UIL TRASPORTI – Tensioni sulla situazione dell’inceneritore dell’Amiu-Kyma Ambiente

Il sindaco Rinaldo Melucci ha annunciato venerdì 3 novembre che ci sono due manifestazioni di interesse per l’inceneritore dei rifiuti dell’Amiu-Kyma Ambiente. L’impianto, fermo da un decennio, è attualmente dotato di un’Autorizzazione Integrata Ambientale in vigore e rientra nelle previsioni del Piano Regionale dei Rifiuti.

Durante l’incontro con i rappresentanti sindacali delle organizzazioni Cgil, Cisl, Uil, Usb e Fiadel, l’attenzione è stata focalizzata sullo stato dell’azienda. Tuttavia, la notizia sull’inceneritore ha portato ad uno strappo tra la Uil e il sindaco Melucci, con quest’ultimo che ha abbandonato la riunione.

Carmelo Sasso, segretario Uil Trasporti, ha dichiarato: “Ci hanno convocato per aggiornarci sull’Amiu, ma non c’era nessuna ragione per farlo visto che il 6 novembre andremo dal prefetto, insieme all’azienda e forse anche alla proprietà, cioè il Comune, per la procedura di sciopero contro i 57 licenziamenti. Procedura attivata in base alla legge 146/1990, quella sul diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, e che una volta terminata, ci metterà nelle condizioni di fissare lo sciopero.”

Sasso ha inoltre sollevato la questione riguardo alla fornitura dei documenti e dei chiarimenti richiesti sull’atteso nuovo contratto di servizio da parte dell’Amiu. Ha sottolineato che senza tale contratto, non c’è modo di garantire la tutela dei 57 lavoratori interessati.

Il confronto è proseguito con la richiesta di informazioni sulle due manifestazioni d’interesse per l’inceneritore, in particolare, chi le ha proposte e se il Comune intende renderle pubbliche. Melucci ha sostenuto che tutto è a posto e che l’istruttoria per un finanziamento all’Amiu è pronta. Tuttavia, non ha fornito chiarezza sulle manifestazioni d’interesse.

Le dichiarazioni di Mancarelli, presidente dell’azienda dell’igiene urbana, hanno ulteriormente confuso la situazione, affermando che in realtà si trattava di una richiesta di visita all’impianto per una potenziale collaborazione futura.

Carmelo Sasso ha concluso con una nota polemica: “Il sindaco, evidentemente, è abituato a ricevere consenso e approvazione dal suo entourage senza mai entrare nel merito delle questioni trattate. Quando abbiamo provato, come è nostra abitudine, ad entrare nel merito di quanto comunicatoci, è andato visibilmente fuori giri abbandonando la riunione da lui stesso convocata con urgenza ed alla quale avevamo aderito nonostante altri impegni già pianificati. Non ha risposto ad alcuno dei nostri semplici, logici interrogativi e ci ha lasciato con tutti i nostri dubbi, che certamente fugheremo in altra sede.”

In attesa di sviluppi, la questione dell’inceneritore Amiu-Kyma Ambiente rimane al centro dell’attenzione, con i sindacati che proseguiranno nelle azioni volte a tutelare i lavoratori interessati.

UIL Puglia: E’ Gianni Ricci il nuovo Segretario Regionale

L’UIL Taranto, con il coordinatore generale Pietro Pallini, celebra una nuova era con l’elezione del nuovo Segretario Regionale, Gianni Ricci, che ha assunto la guida dell’importante organizzazione sindacale UIL Puglia. La cerimonia di insediamento, tenutasi IL 31 ottobre, è stata un’occasione di grande significato per i lavoratori e i sindacalisti della regione, che guardano con speranza e fiducia al futuro.

La UIL Taranto è da sempre un punto di riferimento per i lavoratori pugliesi e il passaggio di testimone da Gianni Ricci rappresenta un momento di rinnovamento e di grande attesa. Con il suo spirito energico e la sua visione innovativa, Gianni Ricci è stato accolto con entusiasmo da coloro che desiderano vedere il sindacato evolve in sintonia con i tempi moderni.

