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Nasce il Coordinamento dell’Industria UIL TARANTO

Le vertenze dell’arco jonico preoccupano la UIL: il 43% dei lavoratori complessivi coinvolti in Puglia appartengono a Taranto

Si è costituito nei giorni scorsi presso la sede UIL di Taranto il primo “Coordinamento dell’industria” alla presenza del segretario della UIL di Puglia con delega all’Industria Andrea Toma, del coordinatore della UIL Taranto Pietro Pallini e dei segretari generali: per UILM Davide Sperti, per UILTEC Amedeo Guerriero, per UILTRASPORTI Carmelo Sassoe per FENEAL Antonio Guida e Ivo Fiore.

Una iniziativa, fortemente voluta, che nasce dal sostegno della UIL Puglia e che si prefigge l’obiettivo, in ambito Confederale Taranto, di corroborare il fine comune e la sinergia indispensabile tra le categorie dell’industria e la confederazione, le quali mirano a un costante lavoro di gruppo in sostegno alle varie vertenze e con gli  strumenti utili al loro sbocco.

Nel corso della riunione sono stati analizzati i dettagli relativi al contesto economico e del lavoro in ambito nazionale, regionale e con particolare focus sulla provincia jonica. Dalla disamina  dei dati acquisiti disponibili relativi al 2022, emerge un contesto relativo alla vertenzialità in           Puglia con un numero di tavoli di crisi industriali pari a 38 e un numero di lavoratori coinvolti pari a 5070. Di questi 38 tavoli di crisi, 9 sono appartenenti alla provincia di Taranto, con un numero di lavoratori coinvolti pari a 2224.

Oltre il 43% dei lavoratori complessivi coinvolti in Puglia appartengono al territorio tarantino. Mentre per quanto attiene il dato sulla cassa integrazione nel corso del 2022, in provincia si apprezza una diminuzione del 21.7% rispetto al 2021 ma, restringendo il focus su Taranto, si è potuto apprendere che il dato ad essa riferito è nettamente inferiore rispetto alla media regionale del – 66.96%. Da evidenziare inoltre che i numeri relativi ai soli tavoli di crisi non menzionano quelli relativi ad Acciaierie d’Italia (circa 8200 lavoratori diretti) ed ex TCT  (352 lavoratori a marzo 2023).

Durante i lavori, si è condivisa la necessità di favorire le condizioni necessarie per condividere le analisi e le proposte del Coordinamento all’interno dei vari tavoli di partenariato economici, sociali e territoriali, costituiti e costituendi, tesi alla salvaguardia dei lavoratori e al rafforzamento e sviluppo delle imprese già operanti e quelle che attraverso questi andranno a insediarsi nel nostro territorio. A tal riguardo è stata inoltre assunta la necessità di favorire l’interscambio di competenze tra UIL, per il tramite del Coordinamento dell’Industria e ARPAL (Agenzia Regionale di Politiche Attive del Lavoro), Autorità Portuale, Consorzio ASI (Area di Sviluppo Industriale), Confindustria Taranto, Comune di Taranto, Provincia di Taranto e ZES (Zona Economica Speciale), considerando, nel caso di quest’ultima, il già avviato percorso di concertazione attraverso il Tavolo Sociale Permanente con il protocollo sottoscritto il 6 marzo 2023.

Proposta dell’istituzione di una cabina di regia regionale da comporsi con tutte le RR.LL.SS. di categoria del settore industria con il fine di analizzare, proporre e promuovere ogni iniziativa tesa alla salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori nel panorama di iniziative e raffronto delle diverse realtà produttive della Regione Puglia. La cabina di regia parteciperà con la sua delegazione a convocazioni di carattere nazionale, regionale e territoriale sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con lo spirito di favorire al meglio tutte le iniziative messe in campo dalla UIL nella campagna #ZeroMortiSulLavoro.

La UIL è fortemente convinta che il confronto e le proposte, unite all’interscambio costante tra le Categorie dell’industria, possano, attraverso il Coordinamento istituito, alimentare la sinergia tra esse e i vari soggetti istituzionali e non, portando a delineare opportuni strumenti a sostegno dello sviluppo di questo importante e strategico settore e delle migliaia di lavoratori che in questo operano.

