VERTENZA EX CTM | Ascom si impegna ad assumere a tempo indeterminato i lavoratori

Si è svolto nella giornata di ieri, presso il varco 10 della raffineria Eni di Taranto, un presidio di solidarietà organizzato dalla UILTEC di Taranto a seguito del rischio imminente di perdita del lavoro per cinque operai della ex CTM, azienda dell’appalto che operava nel sito Eni.

Il segretario provinciale della UILTEC di Taranto, Amedeo Guerriero, commenta positivamente l’incontro con ASCOM, azienda che subentra a CTM.

“Forse abbiamo messo – ha detto – la parola fine a una vertenza che poteva mettere in bilico 5 famiglie che rischiavano di perdere il lavoro e quindi l’unico mezzo di sostentamento economico familiare. Ascom si è impegnata ad assumere a tempo indeterminato i 5 lavoratori con 2 step fondamentali. Il primo avvenuto nella giornata di ieri con l’accordo di assunzione a tempo determinato fino alla metà di giugno di quest’anno. Poi si passerà a siglare per questi 5 lavoratori un contratto a tempo indeterminato”.  

Una notizia, questa, positiva viste le innumerevoli vertenze occupazionali che stanno flagellando il territorio di Taranto facendo diventare ex tante aziende con i suoi lavoratori.

“Possiamo essere soddisfatti – conclude Guerriero – di aver guidato positivamente una trattativa delicata e difficile. Come UIL vigileremo affinché questo accordo venga rispettato sino alla fine. Il nostro impegno è, e resta, quello della tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”

Centro per l’Impiego chiuso | Con la mobilitazione odierna, giunti nuovi elementi

Incontro tra sigle sindacali, Comune e Arpal giorno 8 febbraio

“Oggi abbiamo fatto un passo in avanti per ridare dignità lavorativa ai 45 dipendenti e 12 unità di coordinamento del Centro per l’Impiego di Taranto e per offrire un servizio dignitoso e sacrosanto per le istanze di lavoro, formazione e ricerca di occupazione di migliaia di cittadini e cittadine del territorio ionico”.

Così nella giornata di oggi 1 febbraio 2024 si sono espresse le sigle confederali di CGIL, CISL e UIL dopo aver incontrato i rappresentanti del comune di Taranto a margine di un sit-in di protesta organizzato sotto Palazzo di Città. Il motivo che ha portato le 3 sigle sindacali a tale mobilitazione risiede nella chiusura del Centro per l’Impiego di via Raffaele Carrieri a Taranto a causa di una disposizione del servizio di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro di aprile 2023.

“Questo è un problema di una comunità – hanno detto Giovanni D’Arcangelo, Gianfranco Solazzo e Pietro Pallini, rispettivamente segretari territoriali di CGIL, CISL e UIL – che nel momento più critico sotto il profilo del lavoro si vede privarsi di un pilastro fondamentale: quello che mette in connessione il lavoro con i cittadini. In mancanza di una sede territoriale del Centro per l’Impiego, le nostre valutazioni sono ancor più severe, per effetto delle norme introdotte dal governo in tema di lavoro, che assegnano ai CPI un ruolo chiave”.

“L’incontro di oggi ci ha permesso di scoprire – continuano – una sorta di corrispondenza epistolare tra Arpal e Comune di Taranto avviata durante questi nove mesi. Dalle prime dichiarazioni rese dall’Assessore Liuzzi e dal vice Sindaco Azzaro a Palazzo di Città, si è avuta notizia della presunta intenzione dell’Arpal di ricercare una nuova sede, ma questa volta da acquistare. D’altro canto l’Amministrazione comunale ha messo sul piatto della bilancia le diverse disponibilità di patrimonio già esistenti e magari da riadattare, ma ciò, di fatto, non ha superato il paradossale e penalizzante ‘impasse’ che si è generato”.

Sulle evidenze del sit-in odierno, la prossima tappa cruciale risulta adesso essere quella di giovedì 8 febbraio, che rappresenta una data determinante in cui si capirà se le diverse visioni possono convergere in un linguaggio unico nell’interesse della collettività tarantina.