Il nuovo Segretario Regionale non è solo, ma è affiancato da una solida squadra di dirigenti sindacali che sono pronti a sostenere questa nuova fase di cambiamento. La segreteria è composta da Antonio Trenta (tesoriere), Juri Galasso, Annarita Gianniello, Stefano Frontini, Azzurra Schirosi e Andrea Toma. Questi rappresentanti sindacali hanno il compito di coadiuvare Gianni Ricci nell’implementazione delle strategie sindacali e nell’organizzazione delle future iniziative.

Gianni Ricci ha dichiarato con determinazione che la UIL Puglia diventerà capofila di una mobilitazione territoriale che porterà alla realizzazione di uno sciopero nazionale programmato da CGIL e UIL. Il nuovo corso sindacale è incentrato su un’idea di sindacato innovativa e rivoluzionaria, pronta a rispondere alle sfide dei tempi moderni.

In questo periodo di transizione, la UIL Taranto si prepara a un futuro promettente, dove il sindacato è chiamato a svolgere un ruolo centrale nella tutela dei diritti dei lavoratori e nell’innovazione dei rapporti sindacali.

Mobilitazione nazionale: La voce dei lavoratori dell’Ispettorato del Lavoro di Taranto

I lavoratori dell’Ispettorato del Lavoro di Taranto hanno dato vita a una vibrante protesta per rivendicare i loro diritti e promuovere la sicurezza nel mondo del lavoro. Con determinazione e passione, si sono uniti alla mobilitazione nazionale per ottenere il riconoscimento degli arretrati della perequazione (2020-2022), superare il gap salariale con altri Enti, definire il ruolo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e valorizzare appieno coloro che si dedicano a garantire la sicurezza nel contesto lavorativo.

Nella mattinata del 30 ottobre, in concomitanza con lo sciopero nazionale, si è tenuta un’assemblea presidio davanti agli Uffici dell’Ispettorato Territoriale di Taranto, in via Japigia, 2, dalle ore 09.00 alle 11.00. Questo è stato un momento di aggregazione e di condivisione delle istanze dei lavoratori, un momento in cui le voci di tutti sono state ascoltate e valorizzate.

Il segretario generale della UIL PA di Taranto, Giuseppe Andrisano, ha sottolineato l’importanza di questa mobilitazione e ha evidenziato il fondamentale ruolo svolto dagli ispettori del lavoro nella tutela dei diritti dei lavoratori e nella promozione di un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso.

Tessitura di Mottola – Gruppo Albini. Gli operai bloccano i cancelli della fabbrica

Per i 92 lavoratori della Tessitura di Mottola del Gruppo Albini, non c’è pace. Dopo l’incontro avvenuto il 19 ottobre in Regione Puglia, alla presenza del presidente della task force all’occupazione Leo Caroli, ai massimi vertici aziendali e alle parti sociali, per discutere del futuro dell’azienda e dei lavoratori, gli animi si sono acuiti.

È da ieri, 23 ottobre, che tutti i 92 dipendenti sono in presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica perché chiedono garanzie certe per il loro futuro in azienda.

“Nella giornata di lunedì – afferma Amedeo Guerriero segretario provinciale della UIL TEC di Taranto e Marcello De Marco, segretario Femca CISL – abbiamo fatto un’assemblea nei pressi dei cancelli dell’opificio. Con tutti e 92 lavoratori si è deciso di attuare a oltranza un presidio permanente per non permettere la fuoriuscita dei macchinari, venduti dal Gruppo Albini al nuovo gruppo acquirente Ekasa. La protesta continuerà fino al prossimo incontro in Regione che avverrà il prossimo 14 novembre”.

Nell’incontro avvenuto lo scorso 19 ottobre i sindacati hanno appreso di un preliminare di vendita (600.000 euro acconto e 3.400.000 euro a conclusione) tra Albini ed Ekasa nel quale però non sarebbero stati inseriti accordi per l’assorbimento di tutte le 92 maestranze.

