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Taranto, 10 novembre 2025 – In questi giorni, due temi cruciali tengono alta l’attenzione della UIL di Taranto e del suo Segretario Generale Carmelo Sasso dei Trasporti: la difesa dei diritti dei lavoratori appaltatori del Comune di Taranto e il futuro della Kyma Ambiente, l’azienda comunale che gestisce i servizi ambientali nella città. Due problematiche distinte, ma entrambe fondamentali per la vita lavorativa e sociale dei tarantini.
Ogni anno, al termine dell’anno solare, si ripresenta la stessa situazione drammatica per oltre 100 lavoratori tarantini impegnati negli appalti comunali. Questi lavoratori svolgono funzioni essenziali per il Comune, tra cui la gestione della guardiania, piccole manutenzioni e servizi fondamentali come l’archivio e l’anagrafe, spesso a supporto di uffici che sarebbero altrimenti incapaci di operare.
Tuttavia, la scadenza annuale degli appalti, fissata al 31 dicembre, porta con sé l’incertezza e la precarietà. Una situazione che dura ormai da anni, con i lavoratori che non possono fare affidamento su contratti a lungo termine, ma sono costretti ad affrontare ogni fine anno con la preoccupazione di perdere il posto di lavoro. La UIL, insieme ad altre sigle sindacali, ha più volte sollevato la questione, chiedendo che il Comune di Taranto risolva una volta per tutte questa ingiustizia.
Carmelo Sasso ha dichiarato: “Ogni anno, queste persone sono costrette a vivere con la paura di perdere il lavoro, nonostante svolgano compiti indispensabili per il funzionamento del Comune. Chiediamo che il Comune avvii finalmente una programmazione chiara, con appalti a lungo termine che possano garantire la stabilità lavorativa per queste famiglie. Non possiamo più accettare che i lavoratori vengano trattati come se fossero merce usa e getta.”
La UIL ha già chiesto un incontro urgente con il Sindaco di Taranto Piero Bitetti e l’Assessora Federica Stamerra per avviare un tavolo di discussione che permetta di definire un piano di stabilizzazione per i lavoratori degli appalti e garantire la continuità dei servizi pubblici.
Parallelamente, un altro fronte di battaglia per la UIL riguarda il futuro della Kyma Ambiente, la società pubblica che gestisce i servizi ambientali a Taranto. Kyma Ambiente si trova in una situazione economica e gestionale critica, con debiti significativi e una gestione che ha sollevato preoccupazioni da parte delle organizzazioni sindacali.
Nella recente riunione con il Comune di Taranto e i vertici di Kyma, è emersa la difficile realtà economica dell’azienda. Nonostante ciò, l’Amministrazione ha confermato la volontà di mantenere la natura pubblica di Kyma Ambiente, escludendo ogni ipotesi di privatizzazione, e ha avviato una due diligence per fare chiarezza sulla reale portata dei debiti e per definire le strategie di rilancio.
Carmelo Sasso, insieme ai colleghi sindacali, ha espresso soddisfazione per l’iniziativa di avviare una due diligence, ma ha sottolineato il rammarico per il ritardo con cui la situazione è stata affrontata: “Abbiamo sempre messo in guardia sull’eccessivo debito e sull’incapacità di Kyma di fare fronte alle difficoltà economiche, ma le nostre preoccupazioni sono state ignorate per troppo tempo. Ora, finalmente, c’è la volontà di fare chiarezza, e noi continueremo a vigilare affinché si tutelino i livelli occupazionali e i diritti dei lavoratori.”
Uno degli aspetti più critici riguarda proprio i livelli occupazionali. La UIL ha chiesto un impegno serio per tutelare i posti di lavoro e per garantire che i crediti dei lavoratori vengano saldati. Inoltre, è fondamentale per la UIL che venga sviluppato un piano di rilancio serio, che non solo consenta a Kyma di superare la crisi finanziaria, ma che valorizzi anche gli impianti aziendali, risorse strategiche per la città, non solo per uscire dalla crisi, ma anche per chiudere il ciclo dei rifiuti a Taranto, migliorando il servizio per i cittadini.