“E’ sicuramente un elemento di valutazione in più quanto emerso oggi con la convocazione di un incontro per giorno 8 febbraio p.v. – concludono D’Arcangelo, Solazzo e Pallini – ma non è ancora la soluzione. Giovedì avremo sicuramente un quadro più chiaro che ci consentirà di valutare i passi successivi. Taranto da questo momento in avanti deve ritornare ad avere il suo centro per l’impiego, come peraltro normale in ogni realtà di questo Paese”.

Centro per l’Impiego chiuso: Sit-in 1° Febbraio

Tra pochi giorni i lavoratori e i disoccupati tarantini festeggeranno un anno esatto dalla chiusura, per inagibilità e assenza d’igiene, del Centro per l’Impiego di Taranto.

A ricordarlo in una nota congiunta che annuncia anche il sit-in di protesta che si terrà il prossimo 1° febbraio (9.30-12.00) sotto Palazzo di Città a Taranto, sono i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL di Taranto.

“La struttura che per anni ha accolto le istanze di lavoro, formazione e ricerca di occupazione di migliaia di cittadini e cittadine del territorio, dall’aprile 2023 è chiuso nella completa indifferenza delle istituzioni che se ne dovrebbero occupare – dicono Giovanni D’Arcangelo, Gianfranco Solazzo e Pietro Pallini, rispettivamente segretari territoriali di CGIL, CISL e UIL – All’utenza, già in condizioni di precarietà o bisogno, viene di fatto chiesto di arrangiarsi: o si è capaci di orientarsi nel ginepraio delle pratiche on line o si raggiunge un’altra sede periferica a Castellaneta, Grottaglie, Manduria, Martina Franca o Massafra”.

“Siamo in una delle fasi più critiche per il lavoro in città eppure uno dei luoghi simbolo del collocamento e della ricerca di occupazione risulta non essere una priorità né per Regione Puglia, né per il Comune di Taranto, che sollecitati a più riprese, continuano a non affrontare il problema” – dicono i sindacalisti.

E da aprile 2023 ad oggi numerose le istanze che CGIL, CISL e UIL e i relativi sindacati di categoria, hanno presentato denunciando l’irragionevole vuoto in un territorio che nel solo 2023 ha registrato 21.759 nuovi disoccupati (fonte ISTAT).

Ad essere interessati del problema che riguarda, inoltre, 45 dipendenti e 12 unità di coordinamento, sono stati la Prefettura, il Comune di Taranto e la Regione Puglia, e tutte le volte non si è riusciti mai andare oltre i buoni propositi.

“Persino la lettera dello scorso 19 gennaio, indirizzata a Prefettura, Regione, Comune e ARPAL Puglia, in cui annunciamo la manifestazione di protesta che si svolgerà il prossimo 1 febbraio sotto la sede del Municipio di Taranto, non ha smosso l’attenzione dei destinatari – dicono D’Arcangelo, Solazzo e Pallini –  restituendo a tutti noi la frustrante sensazione che il lavoro non sia assolutamente percepito come una emergenza da affrontare con la dovuta solerzia”.

“La Regione Puglia e il Comune di Taranto, quest’ultimo secondo i propri obblighi normativi sanciti dall’art. 3 della Legge 56/87 – termina la nota dei sindacati – hanno il dovere di trovare una solzione tempestiva percorribile nell’immediato”.

Quella che, giusto per intenderci, manca da quasi un anno.


L’appuntamento per la stampa è Giovedì 1° febbraio 2024, dalle 9.30 alle 12.00, sotto la sede di Palazzo di Città di Taranto.

UIL e UILTRASPORTI su vertenza EX TCT

Per Ferretti tempi lunghi Protocollo con la Regione per gli ex lavoratori di Tct
Sasso e Pallini: serve la proroga per altri 18 mesi, tempo necessario a rioccupare i 330 portuali

Ieri l’assemblea organizzata da Uil e Uiltrasporti a cui ha partecipato il presidente dell’autorità portuale Prete. Rassicurazioni sull’impegno per la copertura dell’agenzia portuale oltre marzo. Formazione in vista

«A Taranto le vertenze si risolvono perché le aziende non esistono più. E noi oggi non possiamo permetterci di perdere nemmeno un pezzo dei lavoratori ex Tct-Evergreen». In un’assemblea ieri pomeriggio al Salina, Uil e Uil Trasporti tengono la barra dritta sui 330 lavoratori che, usciti anni fa dal precedente concessionario del terminal container, non sono stati ancora rioccupati e sono in carico all’Agenzia del lavoro portuale che però, stando al decreto Milleproroghe che si sta cercando di cambiare nella discussione in Parlamento, ha copertura e risorse solo sino a marzo prossimo.