“A fine anno – continua Guerriero – la cigs per queste persone termina e in automatico passa la naspi ovvero lo stato di disoccupazione. Ekasa afferma di aver bisogno di oltre 2 anni per mettere su la nuova azienda. A conti fatti 92 lavoratori e lavoratrici rischiano fattivamente di essere fuori dall’azienda e dal mercato del lavoro. Sono oltre due anni che lottiamo ché questo non avvenga!”

Una soluzione ci sarebbe afferma il segretario della UIL Tec di Taranto: “Ekasa dovrebbe assumere almeno per 30 giorni tutti e 92 dipendenti per poter permettere poi una nuova cassa integrazione. Il nuovo periodo di cassa dovrebbe consentire il tempo per rimettere in moto il nuovo ciclo produttivo dell’opificio.”

E conclude: “Non uscirà da questa fabbrica nemmeno un chiodo se non riceviamo da Albini e da Ekasa, ma anche dalla stessa Regione Puglia, rassicurazioni sul futuro occupazionale di queste persone che da anni vivono nell’incertezza.
Questo territorio ha subìto grandi fregi occupazionali e ambientali e non permetteremo che si continui a perdere forza lavoro e a sommare disperazione ad altra disperazione!”
 

Consiglio confederale UIL a Roma

🔵 ℂ𝕆ℕ𝕊𝕀𝔾𝕃𝕀𝕆 ℂ𝕆ℕ𝔽𝔼𝔻𝔼ℝ𝔸𝕃𝔼 𝕌𝕀𝕃 – ℝ𝕆𝕄𝔸

🎨 Un messaggio artistico di grande impatto! Un meraviglioso murales è ora in bella vista in Via Cristoforo Colombo, proprio di fronte all’ingresso principale della ex Fiera di Roma. Quest’opera non solo cattura lo sguardo, ma anche il cuore, poiché rappresenta una 𝙙𝙞𝙘𝙝𝙞𝙖𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙛𝙤𝙧𝙩𝙚 𝙨𝙪𝙡𝙡’𝙞𝙢𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖𝙣𝙯𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙤 𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙞𝙘𝙪𝙧𝙚𝙯𝙯𝙖 𝙨𝙪𝙡 𝙥𝙤𝙨𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙤.

Per la Uil, il 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐 𝒆’ 𝒊𝒍 𝒄𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒅𝒊 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒔𝒄𝒆𝒍𝒕𝒂 𝒑𝒐𝒍𝒊𝒕𝒊𝒄𝒂, e in questo contesto, 𝙡𝙖 𝙨𝙞𝙘𝙪𝙧𝙚𝙯𝙯𝙖 𝙨𝙪𝙡 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙤 𝙚’ 𝙪𝙣𝙖 𝙥𝙧𝙞𝙤𝙧𝙞𝙩𝙖’ 𝙖𝙨𝙨𝙤𝙡𝙪𝙩𝙖. Abbiamo voluto realizzare questo murales per ricordare sia ai politici che all’opinione pubblica che 𝒊𝒍 𝒗𝒂𝒍𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐 𝒅𝒊𝒈𝒏𝒊𝒕𝒐𝒔𝒐 𝒅𝒐𝒗𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒈𝒖𝒊𝒅𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒆 𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒆 𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒄𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒅𝒊 𝒐𝒈𝒏𝒖𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒏𝒐𝒊, a partire dal governo.

🤝 Nel corso del nostro Consiglio Confederale, riunito oggi a Roma per valutare la manovra economica varata dal Governo e per definire il nuovo assetto dei vertici, abbiamo eletto all’unanimità due nuovi membri della Segreteria Confederale: Vera Buonomo e Santo Biondo. Con queste nuove nomine, la Segreteria sarà composta dal Segretario Generale, PierPaolo Bombardieri, dal Segretario Organizzativo, Emanuele Ronzoni, dal Tesoriere, Benedetto Attili, e dai Segretari Confederali, Santo Biondo, Tiziana Bocchi, Vera Buonomo e Ivana Veronese.