La UIL di Taranto, con la guida di Carmelo Sasso, continua la sua battaglia per la difesa dei lavoratori e per il rilancio dei servizi pubblici nella città. Non solo attraverso azioni sindacali concrete e incontri con le istituzioni, ma anche sensibilizzando l’opinione pubblica sulla necessità di una politica del lavoro che metta al centro i diritti dei lavoratori, la loro sicurezza e la loro stabilità.
Il Segretario Generale della UIL ha concluso: “La nostra città merita un futuro migliore, fatto di lavoro sicuro, di aziende pubbliche che funzionano e di servizi efficienti per tutti. Non ci fermeremo fino a quando non avremo trovato soluzioni concrete per i lavoratori di Taranto. Continueremo a battersi per garantire un futuro migliore a chi lavora con impegno e serietà ogni giorno.”
L’impegno della UIL per i lavoratori tarantini non è solo una lotta sindacale, ma una vera e propria battaglia per il futuro della città. La stabilità lavorativa, la tutela dei diritti e il rilancio delle aziende pubbliche sono le parole chiave di un percorso che, con determinazione, la UIL intende percorrere al fianco dei lavoratori.
Taranto ha bisogno di un futuro più giusto, più sicuro e più dignitoso per tutti i suoi lavoratori. La UIL è pronta a lottare per questo futuro.
Il Segretario Generale UILTRASPORTI Carmelo Sasso e il Segretario Generale della FILT CGIL, Francesco Zotti, e, denunciano e accendono i riflettori ancora una volta sul settore degli ausiliari della sosta, in particolare per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori di Kyma Mobilità.
Come già rappresentato un anno fa a Sua Eccellenza il Prefetto, al Questore e alle diverse autorità presenti all’incontro del 15 novembre 2024, avente ad oggetto la sicurezza dei lavoratori e la piaga dei parcheggiatori abusivi, nulla è cambiato.
Anzi, la situazione è ulteriormente peggiorata, degenerando sotto gli occhi di tutti.
Ogni giorno si assiste a richieste sempre più insistenti e moleste da parte di soggetti che, dietro il pretesto di “qualche spicciolo per il caffè”, mettono in atto vere e proprie forme di estorsione e intimidazione nei confronti dei cittadini e dei lavoratori.
A pagarne le conseguenze sono in primo luogo gli operatori della sosta, che quotidianamente si trovano a gestire la rabbia degli utenti, costretti spesso a “pagare due volte” e la crescente aggressività dei parcheggiatori abusivi, i quali agiscono indisturbati e senza timore delle conseguenze.
Qualche giorno fa’ l’ennesimo episodio di aggressione ai danni di due operatrici della sosta, colpevoli unicamente di aver svolto con professionalità il proprio lavoro. Un fatto grave, che non può e non deve essere più tollerato.
È inaccettabile che tali episodi avvengano nell’indifferenza generale, persino sotto gli occhi di chi è chiamato a garantire la sicurezza dei cittadini.
Già un anno fa’ il Prefetto e il Questore avevano assicurato una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, promessa che purtroppo non ha trovato riscontro nella realtà.
Da anni queste OO.SS. chiedono una presenza costante e permanente delle forze dell’ordine nelle aree cittadine più critiche, per tutelare la sicurezza non solo dei lavoratori ma anche dei cittadini.
I Segretari Generali Francesco Zotti FILT CGIL e Carmelo Sasso UIL TRASPORTI ribadiscono con forza la necessità di interventi immediati e concreti di tutte le autorità competenti, affinché si garantiscano condizioni di lavoro sicure e dignitose agli operatori della sosta e si restituisca legalità e serenità agli spazi pubblici.
