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Lunghissima replica del coordinatore della Uil, Pietro Pallini, al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.
La polemica era iniziata quando Pallini aveva messo a nudo le cifre della crisi che attraversa Taranto: numeri impietosi su vertenze aperte, tasso di disoccupazione, spopolamento, eccetera. Una serie di dati messi sul tavolo dopo la narrazione edulcorata della città fatta dal sindaco alla presentazione del corso di laurea in farmacia. Melucci gli aveva risposto accusando Pallini di essere assente rispetto alle problematiche della città. Ora arriva la replica dello stesso coordinatore della Uil. Ecco la sua lettera aperta al sindaco:
Egregio Dr. Melucci,
Non siamo soliti rispondere a repliche sterili e che non offrono beneficio alcuno alle persone perché abbiamo cose molto più serie cui pensare che sono i problemi di queste, ma dopo aver riscontrato attentamente la Sua nota stampa di ieri, che rilevo poco degna di nota e rovinosa sul piano di improperi, peraltro individuali, ritengo doveroso rispondere punto su punto al Suo compiuto sproloquio. Un gemito che attesta l’impronta di chi, non solo non consegna valore alcuno ai problemi della città che Lei amministra, ma mette tristemente a nudo un vuoto politico che si rileva tale anche dinanzi a dati statistici impietosi e che la UIL è in dovere di richiamare. Lei nella Sua funesta performance non ha lesinato nel deridere me, la UIL e l’allarme lanciato dal nostro approfondimento, ma questo conoscendoLa c’era anche da aspettarselo. Per fortuna non tutto è perduto, tanto che il report della UIL è stato ricondotto al un articolo nazionale molto ben strutturato de “Il manifesto”, che assevera quanto da noi sollevato.
Dati e dettagli attraverso i quali ci saremmo aspettati che Lei da Primo cittadino approfondisse, perché avvertono anche chi è meno avvezzo alla politica, che a Taranto mentre si ricercano spasmodicamente equilibri di Palazzo, ci si sta giocando quello che è chiamato futuro del nostro territorio, delle nostre persone, dei nostri lavoratori.
Ciò che non Le perdono è la Sua assenza mentre si consumavano e continuano a consumarsi drammi del mondo del lavoro a Taranto. V’è qualcosa di più profondo Dott. Melucci del semplice esame di coscienza come Lei richiama.
Non citi solo Hiab e Leonardo, si chieda piuttosto Lei dov’era durante le decine e decine di mobilitazioni, scioperi e presidi a partire da Acciaieria d’Italia, l’ex ILVA, Leonardo, ex TCT, Cemitaly, ex Albini, Kyma Ambiente e Mobilità, Pubblica amministrazione, Centro per l’impiego Taranto ed ex Isolaverde, solo per citarne alcune.
Tanto col solleone che d’inverno, sotto la pioggia e con i geloni a mani e piedi, molte di queste giornate avevano inizio prima delle Sue albe nel tepore del Suo letto. Momenti in cui noi, e sottolineo noi, eravamo in migliaia riversi per strada, ma Lei sempre altrove. Neppure una nota stampa da parte Sua come segno di vicinanza al dramma dei lavoratori e delle famiglie, molti dei quali suoi concittadini. Fa specie assodare che i Suoi comunicatati stampa partano a razzo non appena qualcuno prova a contraddirla, in questo Lei si mostra più lesto di Speedy Gonzales davanti alla tastiera di un PC.
La laicità della nostra organizzazione è un qualcosa per noi inviolabile, al pari delle libertà e di cui ne siamo profondamente orgogliosi, peraltro ben nota ad ogni schieramento politico. Essere laici si traduce in prezzo da pagare, che non tutti sono disposti a pagare, ma che rende liberi.