👋 Dopo 17 anni di servizio, Domenico Proietti lascia la Segreteria, avendo assunto il ruolo di Segretario Generale della Uil-Fpl, la categoria della sanità e degli Enti locali. Con grande impegno, guiderà il percorso verso la costituzione di una grande e unica Federazione del pubblico impiego!

🌟 Vera Buonomo, 48 anni, proveniente dalla categoria degli agroalimentaristi e con una solida esperienza nella Segreteria regionale della Uil Campania, e Santo Biondo, 47 anni, con una storia da leader regionale dei metalmeccanici, porteranno la loro esperienza al servizio della Uil a Roma.

𝐔𝐧 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐥𝐮𝐦𝐢𝐧𝐨𝐬𝐨 𝐜𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐧𝐨𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞𝐬 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚 𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐬𝐮𝐥 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨.

Uil #Lavoro #Sicurezza #NuoviInizi #Murales

Proroga Tpwa: Una soluzione ponte per il porto di Taranto

Carmelo Sasso, Segretario Generale UIL Trasporti Taranto, sottolinea l’importanza della proroga per il futuro dei lavoratori

Nel cuore del dibattito sul futuro dell’Indennità di mancato avviamento e della cassa integrazione dei portuali, si erge la questione della Taranto Port Workers Agency (Tpwa). Attualmente, ben 338 lavoratori ex Taranto Container Terminal-Evergreen dipendono dall’Agenzia, la Taranto Port Workers Agency (Tpwa).

L’appello del Segretario Generale della UIL Trasporti Taranto, Carmelo Sasso, è chiaro: “La proroga è la soluzione migliore per tutti”. L’obiettivo non è solo garantire la continuità per altri 24 mesi nei pagamenti dell’Indennità di mancato avviamento e della cassa integrazione, ma anche facilitare il passaggio dei 338 ex Tct verso le nuove imprese che si apprestano a investire nella Zona economica speciale del porto di Taranto.

Al momento, sei aziende hanno manifestato interesse a investire, portando con sé un totale di 117,595 milioni di euro e la prospettiva di creare 395 nuovi posti di lavoro. “La proroga della Tpwa non è un mero atto assistenziale”, specificano i sindacati, “ma una soluzione ponte che permetterà ai 338 lavoratori in attesa di trovare un impiego mentre le nuove imprese avviano le proprie attività”.

Sasso sottolinea l’importanza di un emendamento nella prossima legge di Bilancio per garantire le risorse necessarie: “Il finanziamento dell’Ima termina a fine anno, mentre a fine marzo si esaurirà quello relativo alla clausola sociale che impone agli investitori di prioritariamente assumere i lavoratori del bacino ex Tct”.

L’appoggio politico è stato ottenuto, con entrambi gli schieramenti che sostengono la proroga dell’Agenzia. Michele De Ponzio, Oronzo Fiorino e Carmelo Sasso, segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, esprimono fiducia nell’impegno totale sia della maggioranza che dell’opposizione.

Il presidente dell’Autorità Portuale del Mar Ionio, Sergio Prete, aggiunge: “Dopo il nostro impegno come Authority e le consultazioni con i parlamentari e i sindacati, ora è evidente la necessità di questo intervento. Dobbiamo permettere al porto di gestire questa transizione e garantire la tutela dei lavoratori fino al termine della funzione dell’Agenzia”.

Sasso riferisce che la finestra temporale cruciale è rappresentata dalla legge di Bilancio, nonostante le risorse siano limitate. Sottolinea anche il progresso della Tpwa fin dal suo avvio nel 2017, passando dai 504 dipendenti iniziali ai 338 attuali, grazie alla ricollocazione di circa 200 lavoratori. “Con le nuove imprese e un aumento del traffico container da parte di Yilport, altri potranno essere reinseriti”.

Infine, i sindacati e l’Authority affrontano la questione della ristrutturazione della Tpwa. L’Ancip chiede un bando di gara prima della trasformazione, ma Prete spiega che la trasformazione è prevista dalla legge data l’esistenza dell’Agenzia. Temporaneamente, la Tpwa sarà utilizzata per fornire manodopera, seguendo l’esempio di Gioia Tauro.