Tessitura di Mottola – Gruppo Albini C’è una offerta vincolante, spiraglio per le 94 famiglie in cigs

“Una giornata positiva che parrebbe dare, si spera a brevissimo, una speranza a 94 famiglie”. Così si esprime la UIL di Taranto a margine della riunione tenutasi a Bari nella giornata del 6 giugno 2023 presso l’Ente regionale pugliese. Alla presenza della task force per l’occupazione presieduta da Leo Caroli si è discusso della Tessitura di Mottola srl in liquidazione del Gruppo Albini. Una riunione alla quale erano presenti l’amministratore delegato Fabio Tamburini per il Gruppo Albini, la società di scouting Vertus e le Parti Sociali. Per la UIL il coordinatore provinciale di Taranto Pietro Pallini, il segretario pugliese con delega all’industria Andrea Toma, il segretario della UILTEC Amedeo Guerriero e la RSU UILTEC Albini Gianfranco Lasaracina. La vertenza dei lavoratori del sito Tessitura Albini di Mottola finalmente sembra schiarirsi dopo più di 2 anni di intense trattative e tavoli regionali.  Il rischio, ancora attuale, è quello di mandare a casa alla fine del 2023 circa 94 dipendenti per scadenza della cigs con la conseguente apertura della naspi, ovvero della disoccupazione. «Ma così non deve essere – afferma il coordinatore provinciale della UIL di Taranto Pietro Pallini -. Dopo anni di incertezze siamo a un passo, auspichiamo, per avviare una nuova fase. Oggi apprendiamo che c’è un’offerta vincolante per rilevare la Tessitura di Mottola. Noi come UIL, sebbene il cauto ottimismo, restiamo con i piedi ben piantati al terreno sulla scorta dell’esperienza del recente passato (dicembre 2022) quando la Motion, la multinazionale di Forlì, si era impegnata a reindustrializzare, molto a parole e nulla con i fatti spalleggiata da diversi soggetti della politica. Ma la stessa Motion presto sparì nel nulla facendo ripiombare nella disperazione 94 famiglie e lasciando intorno al panorama industriale del territorio, macerie ancor più pesanti rispetto al passato». «Ora il prossimo passo – conclude Pallini – è quello di incontrare come UIL la Ekasa, la quale proprio entro luglio 2023 dovrebbe dar séguito a un preliminare di vendita con la Tessitura di Mottola del Gruppo Albini. Con la stessa dovremmo mettere in piedi un piano per il reintegro al lavoro delle 94 maestranze, che per noi hanno priorità assoluta, e un piano per il rilancio industriale dell’attività di un settore strategico come quello manifatturiero di infissi e serramenti. Ora serve fare sistema, farlo bene e soprattutto presto».

Mobilitazione nazionale unitaria per il 20 maggio a Napoli

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UIL e UIL PA “Giornata per la prevenzione del melanoma nei Vigili del Fuoco”

Una giornata dedicata alla prevenzione e alla salute del personale dei Vigili del Fuoco di Taranto quella che si è svolta sabato 29 aprile presso il Comando Provinciale di Taranto.

La “Giornata per la prevenzione del melanoma nei Vigili del Fuoco”, tumore molto aggressivo che deriva dalla trasformazione maligna dei melanociti ossia le cellule che determinano il colore della pelle, è stata organizzata dalla UIL Pubblica Amministrazione, e ha previsto la mappatura gratuita per tutti i Vigili del Fuoco della provincia di Taranto.

Si tratta, dunque, di una importante giornata, alla quale hanno partecipato il direttore generale della Asl di Taranto Gregorio Colacicco, il direttore sanitario della Asl Sante Minerba, il dirigente medico ASL Taranto Responsabile scientifico Peppo Turco, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto Alberto Maiolo, che ha sposato da subito l’iniziativa, il dirigente medico dermatologo del Distretto Sanitario 7 di Manduria Martino Carriero, la dermatologa della Asl di Brindisi Annarita Dell’Anna, il tesoriere nazionale UIL PA dei Vigili del Fuoco Valentino Prezzemolo, il segretario provinciale della UIL PA Giuseppe Andrisano e il coordinatore provinciale della UIL Taranto Pietro Pallini e Rocco Mortato (UIL PA) Vigile del Fuoco.