Si chieda Sig. Sindaco, infine, che séguito ha dato al Protocollo CGIL – CISL – UIL sulla Governance dello sviluppo dell’area Ionica e Fondi per Taranto (PNRR, CIS, JTF, FSC, SIE) sottoscritto nel lontano aprile 2023. Rilevi quante e quali riunioni ha convocato da quella data, non le risulterà difficile accertare l’immobilismo del Tavolo provinciale per lo Sviluppo sostenibile nell’ologramma dei Tavoli di settore per la co-progettazione e procedure di attuazione di cui all’Art.1.
Dott. Melucci, La saluto speranzoso che la prossima volta concentri la Sua attenzione meno sulla UIL e più sui numeri che Le abbiamo consegnato, che impietosi per Taranto non prestano fianco alcuno alla interpretazione della politica e di schieramento. Ci risponda su quelli, posto che oltre al dato statistico, Lei possegga anche volontà e coraggio per commentarli, soprattutto per ridurli.
Cordialmente.
Il Coordinatore UIL di Taranto Dott. Pietro Pallini
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La 🅤.🅡. 🅤🅘🅛 🅟🅤🅖🅛🅘🅐 🅢🅔🅓🅔 🅓🅘 🅣🅐🅡🅐🅝🅣🅞 comunica a tutti gli iscritti di aver predisposto una convenzione con:
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📍Via Medaglie D’Oro, 60-74121 Taranto P.IVA 03282030737 rappresentata da Dott. Egidio Lopane, in qualità di legale rappresentante pro tempore TEL: 099/4521640
Lo studio odontoiatrico LOPANE S.R.L nel più ampio rispetto della collaborazione con UIL
e comunque in linea con le sue proprie politiche commerciali, offrirà agli associati, possessori del tesserino univoco:
𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐢 𝐚𝐥 𝟏𝟓% 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞 𝐨𝐝𝐨𝐧𝐭𝐨𝐢𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐡𝐞
𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐢 𝐚𝐥 𝟏𝟎% 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞 𝐨𝐫𝐭𝐨𝐝𝐨𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐬𝐢𝐜𝐚.
La convenzione è estesa anche al nucleo familiare degli iscritti.
Critiche del coordinatore UIL Taranto, Pietro Pallini, al Sindaco Rinaldo Melucci sulla situazione economico-sociale della città
Il 12 luglio 2024, durante la presentazione del corso universitario in farmacia a Taranto, il sindaco Rinaldo Melucci ha delineato una visione idilliaca della città, evocando immagini di prosperità e benessere.
Pietro Pallini, coordinatore della UIL di Taranto, ha criticato duramente questa narrazione, definendola una “fantasilandia” lontana dalla realtà che i cittadini vivono ogni giorno.
“Il nostro sindaco ha tracciato un quadro di Taranto che, se fosse reale, ci permetterebbe di dormire sonni tranquilli – ha affermato Pallini -. Ha descritto una città perfetta, quasi fiabesca, che ricorda il famoso serial televisivo del 1977 con Mr. Roarke e Tattoo. Tuttavia, la realtà è ben diversa, e i dati lo confermano.”
Il numero uno di Piazza Dante ha poi elencato una serie di statistiche che illustrano la grave situazione economica e industriale di Taranto. “La nostra città registra il maggior numero di crisi industriali in Puglia, con 73 tavoli di crisi, di cui 52 riguardano l’industria. Nove di questi sono a Taranto, coinvolgendo oltre 10.500 lavoratori. Questi numeri non includono neppure l’ex Ilva e il Porto.”
La disoccupazione a Taranto è allarmante: “Il tasso di disoccupazione in Italia è dell’8,1%, in Puglia del 12,1% e a Taranto del 13,3%. Il tasso di occupazione è altrettanto scoraggiante, con un 38,4% rispetto al 52,2% nazionale.”
La cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, rappresenta un altro indicatore della crisi. “Nel 2023, la cassa integrazione ordinaria processata a Taranto ha rappresentato il 34% del totale in Puglia. Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria, su un totale di 19.305 posizioni in Puglia, 11.208 sono state quelle processate a Taranto, pari al 58,6% del totale regionale. Il dato più recente ci fornisce una statistica drammatica: 13.794.603 ore di cassa integrazione in Puglia, con un aumento del +203,56% rispetto al già inquietante dato del 2023. Da gennaio a giugno 2023, ci sono state 1.870 ore di cassa integrazione a Taranto, che si conferma la prima provincia in Puglia per ore di cassa integrazione”.
Il declino delle attività commerciali è evidente. “In tre anni, dal 2021 al 2023, hanno chiuso 507 attività commerciali a Taranto. Nel 2023, le cessazioni di attività sono state il doppio delle aperture. Un trend impietoso che riflette una crisi senza precedenti.”
Pallini ha poi sottolineato la grave situazione demografica. “Taranto ha perso 60.000 abitanti in 40 anni, 3.000 abitanti in meno solo nell’ultimo anno. La città si sta auto estinguendo nel silenzio generale. Ogni anno, muoiono 2.500 persone a fronte di soli 1.300 neonati. Questo trend è in linea con la provincia, tranne che per Roccaforzata.”
La fuga dei giovani è un altro problema grave. “Tra il 2002 e il 2021, il Sud ha perso 808.000 under 35, di cui 263.000 laureati. L’industria contribuisce alla ripresa del Sud con solo il 10%, contro il 24,5% del resto d’Italia. Sedici operai su 100 al Sud vivono in povertà assoluta.”
La povertà è in aumento. “Secondo l’ISTAT, le famiglie in povertà assoluta sono passate dal 10,1% del 2001 al 10,7% del 2021, con un picco dell’11,2% al Sud. Il 41,4% delle famiglie povere risiede nel Mezzogiorno. Secondo la Caritas, un italiano su 10 è in stato di povertà, con il 9,4% della popolazione in povertà assoluta, un dato triplicato in 15 anni.”
Pallini ha anche criticato la gestione dei rifiuti. “La raccolta differenziata a Taranto è ferma al 27%, con una voragine di 10,8 milioni da colmare a fronte della sentenza del Consiglio di Stato che azzera gli impianti minimi fino al 2024.”
Le risorse del PNRR e altri fondi europei sono un punto critico. “Siamo ancora in attesa di sapere come saranno allocate le risorse del PNRR, Just Transition Fund e altre risorse FSC e FAS. Taranto è il primo beneficiario in Italia con quasi 290 milioni già assegnati a dicembre 2023, ma non c’è stata trasparenza sulla loro destinazione.”
La mobilità è un altro problema. “Dopo la soppressione della linea ferroviaria Taranto-Roma per lavori tra Eboli e Potenza, la città è ulteriormente isolata. Il 12 luglio, Kyma Mobilità ha emesso un’ordinanza che priva del trasporto pubblico parte della cittadinanza.”
Pallini, infine, ha espresso frustrazione per la mancanza di visione politica e la gestione delle risorse. “Continuiamo a ricevere nomine e ricompense per vertici aziendali che non rispecchiano la meritocrazia. L’aeroporto Arlotta di Grottaglie è un esempio di come si preferisca esplorare lo spazio invece di garantire una normale mobilità aerea e terrestre.”
“Crediamo nello sviluppo alternativo e nelle opportunità – ha concluso Pallini – ma siamo ansiosi di vedere che ciò avvenga realmente, senza penalizzare chi crede nella politica seria e nell’interesse esclusivo delle persone.”
Giuseppe Andrisano (UIL PA Taranto): “Un’importante risposta alle esigenze occupazionali e un riconoscimento delle competenze locali. Un passo avanti per il rilancio economico del territorio.”
L’Arsenale della Marina Militare di Taranto si prepara ad accogliere una nuova ondata di assunzioni, 150 addetti, un’iniziativa tanto attesa che rappresenta un significativo passo avanti per il rilancio occupazionale della città e della regione. Questa manovra si inserisce in un contesto di rinnovamento e potenziamento delle strutture militari italiane, con un occhio di riguardo verso il miglioramento delle condizioni lavorative e la valorizzazione delle competenze locali.