In chiusura, Sasso lancia una frecciatina polemica: “Credevamo che ciò che è stato fatto a Trieste e Livorno con l’articolo 17, imprese che temporaneamente forniscono solo manodopera, potesse essere fatto anche a Taranto e Gioia Tauro. Evidentemente, si fa una questione di latitudini”.

VIDEO | SOS LAVORO – L’analisi del coordinatore generale della UIL TARANTO Pietro Pallini

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🔵 Durante 𝓑𝓤𝓞𝓝𝓖𝓘𝓞𝓡𝓝𝓞 𝓝𝓔𝓦𝓢 ospite di TeleRama 𝑷𝑰𝑬𝑻𝑹𝑶 𝑷𝑨𝑳𝑳𝑰𝑵𝑰, coordinatore provinciale UIL TARANTO, che ha fatto il punto della situazioni sulle vertente del territorio della citta bimare con la giornalista Daniela Manigrasso.

Sanitaservice ASL Taranto, per i sindacati continua la parentopoli dello straordinario a parenti e amici. Chiesta audizione alla Regione

Le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, tramite i propri segretari Cosimo Sardelli, Massimo Ferri e Giovanni Maldarizzi, hanno emesso due comunicati stampa che mettono in luce gravi problematiche nei servizi sanitari, esortando l’amministrazione a prendere provvedimenti immediati.

Le categorie di CGIL CISL UIL espongono un presunto abuso nel Servizio di Pulizia del SS. Annunziata, sottolineando una gestione disinvolta degli straordinari, che sembra favorire parenti e amici di un caposquadra. Questa situazione è stata ulteriormente aggravata dalla revoca delle indennità di turno, contravvenendo all’Art. 61, Lettera C, n. 4 del CCNL AIOP. Nonostante i lavoratori del Dipartimento di Salute Menatele (DSM) abbiano diritto a tali indennità, non sono stati informati in anticipo, come previsto dalla normativa contrattuale.

Le OO.SS. sottolineano che questa azione rappresenta un ennesimo atto unilaterale da parte della Sanitaservice ASL TA, in netto contrasto con il CCNL, e che discrimina la maggioranza dei lavoratori a favore di alcuni. I turni del DSM, che prevedono un’alternanza stabile tra il turno mattutino e pomeridiano, rispettano le disposizioni contrattuali e garantiscono la continuità del servizio nelle ore pomeridiane. Tuttavia, l’assegnazione impropria di straordinari a lavoratori estranei al DSM ha portato alla luce la situazione.

Inoltre, si evidenzia un comportamento intimidatorio da parte di pseudo responsabili del SS. Annunziata nei confronti di colleghi che cercano di far rispettare le regole senza discriminazioni. Nonostante le richieste di verifica dei turni e degli orari di lavoro in conformità al Dl 66/03, tali richieste sono rimaste senza risposta.

Le OO.SS. FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, mentre attendono una rapida convocazione della Commissione III della Regione per affrontare la vertenza complessiva sull’operato della Sanitaservice ASL Ta, diffidano l’Amministrazione a reintegrare immediatamente le indennità di turno sottratte ai lavoratori, minacciando di adire vie giudiziarie per far valere le ragioni dei lavoratori.

Nel secondo comunicato, le organizzazioni sindacali sollevano il quarto allarme riguardo alle criticità strutturali, infrastrutturali ed igienico-sanitarie nelle postazioni del Servizio 118. Nonostante le precedenti comunicazioni che evidenziavano queste gravi problematiche, non si è avuto alcun riscontro fino a oggi.

Le OO.SS. sottolineano la necessità di un intervento tempestivo e organico per affrontare le criticità e sottolineano che il silenzio da parte delle autorità impone di ricordare gli obblighi e le responsabilità in capo alla stazione appaltante e al datore di lavoro, che rischiano di compromettere sia la qualità del servizio ai cittadini che la salute dei lavoratori.

Le organizzazioni sindacali rimangono in attesa di un urgente riscontro e continuano a vigilare sulla situazione.