In attesa che il testo del dl cambi e quindi dia un po’ di respiro in più all’Agenzia e ai lavoratori interessati «ci stiamo muovendo – spiega Piero Pallini, coordinatore Uil Taranto – per fare un protocollo a livello di Regione Puglia sulla formazione professionale degli ex TCT-Evergreen. Ma io ho anche spiegato ai lavoratori che parlare di misure Gol, Garanzia occupabilità lavoratori, e dare una serie di risorse specifiche, e poi avere a Taranto il centro per l’impiego chiuso, non credo che sia di miglior auspicio. Ho portato quindi i lavoratori a vedere la realtà. Per gli ex TCT-Evergreen, è fondamentale la riqualificazione e quindi accrescere le loro competenze. I lavoratori ci hanno rappresentato la forte volontà di tornare al lavoro qualunque esso sia e rendendosi disponibili per qualsiasi percorso di riqualificazione, ma prima vanno fatte una serie di cose».


All’assemblea ha partecipato anche il presidente dell’Authority, Sergio Prete, che «sull’investimento Ferretti dice che serviranno almeno altri due anni – dichiara Pallini -. Prima di due anni non vedremo nulla. E se questo è il tempo che dobbiamo attendere, per come si stanno muovendo oggi gli scenari geopolitici e mondiali, è anche probabile che Ferretti possa decidere di fare l’investimento altrove».
Sulla continuità dell’Agenzia, Prete afferma che «abbiamo testato la disponibilità di tutti i parlamentari per un’ulteriore richiesta di proroga degli strumenti a favore di questa categoria di lavoratori. Ciò non per mantenere unicamente una tutela, ma perché questo può consentire di allineare la stessa tutela ad una ricollocazione degli stessi lavoratori nelle numerose iniziative presenti nel porto. Iniziative che per motivazioni di natura burocratica, ambientale e altro, stanno rallentando l’insediamento e quindi la creazione di nuovi posti di lavoro. Siamo fiduciosi che nella conversione del Milleproroghe ci sia la possibilità di posticipare l’Agenzia a fine 2024, se non, addirittura, al termine del 2025 come noi abbiamo chiesto». In riferimento agli ex TCT-Evergreen, Prete spiega che l’Agenzia del lavoro non riguarda solo la loro ricollocazione presso un nuovo terminalista «ma li tutela per ogni nuova iniziativa in ambito portuale. È indubbio che le criticità che si sono concentrate su Taranto, compresa quella del siderurgico, ha portato ad una contrazione del lavoro in generale nell’ambito del porto. Ora confidiamo che, già a partire dai prossimi mesi, alcune di queste criticità vengano meno e si possano creare le condizioni per un riposizionamento».


«Il momento è delicato, i lavoratori sono preoccupati e il periodo di Natale tra l’altro è coinciso con la tensione per la proroga dell’Agenzia che poi è arrivata in maniera rocambolesca e temporanea – rileva Carmelo Sasso, segretario Uil Trasporti -. Inoltre, il ritardo nell’erogazione dell’indennità di mancato avviamento ha creato ulteriori difficoltà. Con i lavoratori abbiamo quindi fatto il punto dopo gli incontri dei giorni scorsi con i parlamentari e la task force Lavoro della Regione. Nei prossimi mesi la situazione dell’Agenzia dovrà necessariamente essere portata a definizione in termini di proroga, finanziamenti e riqualificazione dei lavoratori. Dopo i tre mesi accordati, abbiamo chiesto una proroga di almeno 18 mesi perché prima non possiamo assicurare ai lavoratori la rioccupazione, poi perché la riqualificazione prevede corsi complessi da 300-600 ore, e infine perché dobbiamo dare tempo ai progetti dei nuovi investitori, compreso l’ultimo di Vestas».

Domenico Palmiotti, Quotidiano di Puglia e Basilicata

ASSEMBLEA INFORMATIVA PER GLI ISCRITTI ALLA TARANTO PORT WORKERS AGENCY ASSOCIATI ALLA UILTRASPORTI

Al fine di fornire un aggiornamento completo e chiaro riguardo alla proroga della Taranto Port Workers Agency (TPWA) e alle iniziative in corso per la riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori associati, è stata indetta un’assemblea informativa per gli iscritti alla TPWA affiliati alla UILTRASPORTI.
L’assemblea si terrà giorno 22 Gennaio 2024 alle ore 17:00 presso il Salina Hotel, situato in Via Mediterraneo 1/Viale Unità di Italia 648-650.