«Oggi è stata una giornata importante – hanno detto i segretari Pallini e Andrisano – all’insegna della prevenzione e del controllo che spesso, come cittadini, trascuriamo a causa delle vicissitudini della vita. Fare questo sul luogo di lavoro dà un messaggio nuovo: prima che lavoratori siamo essere umani di cui prenderci cura. Come sindacato da anni ci battiamo per portare a zero gli infortuni sul posto di lavoro che spesso sfociano in tragiche morti. A questo la UIL vuole affiancare anche la tutela della persona che è anche lavoratore. Da tempo siamo il Sindacato delle Persone è per far questo bisogna lavorare ancora di più per il benessere delle persone sia sul posto di lavoro che nella vita di tutti giorni.
Una iniziativa all’interno del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco non casuale: i lavoratori che mettono a repentaglio la loro vita ogni giorno per la incolumità di una comunità intera non possono correre altri rischi che se individuati per tempo, come il melanoma, non arrecano danni.
Come UIL e UIL PA ringraziamo tutti coloro i quali hanno reso possibile questa giornata rivolta alla tutela dei lavoratori e alla prevenzione».

25 aprile, Pallini (UIL):«Un giorno di riflessione contro la grave situazione economica e sociale»

25 aprile: Anniversario della Liberazione d’Italia

Pietro Pallini (UIL): «Un giorno di riflessione contro la grave situazione economica e sociale»«Festeggiamo una Repubblica parlamentare, una e indivisibile, antifascista, liberata e libera, democratica, socialmente eguale, pacifica, lavorativa e solidale»


«Anche quest’anno, come ogni anno – afferma il Coordinatore della UIL Taranto Pietro Pallini – celebriamo questo giorno nel rinnovamento dell’impegno in difesa di quei valori di Liberazione, e quindi di Resistenza, che hanno cambiato la storia d’Italia con la sconfitta del nazifascismo.

Festeggiamo orgogliosamente questo 25 aprile affinché mai affievolisca l’importanza di un modello di società libera e contraria a tutto ciò che affonda radici in una visione interclassista, corporativista e totalitaria dello Stato, contraria alla democrazia di massa e alla concezione di Terzo Millennio».

E continua: «È pur vero, un altro 25 aprile in una situazione instabile e difficile per l’Europa ma che deve vederci tutti impegnare, ancor di più, per tendere a liberarci dalle guerre, dalle disumanità, da tutti gli episodi di violenza e di apologia del fascismo stesso cui ancora si rendono protagonisti gruppi che si ispirano a quella ideologia e a quelle politiche che sono, e restano, fermamente da condannare e respingere.

Vogliamo che la memoria di questo straordinario giorno non solo resti tale, ma che sia anche da monito per insistere a lottare contro la grave situazione economica e sociale in cui versa l’intero Paese, a causa delle molte crisi che si sono sovrapposte e pericolosamente intrecciate».

«Oggi festeggiamo una Repubblica parlamentare, – conclude Pallini – una e indivisibile, antifascista, liberata e libera, democratica, socialmente eguale, pacifica, lavorativa e solidale, e continuiamo a farloa 75 anni dalla nostra costituzione Repubblicana del 27 dicembre 1947, giorno in cui Enrico De Nicola disse: “L’ho letta attentamente, possiamo firmare con sicura coscienza”. A noi il dovere di continuare a salvaguardarla, difendendola e onorandola.

Buon 25 aprile da tutta la UIL di Taranto, per una giornata di solenne festa unitaria, pacifica, antifascista e popolare a sostegno della democrazia e a difesa della Costituzione della nostra Repubblica».