Allarme dei sindacati: Bilancio regionale preoccupa per i servizi sanitari ai cittadini

Cgil, Cisl e Uil Funzione Pubblica lanciano l’allarme. In una lettera indirizzata ai vertici provinciali Asl, la funzione pubblica dei sindacati, con con i rispettivi segretari Cosimo Sardelli, Giuseppe Lacorte e Giovanni Maldarizzi, sottolinea: «Taranto paga il prezzo più alto del disavanzo regionale Bilancio Regione Puglia 2022: disavanzo di oltre 400 milioni di euro anche a causa di una spesa farmaceutica sforata di 250 milioni di euro (+65%); del blocco generale delle assunzioni delle Asl già da marzo 2023; oltre 400 posti letto ospedalieri pubblici mai attivati e mai attivabili per le carenze in un organico sottodimensionato fin dalla nascita del Patto di Stabilità; impossibilità di attivare il Policlinico San Cataldo malgrado un investimento passato da 220 a 320 milioni di euro oltre ai 160.000 euro già corrisposti ad un Commissario straordinario di un’azienda ospedaliera inesistente».

«In Puglia i debiti li producono tutti ma Taranto paga il prezzo più alto. Di fronte a questo quadro disastroso dipinto alle nostre segreterie dal management dell’Asl Taranto di ritorno dalla Regione Puglia, lanciamo l’allarme per lo stato imminente di riduzione dei servizi sanitari incontro alla quale sta andando la cittadinanza. Noi siamo pronti a sostenere ogni tipo di iniziativa nei confronti della Regione per tutelare la città da queste ennesime deprivazioni. La privatizzazione del sistema sanitario pubblico è parte di un più ampio movimento che vede, soprattutto a Taranto, enti privati, estremamente concorrenziali, sostituirsi sempre di più all’amministrazione pubblica».

«A Taranto, più che altrove (visto che il 50% dei posti letto sono privati), si rischia che il profitto prenda il sopravvento sui bisogni degli ammalati. Secondo fonti certe, nonostante le tante réclame regionali sulle buone intenzioni, da Bari non intenderebbero autorizzare le progressioni di carriera al personale; peggio, non intenderebbero neppure incrementare i Fondi contrattuali così come previsto dal recente Contratto nazionale del personale di Comparto. Insomma tagli, se ancora ce ne fosse il bisogno, che ingessano la contrattazione in sede aziendale. Tagli che, colpiranno i professionisti della salute, chiamati ancora una volta a tappare le falle di un’organizzazione sanitaria regionale fallimentare. Tagli che, colpiranno i cittadini i quali si vedranno ulteriormente ridurre l’accessibilità ai servizi, la qualità e la sicurezza delle cure. Ancora una volta il malgoverno viene fatto pagare ai lavoratori dipendenti ed in particolare a quelli pubblici della Sanità tarantina».

La UIL sulle dichiarazioni della Morselli, ex ILVA

Pallini: “Un racconto fantastico di una realtà dolorosa e tragicamente diversa”

Le parole pronunciate ai microfoni dei giornalisti da parte dell’Amministratore Delegato di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, ospite di una iniziativa a Taranto, non sono passate inosservate alla UIL di Taranto. A intervenire sull’argomento, mettendo ordine al disordine innescato da parte dell’A.D., con un comunicato stampa è il coordinatore generale jonico, Pietro Pallini.

“Vladimir Jankélévitch avrebbe definito le ultime dichiarazioni rese dall’Amministratore Delegato Lucia Morselli come perimetro di tutti e cinque i tratti con cui il filosofo rappresenta la fenomenologia della finzione. Una serie di dichiarazioni rese e che così potremmo riassumere:

  1. Si dissimula il vero, perché si nasconde il reale, quando si sostiene che “sono passati quattro anni in cui si sono fatte cose molto belle”, tra cui lo Steel Commitment a Taranto”.  In questi 4 anni dovremmo annoverare, dunque, tra “le cose molto belle” anche l’atto per recedere dal contratto (novembre 2019) per Taranto, Genova, Novi Ligure, Milano Racconigi, Legnano e Marghera e la comunicazione di sospensione delle attività dello stabilimento di Taranto e delle centrali elettriche in pendenza della retrocessione dei rami d’azienda indirizzata al Governo e Istituzioni. In questi 4 anni “tra le cose molto belle” rientrerebbero anche l’accordo del 4 marzo 2020 tra Azienda, ILVA in A.S. e Governo per dimezzare canoni di affitto sulla promessa di un piano industriale per il periodo 2020-2025 e l’incertezza occupazionale per i lavoratori di ILVA in A.S. e ancora, tra “le cose molto belle” anche l’ulteriore accordo del 10 dicembre 2020 (dopo appena 9 mesi da quello del 4 marzo) le cui tristi risultanze le hanno rappresentate in parte il Sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano e tre Ministri della Repubblica.
  2. Si altera il vero perché si modifica la natura del reale, quando si sostiene che “sono venuti a Taranto 500 clienti e imprenditori che avrebbero potuto mettere a rischio la loro incolumità”, semplicemente perché lo sciopero della settimana scorsa si è svolto in maniera composto, nonostante la rabbia dei lavoratori e senza nessun incidente, se non il grido di dolore da parte degli stessi stanchi di subire oltre il martirio industriale, l’impoverimento umano;
  3. Si deforma il vero, quando si ingrandisce o rimpicciolisce la realtà, sostenendo che questa azienda è completamente diversa da quella che era quattro anni fa perché molto più bella, più potente, molto più forte”.I fatti del 2019 ci consegnanoil deposito da parte dei Commissari straordinari di Ilva in amministrazione straordinaria di un esposto denuncia sui fatti e comportamenti inerenti al rapporto contrattuale con ArcelorMittal, con la presunta lesività all’economia nazionale e la presunta distruzione di materie prime o di prodotti agricoli o industriali ovvero di mezzi di produzione;
  4. C’è l’antegoria, quando si sostiene il contrario della realtà nel dire che “si sta lavorando con gli azionisti a un accordo con il Governo, con la disponibilità assoluta per un luogo definito di grande valore, cercando di ascoltare sempre tutti”. Una realtà di grande valore non può essere definita tale di fronte allo stato comatoso degli impianti, in cui i lavoratori sono costretti a reperire ricambistica e materiali da altri impianti per salvaguardare quel minimo di produzione. Ciò che si ha lo si salvaguarda!
  5. C’è la fabulazione infine, quando invece di mascherare la realtà si preferisce reinventarne un’altra di sana pianta, quando si sostiene che “non è un momento brutto per l’azienda”. Siamo al cospettodel minimo storico di produzione mai raggiunto (3.471 mln di tonnellate di acciaio) che ha visto l’iniezione di soldi pubblici attraverso il Contratto di finanziamento da parte di Invitalia (680 milioni) per colmare, almeno in parte, perdite debitorie tra costi dell’energia e imprese dell’indotto. Si reinventa la realtà di fronte al ricorso alla cassa integrazione per 2500 unità solo a Taranto, autorizzata peraltro con Decreto. Mai scordando che i circa 1600 lavoratori di Ilva in A.S. avrebbero dovuto iniziare dal 23 agosto scorso il graduale rientro in fabbrica (clausola di salvaguardia accordo OO.SS. 6.9.2018).

Adesso, più che mirare alla “Twin digital” di cui parla l’A.D. Morselli per la realizzazione di una copia degli impianti digitali, che ella stessa definisce con l’intenzione di fare meglio, di fare diverso, il nostro spunto dopo la mobilitazione di giorno 28 settembre, è che prima di pensare di fare copia degli impianti si pensi piuttosto al mantenimento, rilancio e messa in sicurezza degli esistenti, perché lo ripetiamo, avvertiamo il serio rischio, se il Governo non intervenisse adesso, che molto presto non vi sarebbe più neppure il calco per fare le copie degli impianti. Coraggio, il Governo non si divida, intervenga”.