Temi in agenda:

  1. Proroga dello strumento normativo che istituisce la Taranto Port Workers Agency
  2. Riqualificazione e ricollocamento dei lavoratori iscritti alla TPWA
  3. Aggiornamento sul Fornitore di lavoro temporaneo ex art 17 L84/98


All’assemblea interverranno il Coordinatore Generale della UIL Taranto, Pietro Pallini, e il Segretario Generale della UILTRASPORTI Taranto, Carmelo Sasso.

Dettagli dell’assemblea:

Data: 22 Gennaio 2024

Ora: 17:00

Luogo: Salina Hotel, Via Mediterraneo 1/Viale Unità di Italia 648-650

Vandalizzata da vernice rossa la sede di Bari della UIL PUGLIA

‼️ Ci indignamo dinanzi ai gravi gesti compiuti stanotte presso le sedi della UIL Puglia in corso Alcide De Gasperi a Bari.𝙇𝙚 𝙨𝙚𝙙𝙞 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙨𝙩𝙖𝙩𝙚 𝙫𝙖𝙣𝙙𝙖𝙡𝙞𝙯𝙯𝙖𝙩𝙚 𝙚 𝙞𝙢𝙗𝙧𝙖𝙩𝙩𝙖𝙩𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙢𝙚𝙨𝙨𝙖𝙜𝙜𝙞 𝙞𝙣𝙦𝙪𝙞𝙚𝙩𝙖𝙣𝙩𝙞, da soggetti apparentemente appartenenti al movimento dei no vax, al momento non ancora identificati.

🤬 Ci uniamo con fermezza alle parole della UIL Puglia e al suo segretario generale Gianni Ricci che rivolge a chi pensa di aver intimorito qualcuno:

“𝘾𝙤𝙣𝙩𝙞𝙣𝙪𝙚𝙧𝙚𝙢𝙤 𝙖 𝙙𝙞𝙛𝙚𝙣𝙙𝙚𝙧𝙚 𝙞 𝙥𝙧𝙞𝙣𝙘𝙞𝙥𝙞 𝙙𝙚𝙢𝙤𝙘𝙧𝙖𝙩𝙞𝙘𝙞 𝙚 𝙡𝙖 𝙣𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖 𝘾𝙤𝙨𝙩𝙞𝙩𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙙𝙚𝙩𝙚𝙧𝙢𝙞𝙣𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚, 𝙣𝙚𝙡 𝙧𝙞𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙧𝙚𝙜𝙤𝙡𝙚 𝙘𝙞𝙫𝙞𝙡𝙞, 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙘𝙞𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙞𝙨𝙩𝙞𝙩𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞.

𝗡𝗼𝗻 𝗰𝗶 𝗳𝗮𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗶𝗺𝗶𝗱𝗶𝗿𝗲! 𝗔𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗴𝗶𝗮’ 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗲 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗶𝘁𝗮’ 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶. 𝗘, 𝗻𝗲𝗹 𝗳𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼, 𝗿𝗶𝗽𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗻𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗱𝗶. 𝗟𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗶 𝗽𝘂𝗴𝗹𝗶𝗲𝘀𝗶 𝘃𝗮 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗮 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝟳𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶”

Per la UIL Taranto:

🏛️ Le azioni di oggi nulla hanno a che fare con la libertà di pensiero e dissenso. Sono violenza, intimidazione e minaccia in prosieguo a quelle giá perpetrate mesi addietro ad altre sedi sindacali, scuole e sedi istituzionali. Chi ha compiuto e compie questi atti ignobili non conosce i nobili principi di giustizia e democrazia.

🕵️‍♂️ Sono al momento senza volto, senza nome, i soli a violentare simboli che rappresentano diritti e tutela. In un Paese democratico e libero, queste azioni mirano ad imporre il proprio pensiero senza rispettare quello altrui. Un comportamento questo che condanniamo fermamente.

Solidarietà incondizionata da parte della UIL Taranto a tutte le strutture della UIL Puglia.

