 𝙀𝙘𝙘𝙚𝙡𝙡𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙞𝙡 𝙋𝙧𝙚𝙛𝙚𝙩𝙩𝙤 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗲 𝗮𝗹 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲𝗱 𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼, mettendo al primo posto la tutela della salute delle persone e la salvaguardia del diritto alla mobilità costituzionalmente garantito.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge per contrastare la violenza di genere: nel 2023 sono già 17 le donne vittime
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge (DDL) con l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di contrasto alla violenza maschile sulle donne. Le proposte contenute nel DDL includono pene più severe, tempi più stretti per l’azione degli inquirenti e dei magistrati, nonché il potenziamento delle misure cautelari come l’uso del braccialetto elettronico.
Questo progetto è stato elaborato dalla ministra della Famiglia Eugenia Roccella insieme ai ministri di Giustizia Carlo Nordio e Interno Matteo Piantedosi.
Una iniziativa legislativa accelerata in seguito al tragico femminicidio di Giulia Tramontano e al successivo omicidio di Pierpaola Romano, che si sono aggiunti a una triste lista di donne vittime di violenza maschile e patriarcale. Questi due casi si sono verificati in breve tempo e hanno contribuito ad aumentare il numero totale di donne uccise quest’anno, che ammonta già a 17.
Piena soddisfazione viene espressa da parte del Coordinamento delle Pari Opportunità della UIL di Taranto con la coordinatrice Doriana Caleandro.
«Finalmente arriviamo ai fatti. Anche il Coordinamento delle Pari opportunità UIL Taranto accoglie in maniera favorevole – afferma la Caleandro – il nuovo disegno di legge approvato dal consiglio dei Ministri in contrasto alla violenza di genere, così come richiesto dal Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023. Da anni con tanta resistenza e resilienza abbiamo denunciato la scarsa prevenzione su azioni di violenza. Non solo a parole ma anche attraverso fatti ben concreti.
«Il nostro coordinamento – continua l’esponente della UIL ionica – ha lavorato e lavora a tutela di tante donne vittime di violenza domestica riuscendo spesso a strapparle da quei mostri che le hanno tenute in ostaggio evitando il peggio.
La nostra collaborazione con i CAV territoriali e con le giuste competenze ci dà la possibilità di collocare le vittime in un posto sicuro come case rifugio in piena privacy e riservatezza. Ma il tutto non è mai abbastanza, e ne sono prova le ultime notizie di cronaca nera che i giornali territoriali ci raccontano».
E conclude: «Adesso che il decreto è stato approvato, che finalmente le pene si sono inasprite e che finalmente i giudici hanno più margini di azione possiamo iniziare a pensare che si sia preso sul serio la tutela di noi donne.
Abbiamo sempre richiesto un maggior utilizzo del braccialetto elettronico per esempio, o anche i corsi di recupero per gli uomini violenti piuttosto che per le donne vittime di violenza. In sintesi credo che sia un buon inizio per invertire la rotta sulla strada giusta. Il coordinamento delle Pari Opportunità UIL Taranto continuerà a lavorare sodo, perché la tutela dei più discriminati e vittime di violenza restano la nostra priorità assoluta».
La Sanità pubblica ha bisogno di confronto sulle scelte e sulla programmazione. CGIL, CISL e UIL di Taranto forti dell’accordo tra Regione e sindacati siglato a Bari lo scorso 2 maggio , ora chiedono che quelle dichiarazioni d’intenti diventino una pratica diffusa anche su tutto il territorio dell’ASL di Taranto.Per questa ragione i segretari generale Giovanni D’Arcangelo (CGIL), Gianfranco Solazzo (CISL) e Pietro Pallini (UIL) hanno scritto oggi al direttore dell’ASL ionica, Gregorio Colacicco chiedendo la convocazione di un incontro tra le parti al fine di attivare il percorso di confronto inerenti il protocollo sottoscritto a livello regionale.
Si tratta di sanità ma anche di welfare e cure di prossimità, se si evidenzia anche l’azione che il sindacato confederale intende svolgere sul piano sia dell’offerta, sia sul tema della qualità del lavoro delle operatrici e degli operatori sanitari ad ogni livello.
Nella nota di richiesta di incontro l’intento è chiaro: condividere le soluzioni. La voce dei lavoratori e dei pensionati del territorio rappresenta un contributo essenziale affinché si realizzi un cambiamento in positivo di alcune politiche di sanità e welfare – spiegano D’Arcangelo, Solazzo e Pallini – e pertanto è opportuno riprendere il confronto sugli investimenti e sull’infrastrutturazione del settore, considerando le nuove linee guida del protocollo regionale , per cui c’è necessità di entrare più nel merito delle necessità e delle emergenze , non più trascurabili , del sistema sanitario della nostra provincia.