Le OO.SS. Filt Cgil e UIL Trasporti Taranto, con una nota congiunta, al fine di garantire sicurezza, legalità e tutela a tutti i lavoratori del settore, hanno inoltre chiesto, a Sua Eccellenza il Prefetto di Taranto l’apertura urgente di un tavolo di confronto per affrontare e dirimere in maniera definitiva la problematica dei parcheggiatori abusivi, ovvero della sicurezza degli operatori d’esercizio, alla luce di quanto accaduto qualche settimana fa’ durante la notte di Halloween, ai danni del trasporto Pubblico locale, con rottura di bus e lancio di uova, atti inaccettabili già denunciati mezzo stampa giorno 01 u.s..
La misura è colma: non si può più tollerare che la sicurezza venga sacrificata sull’altare dell’indifferenza.
Raggiunti accordi sulla concertazione degli orari di lavoro aeroportuali, riattivazione della mobilità provinciale anticipata, accesso alle tutele per patologie da causa di servizio, e assegnazione di nuove autobotti a favore della sicurezza degli operatori
Taranto, 7 novembre 2025 – In seguito alla proclamazione dello stato di agitazione e al preannuncio di sciopero da parte della UIL PA Vigili del Fuoco di Taranto, il 5 novembre si è svolta la riunione della commissione paritetica, composta dal Direttore Regionale VVF Puglia, dal Comandante Provinciale VVF Taranto e dai rappresentanti sindacali Gennaro Oliva, Valentino Prezzemolo, Giuseppe Santoro e Rocco Mortato. I lavori si sono protratti dalle 10 alle 14.30, a conferma della complessità e delicatezza della vertenza affrontata, conclusa positivamente.
“Con soddisfazione evidenziamo il raggiungimento di importanti risultati a tutela del personale dei Vigili del Fuoco”, ha dichiarato Rocco Mortato, segretario territoriale dei Vigili del Fuoco di Taranto. “Il Comandante provinciale è stato impegnato ad avviare l’istituto della concertazione riguardo all’orario di lavoro del personale aeroportuale, come da nostre richieste iniziali, e a garantire le necessarie misure di tutela economica per evitare qualsiasi pregiudizio ai lavoratori. Altresì, è stata disposta la riattivazione della mobilità provinciale, permettendo trasferimenti anticipati rispetto alla scadenza di febbraio 2026”.
Il tesoriere nazionale UIL PA Vigili del Fuoco, Valentino Prezzemolo, ha sottolineato: “È stato prioritario per la nostra organizzazione superare gli ostacoli che impedivano il riconoscimento delle patologie da causa di servizio, un tema cruciale per la tutela di un lavoro caratterizzato da elevati rischi e usura fisica e psicologica. Grazie all’intervento sindacale, il personale potrà ora accedere senza impedimenti alle tutele previste dalla normativa vigente”.
Sul tema dei mezzi operativi, Giuseppe Santoro, segretario regionale UIL PA VVF Puglia, ha evidenziato: “Al Comando di Taranto saranno assegnate due nuove autobotti. Abbiamo inoltre concordato l’istituzione di un gruppo di studio volto a definire procedure operative in caso di indisponibilità temporanea di mezzi adeguati, con l’obiettivo prioritario di garantire la sicurezza di cittadini e operatori”.
Soddisfazione è stata espressa anche da Gennaro Oliva, segretario UIL di Taranto: “La UIL conferma il proprio impegno costante e incondizionato nella tutela dei diritti del personale dei Vigili del Fuoco, confermando la propria presenza unitaria e compatta a tutti i livelli per garantire la piena tutela dei lavoratori”
Bari, 5 novembre 2025 – Il Congresso Regionale Straordinario della UIL Poste Puglia, svoltosi a Bari nella giornata di ieri 4 novembre alla presenza del segretario generale UIL Poste, Claudio Solfaroli Camillocci, dell’intera Segreteria Nazionale e del segretario organizzativo Confederale UIL Puglia, Stefano Frontini, ha sancito il rinnovo degli organismi regionali eleggendo all’unanimità la nuova Segreteria. Alla guida della struttura pugliese è stato designato Giuseppe Manfuso, che continuerà a ricoprire anche il ruolo di segretario generale della UIL Poste Taranto.