#UilPuglia #UilTaranto #Costituzione #Diritti #Legalità #SindacatodellePersone

UIL TARANTO | Doriana Caleandro illustra le sfide per la parità salariale e le prospettive future

Nella sede della Scuola di Economia e Studi Aziendali dell’Università degli Studi Roma Tre, si è tenuto un evento di grande importanza per la promozione delle Pari Opportunità nel mondo del lavoro. Doriana Caleandro, Coordinatrice Pari Opportunità della Uilm Puglia, ha espresso il suo punto di vista sulle sfide e le prospettive legate alla Direttiva UE 2023/970 che mirata a rafforzare la parità salariale attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione.

La battaglia per garantire la parità salariale tra uomini e donne è al centro dell’attenzione grazie alla Commissione Nazionale per le Pari Opportunità della Uilm capitanata dalla Coordinatrice Loretta Tani e con la costante presenza del Segretario Generale Rocco Palombella, molto attento alle politiche di genere, esprimendo il suo impegno e la sua soddisfazione per la partecipazione a un evento di grande rilievo con relatori di alta competenza.

“Per affrontare questo tema in modo efficace, dobbiamo prima comprendere la situazione attuale” sottolinea Doriana Caleandro Coordinatrice Pari Opportunità Uilm Puglia. “La trasparenza salariale è essenziale per monitorare e misurare il GENDER PAYGAP. In Italia, la Legge 162/2021 ha già dato i primi passi in questa direzione, richiedendo alle aziende una rendicontazione biennale sulla situazione del personale maschile e femminile. Attualmente, quasi 1000 aziende hanno ottenuto la certificazione di parità, un riconoscimento per gli sforzi profusi a favore della parità di genere.”

L’analisi presentata copre vari aspetti: dalla crescita professionale ai congedi, dai superminimi ai premi di risultato. Caleandro evidenzia che questo si traduce in una disparità annua di 8.000 euro a sfavore delle donne. “Oltre ai fattori economici, non possiamo trascurare le motivazioni culturali”, afferma. “Facendo retorica iniziamo a convincerci che le donne sono le prime assegnatarie dei doveri di cura dei propri figli/e o di persone fragili e non autosufficienti.

La conseguenza di tutti questi ‘doveri’ a carico delle donne porta inevitabilmente a delle scelte, come l’utilizzo del part–time o dei congedi che diventano una necessità più che una scelta. Spesso le soluzioni sono due: o si smette di lavorare o non si generano più figli a discapito della crescita demografica.

La Trasparenza dunque permette una comparazione fra uomini e donne con la stessa mansione e livello con una visione collettiva e non del singolo lavoratore.

La Coordinatrice regionale sottolinea anche l’aspetto organizzativo che penalizza le donne, come turni, aree di lavoro e formazione. “Le donne vengono spesso messe all’angolo, limitando le opportunità di crescita professionale. Questa discriminazione è alimentata da stereotipi culturali che vedono le donne come principali responsabili dei compiti domestici.”

La Direttiva UE 2023/970 rappresenta un passo avanti importante nella lotta alla disparità salariale di genere. La trasparenza permette di confrontare trattamenti retributivi tra uomini e donne, evidenziando non solo elementi diretti ma anche quelli legati al welfare e alle politiche di trattamento aziendale.

“La Direttiva è una risorsa fondamentale ma non può essere la sola soluzione”, afferma Caleandro. “È un passo verso la consapevolezza, ma dobbiamo affrontare la radice del problema. La Uilm è pronta a guidare questa lotta nel 2024, con nuovi contenuti e proposte per la contrattazione del CCNL. Siamo il sindacato del terzo millennio, il sindacato delle persone.”

I metalmeccanici della UIL Taranto si confermano così un punto di riferimento nella promozione della parità di genere, un esempio di impegno e dedizione nel contrasto alla discriminazione salariale tra uomini e donne.

UIL TARANTO cresce su tutto il territorio ionico: inaugurata nuova sede a Fragagnano

La giornata di giovedì 11 gennaio ha segnato un evento di rilevanza per la UIL di Taranto con l’inaugurazione della sede UIL in Fragagnano: un passo significativo per l’organizzazione sindacale che si pone l’obiettivo di offrire servizi e competenze alla comunità locale.

Serena De Maria, responsabile del Centro Servizi UIL Fragagnano, si è mostrata visibilmente emozionata per il risultato ottenuto a favore del territorio. “L’apertura della sede a Fragagnano – ha detto – non è solo un segno di presenza istituzionale ma anche un impegno concreto nella vita quotidiana della comunità locale e non solo”.