28 aprile: “Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro” e “Giornata mondiale delle vittime dell’amianto”

Pietro Pallini (UIL TARANTO): “Non arretreremo di un passo, la sicurezza sul lavoro resta il perno centrale per la UIL”

«La “Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro”, quella del 28 aprile prossimo, – afferma il Coordinatore provinciale della UIL TARANTO, Pietro Pallini – non può essere soltanto una data fine a sé stessa. Una ricorrenza questa che si somma a quella della “Giornata mondiale delle vittime dell’amianto”.
Le motivazioni che sono alla base della International Labour Organization (IOL), che ha introdotto nel 2003 questa importante ricorrenza, affondano le radici nella sensibilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici ma soprattutto dei datori di lavoro e delle figure da questi preposte alla sicurezza nei posti di lavoro affinché collaborino per diminuire il numero di morti e infortuni che si verificano annualmente nei luoghi di lavoro».

«La UIL, su questo filone, – continua Pallini – da tempo ha sposato detta filosofia con la campagna “Zero Morti Sul Lavoro” avendo quale obiettivo quello di portare a ZERO i morti sui luoghi di lavoro.  È purtroppo chiaro che raggiungere l’obiettivo infortuni zero in tutte le aziende, in tutto il mondo, ogni anno sia un ideale utopistico ma ciò non significa che non si possa cercare di mitigare il problema agendo attraverso la prevenzione, la formazione elevando sempre più la soglia di guardia.


E ancora: «Numerose saranno, anche quest’anno, le iniziative realizzate dal sindacato, unitariamente o come singole sigle, dalle categorie o nei territori, a cui saremo invitate e invitati a partecipare. Peraltro, a nessuno sfugge come, proprio in questo periodo, tutte le articolazioni, le dirigenti e i dirigenti, i delegati e le delegate, le militanti e i militanti, sono impegnati e impegnate nella mobilitazione unitariamente decisa a fronte delle scelte del Governo e del Parlamento, tra cui il tema centrale della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro».

«A livello nazionale – conclude il Coordinatore di Taranto – , abbiamo deciso di non arretrare sul tema e, nel caso specifico, di caratterizzare la nostra presenza con un manifesto che contiene, allo stesso tempo, un messaggio di speranza e un preciso impegno: per l’integrità psicofisica di ogni lavoratrice e lavoratore, per sistemi produttivi che non mettano a repentaglio la vita e che siano rispettosi dell’ambiente e di tutti i cittadini e le cittadine, in un quadro che ancora oggi registra quotidianamente incidenti sul lavoro gravissimi ed inaccettabili. La nostra è semplicemente una battaglia di vivere civile».

CEMITALY – La UIL fortemente preoccupata per 45 famiglie

“Ci batteremo affinché la transizione occupazionale non diventi ‘disoccupazionale’ per i lavoratori”

Si è svolto nella giornata di martedì 4 aprile presso la Regione Puglia l’incontro avente ad oggetto la vertenza ex Cementir di Taranto alla presenza della Task Forse regionale, delle organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL, dei rappresentanti di Confindustria Taranto e di quelli di CemItaly, prima Cementir.
Un tavolo, questo, definito di monitoraggio sullo stato della vertenza e degli eventuali sbocchi possibili al fine di un’auspicata reindustrializzazione dello storico cementificio. 

«Purtroppo non sono emersi elementi tesi ad avvalorare – afferma Pietro Pallini, Coordinatore provinciale UIL Taranto – le dichiarazioni che alcuni organi di stampa avevano riportato tempi addietro. Parliamo della possibilità di un’economia circolare da loppa di altoforno prodotta da Acciaierie d’Italia, nell’impegno, si leggeva, di far ripartire il cementificio ionico».

Nel corso dell’incontro non sono emersi dettagli rassicuranti sulla possibilità che il sito industriale di CemItaly risulti tra quelli candidati al progetto Hydrogen Valley. Infatti si ha evidenza che siano 26 le realtà produttive che hanno chiesto di riconvertire su hub a idrogeno, attese anche la mole di risorse economiche ministeriali e regionali stanziate. Delle 26 realtà industriali, 23 sono quelle che hanno concorso entro i termini previsti e 5 sono le aziende e progetti finali ammessi all’agevolazione concedibile nel limite di € 40 mln.

«Quanto queste iniziative possano nei fatti coinvolgere i lavoratori CemItaly in futuro, purtroppo, ancora non è dato saperlo» afferma Pallini.