Il Congresso ha rappresentato un importante momento di confronto e rilancio per il sindacato, ribadendo i valori fondanti della UIL Poste: il radicamento territoriale, la coerenza sindacale e la partecipazione attiva dei lavoratori. Nel suo intervento, Solfaroli Camillocci ha richiamato la necessità di proseguire il percorso di rinnovamento e trasparenza che da sempre caratterizza l’azione della categoria, mentre Stefano Frontini ha evidenziato la centralità della UIL come punto di riferimento stabile per la tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori, anche in una fase di trasformazione profonda di Poste Italiane.
Nel suo discorso di insediamento, Giuseppe Manfuso ha posto l’accento sulla volontà di rilanciare il principio di libertà sindacale, aprendo una nuova stagione di collaborazione e responsabilità condivisa. Ha sottolineato come i recenti accordi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali di maggioranza abbiano prodotto conseguenze gravi sull’assetto occupazionale e sull’organizzazione del lavoro, richiamando in particolare il piano di 3.300 tagli nel settore del recapito, che ha determinato forti criticità nella distribuzione della corrispondenza e un aumento delle pressioni operative sul personale. Manfuso ha inoltre richiamato l’attenzione sulle difficoltà crescenti negli uffici postali, ormai in sofferenza per la carenza di organico e per gli eccessivi distacchi, sottolineando la necessità di un intervento sindacale deciso e unitario per restituire dignità al lavoro e stabilità al servizio.
A margine dei lavori congressuali è intervenuto anche Gennaro Oliva, coordinatore della UIL di Taranto, che ha espresso le proprie congratulazioni a Giuseppe Manfuso per la nomina, augurandogli buon lavoro alla guida della struttura regionale in una fase particolarmente impegnativa per il settore postale. Oliva ha ricordato come numerose siano oggi le vertenze aperte, sottolineando che Manfuso ha già dimostrato, nel corso del suo impegno sindacale sul territorio ionico, grande sensibilità e capacità nel gestire situazioni complesse e nel dare risposte concrete ai lavoratori.
La nuova Segreteria Regionale UIL Poste Puglia, guidata da Manfuso, si propone di restituire ai lavoratori fiducia e rappresentanza reale, riaffermando il valore del sindacato come presidio di libertà e giustizia sociale.
“Il nostro obiettivo – ha concluso il Segretario Regionale – è far tornare la UIL Poste Puglia ad essere una casa aperta, pluralista e determinata, al servizio esclusivo delle persone che ogni giorno garantiscono la continuità e la qualità del servizio postale nel nostro territorio.”
Carmelo Sasso: “Abbiamo 15 milioni pronti per la formazione, ma senza indirizzi chiari da Governo e Ministeri non possiamo avviare nulla. Serve subito il tavolo per la portualità promesso ad agosto.”
TARANTO, 4 novembre 2025 – Nonostante le grandi aspettative e le numerose risorse stanziate dalla Regione Puglia per la riqualificazione dei lavoratori ex TCT – parliamo di 15 milioni di euro già destinati a corsi di formazione professionale – la situazione del molo polisettoriale di Taranto resta in uno stato di incertezza che pesa come un macigno sul futuro occupazionale del territorio. Carmelo Sasso, segretario generale UIL Trasporti Taranto, sottolinea ancora una volta la drammatica urgenza di convocare il tavolo per la portualità, accordato dagli attori istituzionali lo scorso agosto in Autorità Portuale, ma rimasto senza seguito concreto.