“Oggi è un giorno importante per tutta la UIL ionica, poiché con l’apertura di questa sede, riaffermiamo la nostra presenza in una città, Fragagnano, di grande valore per il nostro territorio” ha dichiarato Pietro Pallini, coordinatore generale UIL Taranto. E poi: “La UIL continua a investire sul territorio facendo sentire la propria presenza tra le persone. Anche la sede di Fragagnano non sarà semplicemente un centro di servizi, ma un luogo di aggregazione sociale, per cooperare alla fortificazione di comunità più forti e coese.”

All’inaugurazione erano presenti importanti rappresentanti della UIL, tra cui i segretari generali Giovanni Maldarizzi (UIL FPL) e Vincenzo Guarino (UILA), il segretario regionale UIL con delega all’industria Andrea Toma, il responsabile del Centro Servizi UIL Puglia Emanuele Piazzola e il coordinatore generale UIL Taranto Pietro Pallini.

La presenza di diversi responsabili dei Centro Servizi UIL Taranto, insieme ai rispettivi corrispondenti e a numerosi responsabili delle Camere comunali della provincia, ha sottolineato l’importanza dell’evento e l’impegno di tutta la UIL, come squadra, nel fornire servizi di qualità su tutto il territorio provinciale.

La UIL a Fragagnano si propone come punto di riferimento per l’intera cittadinanza, offrendo servizi e consulenze su tematiche sindacali, lavorative e sociali. Oltre a svolgere il ruolo di hub per i servizi, la nuova sede si configura come uno spazio di incontro e collaborazione per la comunità locale, consolidando l’impegno della UIL a promuovere lo sviluppo e la solidarietà tra i cittadini.

L’inaugurazione è la testimonianza del continuo impegno della UIL nell’essere vicina alle persone, contribuendo così ad una società più equa, inclusiva e solidale.

Ex ILVA, Pallini (UIL): “Basta perdere tempo, il governo chiuda immediatamente la partita con Mittal e pensi al rilancio dello stabilimento”

“Gravissima la posizione assunta dalla multinazionale nell’essersi sottratta alla sottoscrizione del capitale per ulteriori 320 milioni. Gravissima, ma, del tutto prevedibile sull’analisi attenta dei fatti. Non ci sarebbe stato certo da sorprendersi sul reale intento di ArcelorMittal rispetto al rilancio della siderurgia a Taranto e in Europa. Annunci e promesse mai mantenute, dinanzi a scuse e negazione della realtà. Ieri è stata la dimostrazione reale di che, e cosa ArcelorMittal vorrebbe da Taranto. Tutto e il contrario di tutto che sta ridicolizzando l’Italia dinanzi al resto del mondo sull’incapacità di spezzare il ricatto che da oltre sei anni va avanti”. Così il coordinatore della UIL di Taranto Pietro Pallini sull’incontro svoltosi nella giornata di eri tra governo e i vertici di ArcelorMittal.

“Dopo il pasticcio dei Patti parasociali del 2020, – incalza Pallini – dove gli esponenti dei precedenti governi farebbero bene solo a tacere nel disastro perfetto che hanno prodotto; dopo i fantomatici piani di rilancio e la cassa integrazione a fiumi che la UIL non ha mai condiviso perché inconcludenti; dopo il memorandum di intenti del Ministro Raffaele Fitto che a nulla è servito, insomma, dopo tutto ciò, chiediamo al Governo coraggio. Serve tutta l’autorevolezza possibile, a partire da quella istituzionale, per assumere in queste ore l’unica decisione da prendere, estromettere ArcelorMittal dalla gestione del colosso industriale e passare immediatamente in maggioranza societaria, senza sé e senza ma. Va evitatolo spettro di un’amministrazione straordinaria che sarebbe il colpo di grazia, perché tempo non ce n’è più e perché dopo ieri cos’altro aspettarsi se non la chiusura definitiva degli impianti?”