«Come UIL – commenta il Coordinatore della UIL – restiamo fortemente preoccupati sul futuro di questi lavoratori. Sono 45 le famiglie di lavoratori appartenenti a CemItaly con un ammortizzatore sociale, (CIGS per transizione occupazionale) che ne sta permettendo il minimo sostentamento, tuttavia in scadenza al 15 settembre 2023. Il tempo non è dunque dalla nostra parte sebbene la disponibilità della Regione Puglia e della Task Force Lavoro per la convocazione di un tavolo d’incontro prossimo finalizzato alle politiche attive da mettere in campo per la formazione mirata di questi lavoratori».

E ancora: «Ci batteremo affinché la transizione occupazionale non diventi “disoccupazionale” per i lavoratori di CemItaly Taranto e non solo. La transizione occupazionale affinché sia tale deve vedere profondere ogni sforzo, ai limiti dell’impossibile. Da quello istituzionale e politico a quello di tutti i soggetti in campo, per dare un futuro a tutti lavoratori coinvolti in crisi complesse come questa e per non infrangere il principio stesso della norma.

«Siamo difronte – conclude Pallini – a un numero di vertenze del territorio e per portata, che necessita anche convergere su strumenti paritetici, a carattere straordinario; che monitorino gli insediamenti futuri sul territorio, li sostengano, e attuino le robuste politiche di riqualificazione professionale necessarie per il loro sviluppo. Questa è la forma di transizione occupazionale che la UIL immagina e che non lasci indietro nessuno».

CIGS ex ILVA, Pallini (UIL): “Mancano tutele”

Ex ILVA: l’accordo del disaccordo

Limitarsi a commentare le decisioni che ci trovano in disaccordo con le organizzazioni sindacali – afferma il Coordinatore della UIL Taranto Pietro Pallini –  nel firmare l’accordo sulla CIGS per Acciaierie d’Italia, nella situazione in cui versa la grande fabbrica, sarebbe riduttivo. La UIL resta fermamente convinta che, con la ratifica di questo patto, gli eventi, purtroppo, non possano che peggiorare perché di riorganizzazione non c’è la benché minima traccia. Le tutele? Meglio non dire. Un azzardo, tanto sul piano dei numeri di lavoratori coinvolti che delle tutele, nondimeno delle provocazioni. Per la prima volta si assiste a una dichiarazione da parte dell’azienda che di fatto è tesa a smentire la valenza dell’accordo del 6 settembre 2018, dietro la minaccia, tutt’altro che velata, della rescissione del contratto del 2017 sul delicatissimo tema del reintegro degli oltre 1600 lavoratori di ILVA in A.S.

Le ragioni che spingono la UIL a queste valutazioni sono molto semplici. Una tra tutte: le salvaguardie dell’accordo del 6 settembre 2018 mai ridiscusso. Con un minimo di analisi si considera il perché l’accordo appena siglato, così com’è, si dimostra svuotato, lontano da tutto e tutti. Con un minimo di memoria, riaffiorano le dichiarazioni dell’amministratore delegato Lucia Morselli nel corso della lunga intervista al programma di RAI1 Porta a Porta del 17 giugno 2020. L’A.D. dichiarò nel corso dello speciale che durante gli accordi commerciali del 4 marzo 2020 tra multinazionale e governo, fu proprio quest’ultimo a non voler coinvolgere il sindacato, dal fatto che avrebbe dovuto legittimamente essere coinvolto in seguito per tutti gli aspetti necessari al riequilibrio dell’azienda, quello occupazionale incluso.

Com’è andata lo sappiamo. Nessuna convocazione e riequilibrio, tanto che a neanche sei mesi dal 4 marzo 2020 si dà avvio al secondo accordo commerciale del 10 dicembre del 2020 per l’ingresso dello stato attraverso Invitalia. La prima (si fa per dire) pioggia di milioni pubblici, ben 400 per l’aumento di capitale a cui si associa la seconda grandinata di milioni del 13 febbraio 2023 con un finanziamento soci da ben 680 milioni di euro. Del rispetto, della correttezza e della giustizia annunciati, in tutto questo la UIL ci vede ben poco, anzi, nulla.