“Non possiamo avviare nemmeno un percorso di formazione reale finché le istituzioni non chiariranno gli indirizzi precisi che il porto e il molo polisettoriale dovranno seguire – spiega Sasso – La politica locale e nazionale espressione del territorio deve sostenere l’Autorità di Sistema Portuale nel pretendere risposte chiave dai Ministeri competenti e dal Governo nazionale. Senza queste risposte non saremo mai in grado di fornire ai lavoratori le competenze utili per nuove opportunità professionali.”
Il sindacato denuncia che la mancata attuazione del decreto MASE sull’eolico offshore, con la conseguente assenza di linee guida operative, sta di fatto bloccando i corsi di riqualificazione. “I finanziamenti ci sono – afferma Sasso – ma non ci è dato sapere quali competenze occorrerà sviluppare, a chi saranno destinati i futuri lavori sull’eolico portuale e quali saranno i soggetti coinvolti. Senza una visione definita perdiamo solo tempo e rischiamo di lasciare i lavoratori in un limbo senza via d’uscita.”
Non è solo la questione eolica a generare stallo: la logistica Vestas, che ha preso possesso della piazza portuale da oltre due mesi, ancora non fornisce piani occupazionali chiari. Rimangono oscure, inoltre, le intese raggiunte tra Ministero e Porto sulle ricadute reali in termini di lavoro, e l’incertezza regna anche sulla compatibilità tra i diversi progetti che insistono sul molo polisettoriale – dall’eolico al terminal container, fino al rigassificatore onshore – senza una regia politica che faccia ordine.
“Serve che la politica capisca definitivamente cosa intende fare il Governo con la grande fabbrica dell’ex Ilva,” aggiunge Sasso. “Le decisioni su quella realtà impatteranno enormemente sugli spazi concessi in autonomia funzionale allo stabilimento e sulla funzionalità portuale di Taranto. Ormai da anni assistiamo ad una narrazione fatta di progetti e promesse, che spesso restano solo sulla carta – come quello di Renexia – e troppo spesso svaniscono nel nulla.”
Da otto anni, in questo clima di stagnazione e di attesa, l’Agenzia del Lavoro Portuale continua a contare ben 350 lavoratori ex TCT in attesa di ricollocazione. “Abbiamo aggiornato e arricchito i cataloghi regionali della formazione, ma senza sapere quale pagina dovremo effettivamente applicare, non possiamo partire. I bandi che spesso si invocano e si attendono non possono decollare senza indirizzi politici e industriali chiari. È ormai indispensabile convocare subito il tavolo tecnico che riunisca tutte le forze della politica e dell’amministrazione portuale, in modo da orientare finalmente le scelte occupazionali e rilanciare il porto.”
Il porto di Taranto da più di due anni è sprovvisto di un fornitore di manodopera temporanea autorizzato ai sensi della L 84/94 ed il MiMS ancora non riesce a dare al territorio una risposta sulla procedura di legge da seguire per la realizzazione di questo importante fattore di competitività per le imprese portuali e più in generale per lo sviluppo dei traffici di cui tutti i porti Italiani sono dotati. Confidavamo che la nomina del Commissario di diretta emanazione ministeriale potesse sbloccare l’impasse consentendoci di ricollocare qualche decina di lavoratori della Agenzia, peraltro già formati e pronti, ma ancora nulla.
Sasso rilancia l’allarme sulle prospettive: “Se le risposte tarderanno ancora, le organizzazioni sindacali e i lavoratori saranno costretti a valutare ogni azione utile alla tutela del lavoro e allo sviluppo dell’area portuale tarantina. Finora abbiamo trovato collaborazione e fatto quadrato con AdSP, istituzioni e politica, ma questa pazienza non può essere infinita. Occorre una svolta immediata oppure prenderemo iniziative concrete.”
UIL Trasporti Taranto rinnova l’appello in maniera accorata alla responsabilità istituzionale e chiede che si passi urgentemente dalle buone intenzioni ai fatti. Le grandi occasioni di sviluppo non possono essere vanificate da incertezze e ritardi; la dignità dei lavoratori e la crescita dell’intera città dipendono dalla capacità di decidere, agire e progettare davvero.