“Il Governo Meloni – continua il numero uno di piazza Dante – non perda tempo ad addossare responsabilità delle gestioni fallimentari della politica del passato che hanno condotto fin qui. La verità è sotto gli occhi di tutti. Utilizzi adesso il tempo che intercorre da qui alla convocazione con le parti sociali di giorno 11 gennaio prossimo per mettere in salvo gli oltre 20mila posti di lavoro chiudendo definitivamente la partita con ArcelorMittal. Siamo, a nostro giudizio e non solo, di fronte all’inadempienza al contratto del 2017, e, così come fecero i Commissari straordinari nel 2020 contestualmente alla retrocessione dei rami d’azienda da parte della multinazionale e l’annuncio di spegnimento degli impianti, mettere in fila l’una dopo l’altra le varie questioni, cosa oggi è il reale valore di quegli impianti e cosa è il prezzo che i lavoratori e un’intera comunità continuano a pagare”.

“ArcelorMittal il 24 luglio del 2018 – ricorda Pallini – diramò una nota stampa con la quale enunciava testualmente: ‘ArcelorMittal è desiderosa di mettere in atto il suo di turnaround nel più breve tempo possibile in modo da assicurare un futuro sostenibile per l’Ilva, i suoi lavoratori, i suoi fornitori, i suoi clienti industriali e, nello stesso tempo la tutela dell’ambiente e il benessere delle comunità locali”. Com’è andata a finire è sotto gli occhi di chiunque’

Lo riportiamo integralmente perché, riletto, aiuta a ripercorrere i fatti del passato e ciò che nella riunione di ieri era più che prevedibile succedesse. Perché a quasi sei anni da quegli intenti, non uno dei proclami è stato rispettato. Va riletto nella consapevolezza che il Governo trovi in queste ore la necessaria determinazione e il coraggio per chiudere definitivamente un capitolo penoso, riaprendone un altro di riscatto per questa comunità martoriata, verso un viaggio per un futuro che con ArcelorMittal non è mai iniziato”.                    

EX TCT | CGIL CISL UIL chiedono incontro urgente per risoluzione efficace e definitiva dei portuali

I sindacati confederali ionici di categoria di CGIL CISL UIL con due note distinte, ma con medesimo oggetto, chiedono un incontro urgente per una risoluzione efficace per i lavoratori portuali di Taranto, ex Taranto Container Terminal (TCT), in quota adesso all’Agenzia del lavoro portuale, la Taranto Port Workers Agency (Tpwa).

I 330 portuali a fine anno 2023, si ricorda, rischiavano di ritrovarsi senza più l’Indennità di Mancato Avviamento (IMA), ovvero la cassaintegrazione dei portuali, perché i fondi destinati alla Tpwa erano esauriti. Con l’approvazione del decreto governativo Milleproroghe si è aperto un ombrello protettivo, una soluzione tampone, dell’arco temporale di 3 mesi che allerta le parti sociali.

La prima nota, indirizzata ai parlamentari di Taranto, fa seguito al DECRETO-LEGGE 30 dicembre 2023, n. 215, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che ha prorogato i termini di scadenza e finanziamento dell’Agenzia. Le organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente presso la AdSP dello Ionio, con la presenza del Presidente Sergio Prete, per discutere delle azioni necessarie per la prosecuzione della politica attiva del lavoro, finalizzata alla tutela dei lavoratori e allo sviluppo generale del porto.

La seconda, rivolta alla Regione Puglia, evidenzia la proroga dell’Agenzia e la necessità di un incontro urgente con la TASK FORCE per l’occupazione. Le organizzazioni sindacali chiedono di analizzare congiuntamente la situazione dei lavoratori del porto di Taranto destinatari della misura, sottolineando l’obbligo per tutte le parti coinvolte di compiere sforzi straordinari per la riqualificazione e ricollocazione del personale. Considerando la riconfigurazione e riqualificazione dei lavoratori come indispensabile per la loro ricollocazione, specialmente in relazione alle attività di nuovo insediamento nell’area portuale grazie all’iniziativa della ZES (Zona Economica Speciale), si chiede di valutare tutte le possibilità di utilizzo delle misure ordinarie e straordinarie, unitamente alle misure GOL (Garanzia Occupabilità dei lavoratori).

Le Organizzazioni Sindacali ioniche FILT CGIL, FIT CISL, e UILTRASPORTI, rappresentate rispettivamente dai loro segretari generali De Ponzio Michele, Semitaio Gianluca, Sasso Carmelo, sottolineano l’importanza di un’azione congiunta e tempestiva per garantire la tutela dei lavoratori e il successo delle politiche attive del lavoro nel contesto portuale.