Il segretario generale della UIL PA Taranto, Giuseppe Andrisano, ha espresso il suo entusiasmo e il suo supporto per questo impulso, sottolineando l’importanza di tale sviluppo per il tessuto socio-economico del territorio.
“Siamo estremamente soddisfatti dell’avvio delle nuove assunzioni presso l’Arsenale della Marina Militare di Taranto – ha dichiarato Giuseppe Andrisano. “Questo impulso non solo rappresenta una risposta concreta alle esigenze occupazionali della nostra città, ma evidenzia anche il riconoscimento delle competenze e della professionalità dei lavoratori locali.”
Andrisano ha poi sottolineato l’impatto positivo che queste assunzioni avranno sull’economia locale. “L’inserimento di nuovi lavoratori nell’Arsenale contribuirà a rilanciare l’economia del territorio, generando nuove opportunità non solo per i diretti interessati, ma anche per l’indotto. È una boccata d’ossigeno per molte famiglie che, grazie a questi nuovi posti di lavoro, vedranno migliorare le proprie condizioni di vita.”
Il segretario generale della UIL PA Taranto ha anche posto l’accento sulla necessità di un continuo dialogo tra istituzioni e sindacati per garantire il successo di questa e future iniziative. “È fondamentale che le istituzioni continuino a collaborare strettamente con i sindacati per monitorare l’andamento delle assunzioni e per assicurarsi che vengano rispettati i diritti dei lavoratori. Solo attraverso una sinergia efficace potremo garantire un futuro solido e prospero per la nostra comunità.”
Infine Andrisano ha ribadito l’impegno della UIL PA nel continuare a sostenere i lavoratori e a promuovere iniziative volte al miglioramento delle condizioni lavorative. “La UIL PA sarà sempre in prima linea per difendere i diritti dei lavoratori e per promuovere politiche occupazionali che valorizzino le competenze e il talento dei nostri cittadini. Questa nuova fase di assunzioni all’Arsenale della Marina Militare di Taranto è solo l’inizio di un percorso che auspichiamo porterà a una crescita sostenibile e duratura per tutto il nostro territorio. Da un’accurata analisi dei dati possiamo affermare che 2000 nuove assunzioni sono indispensabili per un credibile rilancio delle attività manutentive, operative e di supporto logistico-amministrative, nell’area tarantina.”
Giuseppe Manfuso (UIL Poste Taranto): “Una situazione inaccettabile, la città necessita di una riorganizzazione dei servizi per rispondere alle nuove esigenze urbane.”
Da troppo tempo la città di Taranto è alle prese con la chiusura di due uffici postali, creando un disagio crescente per i cittadini. Il primo, situato nella zona dell’ex Ilva, è stato chiuso da anni a seguito delle razionalizzazioni previste nel periodo del Covid-19. Il secondo, invece, si trovava in Piazza Fontana, nella Città Vecchia, ed è stato chiuso per sfratto.
Ad oggi, non è ancora stata comunicata alcuna data per la riapertura dei due uffici postali, né è stata definita una nuova collocazione per l’ufficio della Città Vecchia.
Questa situazione sta creando notevoli disagi ai cittadini che sono costretti a recarsi in uffici postali più lontani per usufruire dei servizi essenziali.
“La chiusura prolungata degli uffici postali nella zona dell’ex Ilva e in Piazza Fontana – afferma Giuseppe Manfuso, segretario generale della UIL Poste Taranto – rappresenta una situazione inaccettabile per i cittadini di Taranto. Da anni ormai, la popolazione è costretta a fare i conti con la mancanza di servizi postali essenziali, una condizione che peggiora di giorno in giorno”.