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti: “Ancora una notte di paura e violenza sui bus cittadini. Il Prefetto ha bocciato il rientro anticipato e le Forze dell’Ordine non sono bastate come paventato.”
Le Organizzazioni Sindacali FILT-CGIL, FIT-CISL e UILTRASPORTI di Taranto denunciano con forza l’ennesima notte di violenza che ha coinvolto i mezzi e i lavoratori di Kyma Mobilità nella serata di Halloween, nonostante i reiterati appelli e le proposte di intervento avanzate anche quest’anno dalle scriventi OO.SS.
Come già richiesto negli anni precedenti, le scriventi avevano sollecitato interventi drastici e un rientro anticipato del servizio per la serata del 31 ottobre, misura già condivisa dall’Azienda e ritenuta necessaria per tutelare il personale e i mezzi aziendali. Tuttavia, ancora una volta, S.E. il Prefetto ha preferito respingere tale proposta, assicurando che un adeguato controllo da parte delle Forze dell’Ordine sarebbe stato sufficiente a garantire la sicurezza del servizio.
Così non è stato purtroppo: nonostante l’impegno delle FF.OO. che hanno presidiato diverse zone della città, come paventato, tale misura non si è rivelata sufficiente ad evitare sassaiole ed attacchi dall’interno e dall’esterno ai mezzi del servizio pubblico di Kyma Mobilità. Già dalle 17.00 del pomeriggio sono iniziati i primi lanci di pietre e atti vandalici ai danni dei bus in servizio, episodi proseguiti fino a tarda sera con danni ingenti ai mezzi aziendali e rischi altissimi per l’incolumità degli autisti e dei passeggeri.
Nella stessa serata di Halloween, anche un autista del CTP – Consorzio Trasporti Pubblici – che percorreva corso Roma a Massafra, è rimasto ferito all’occhio sinistro dopo essere stato colpito da una grossa palla di carta inzuppata d’acqua entrata dal finestrino del bus durante la corsa. Dopo aver arrestato il mezzo in sicurezza, il conducente ha allertato le Forze dell’Ordine e il 118, venendo poi trasportato in ospedale, dove i medici gli hanno refertato sei giorni di prognosi.
Nulla, purtroppo, è cambiato rispetto agli anni scorsi, e il copione si è ripetuto come tristemente previsto dalle scriventi. L’ultimo episodio gravissimo, accaduto solo pochi giorni fa – il 19 ottobre 2025 sulla statale Terni-Rieti, con la tragica morte del secondo autista Raffaele Marianella, colpito mortalmente da un sasso – avrebbe dovuto indurre tutti ad una riflessione profonda e ad azioni preventive immediate. Ma anche di fronte a tale tragedia, il sistema di tutela e prevenzione si è dimostrato inefficace e inadeguato.
Già nel comunicato del 3 novembre 2024, le scriventi denunciavano un quadro di violenza crescente e impunità diffusa, con 11 bus vandalizzati nella sola serata di Halloween dello scorso anno e diversi lavoratori minacciati o aggrediti. Anche allora, come oggi, la decisione di non interrompere il servizio di trasporto pubblico non si è rivelata una scelta idonea.
Le scriventi dichiarano che non è più accettabile che la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini sia affidata alla fortuna o a promesse non mantenute. Il fenomeno delle sassaiole non è più un gioco di ragazzi, ma una piaga sociale che coinvolge gruppi organizzati e che rappresenta un vero attacco alle Istituzioni e al servizio pubblico. Il prossimo anno le posizioni saranno ancora più drastiche. Se non verranno garantite misure di sicurezza reali e preventive, il 31 ottobre 2026 cercheremo con tutte le nostre forze di impedire che il servizio venga espletato. Non possiamo e non vogliamo più rischiare la vita dei lavoratori e dei cittadini per una mancata assunzione di responsabilità.