“La posizione degli uffici postali di Taranto – continua il numero uno di UILPOSTE Taranto – è stata studiata molti anni fa e non rispecchia più le reali esigenze del territorio. La città, negli anni, ha subito notevoli trasformazioni e si è sviluppata con nuovi quartieri che necessitano di adeguati servizi postali. È necessaria una riorganizzazione territoriale che tenga conto delle nuove realtà urbane”.
E ancora: “La chiusura dei due uffici postali potrebbe rappresentare un’occasione per riorganizzare la distribuzione territoriale dei servizi postali a Taranto. Sarebbe infatti opportuno aprire nuovi uffici postali nei quartieri più popolosi e in forte espansione, come ‘Taranto Due’ e ‘Paolo VI’, dove un solo ufficio postale non basta più”.
“Come UIL Poste di Taranto – conclude Manfuso – chiediamo a Poste Italiane e alle forze politiche del territorio di intervenire al più presto per risolvere la situazione. È necessario riaprire i due uffici postali chiusi e valutare la possibilità di trasferirne le sedi nei quartieri che ne sono sprovvisti, garantendo così un servizio adeguato a tutti i cittadini di Taranto.”
La UIL Poste Taranto, pertanto, rinnova il suo appello a Poste Italiane e alla politica del territorio affinché venga trovata una soluzione rapida ed efficace alla chiusura degli uffici postali nella zona dell’ex Ilva e in Piazza Fontana.
Solo attraverso una riorganizzazione territoriale dei servizi postali sarà possibile rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione, migliorando la qualità della vita dei cittadini tarantini.
Pietro Pallini della UIL Taranto critica la legge “becera” e chiama all’unità contro le disuguaglianze regionali
Nella giornata di ieri, 8 luglio 2024, a Statte (Taranto), si è tenuto un importante dibattito pubblico sul tema dell‘autonomia differenziata e il suo impatto sull’unità nazionale. Il coordinatore della UIL Taranto, Pietro Pallini, ha espresso ferma opposizione verso questa legislazione, definendola senza mezzi termini “becera”. Pallini ha sottolineato come la legge sia stata concepita con un meccanismo che mina l’integrità della legislazione nazionale, inserendosi subdolamente nei bilanci regionali e facilitando il divario economico tra le regioni.
Durante il suo intervento appassionato, Pallini ha richiamato l’attenzione sulle difficoltà oggettive che il paese affronta quotidianamente, derivanti da una globalizzazione non regolata e da una serie di crisi economiche speculative. Ha evidenziato come l’autonomia differenziata, in particolare, rischi di esacerbare ulteriormente le disuguaglianze, già palpabili nell’indice di Gini che misura la frammentazione sociale.
Pallini ha criticato aspramente i promotori della legge, paragonando il loro sostegno all’autonomia differenziata al supporto dell’Apartheid da parte di chi ne subisce le conseguenze dirette. Ha enfatizzato l’importanza di non regionalizzare i diritti sanciti dalla Costituzione italiana, evidenziando come questa legge non abbia considerato adeguatamente il parere dei governatori regionali e il dibattito pubblico necessario.
L’oratore ha poi rivolto l’attenzione al grave problema del debito pubblico italiano, che ammonta a quasi 2.900 miliardi di euro, mettendo in guardia contro le implicazioni economiche della legge di bilancio recentemente approvata. Ha sottolineato la necessità di un governo coscienzioso che non divida ulteriormente il paese, ma lavori per rafforzare l’unità nazionale.
Infine, Pallini ha concluso il suo intervento esortando alla mobilitazione civile contro questa legge, sottolineando l’importanza di superare il quorum referendario per abrogarla. Ha evidenziato le gravi conseguenze sociali nel sud Italia, come la fuga dei giovani e il declino demografico, e ha invocato l’unità nazionale come strumento per affrontare le sfide future.
Il dibattito ha visto la partecipazione di diverse associazioni e partiti, riflettendo un fronte ampio e unito contro la legislazione contestata.