Sottraendosi al confronto (quello serio) con il sindacato, ma davvero si ha la presunzione di credere che si possano sottoscrivere accordi di questo tipo? che valenza oggi avrebbero? e quale credibilità mi chiedo. Tutto va nel perfetto senso contrario al principio stesso di una CIG straordinaria e di tutti i crismi necessari. Manca tutto: dall’ambientalizzazione certa al mantenimento di tutti i livelli occupazionali, a partire dagli oltre 1600 lavoratori di Ilva in Amministrazione straordinaria e le tutele sacrosante dei lavoratori del bacino degli appalti. Si sancisce, condividendolo, perfino la disparità di trattamento tra lavoratori.

Adesso è doveroso che la UIL, primo sindacato nella categoria dei metalmeccanici, continui a mettere in campo ogni iniziativa necessaria a evitare la catastrofe ambientale e occupazionale che si preannuncia con la prosecuzione di una CIGS, per accordo, di cui fatico a intravederne i confini. Ci mobilitiamo da anni con presidi e scioperi e continueremo a farlo, soprattutto adesso, diversamente dimenticheremmo anche noi il senso stesso di quelle proteste che certo non possono essere racchiuse in una paginetta di accordo.

Crisi nel sistema sanitario, la UIL non starà a guardare


Pallini: “Le cose a Taranto continuano ad andare male, anzi malissimo”

“Sono circa 200mila in Puglia, 4 milioni in totale in Italia, le persone che attendono una visita o un esame diagnostico.  Dopo la spinta in avanti da parte della Regione Puglia sul recupero delle liste d’attesa nella sanità, nonostante l’aggiornamento del Programma attuativo aziendale con un cronoprogramma entro il prossimo 31 marzo, le cose a Taranto continuano ad andare male, anzi malissimo”.

Sono le parole del Coordinatore provinciale della UIL Taranto Pietro Pallini analizzando la condizione della sanità nell’arco ionico.

“Continua a essere negativa, anzi pessima – continua Pallini – la realtà relativa all’emergenza dovuta alla carenza del personale. Tanti intenti e poca sostanza che pian piano ci consegnano un quotidiano che rasenta l’inverosimile. Solo per citare gli ultimi accadimenti di un sistema, quello sanitario, che invece di esplodere per migliorie sta implodendo. Siamo esausti di assistere a vicende come quelle avvenute a San Marzano di San Giuseppe, dove si arriva a disporre la chiusura della Guardia Medica spostando a Grottaglie l’utenza a fronte del pensionamento del personale medico in servizio”.

 E ancora: “Senza neppure entrare nelle motivazioni del rigetto dell’istanza di ricollocamento per il mantenimento in servizio dei medici ultrasessantenni, i fatti ci dicono chiaramente che siamo dinanzi a una norma che di fatto infrange il bisogno, e tempo da perdere non ce n’è più, se il bisogno resta allora la norma va cambiata. Ha dell’incredibile continuare a misurarsi con un sistema sanitario che nonostante l’esperienza della pandemia e dei piani di recupero nazionali continua ad annaspare. Un altro caso di cui avremmo preferito non apprendere è quello dell’ospedale Giannuzzi di Manduria, dove nel reparto di chirurgia si interrompono perfino i ricoveri per la mancanza dei medici. Un ginepraio fatto di gestione emergenziale nell’emergenza stessa. Trasferimenti tra reparti del personale, ferie e carenze di organico ataviche portano a ciò che non dovrebbe mai succedere, almeno in una società da terzo millennio”.

Conclude il Coordinatore della UIL di Taranto: “Sebbene il programma attuativo sulle liste d’attesa preveda monitoraggi ad hoc sull’attuazione del procedimento fino all’eventuale decadenza della direzione generale, servono più fondi per il sistema sanitario in Puglia, e in special modo a Taranto. Come se non bastasse, in tutti i CUP della provincia da oggi non sarà più possibile pagare in contanti le prestazioni sanitarie, con tutta una serie di riflessi e forti disagi per le persone anziane.

La UIL nell’interesse esclusivo della comunità sarà molto severa nel vigilare ogni aspetto, finanche queste risorse stanziate (30 milioni da legge di bilancio regionale), affinché non vengano infrante da un risultato prossimo al nulla visti i numeri, ma soprattutto le persone che ci sono dietro questi. Il prossimo 10 maggio è la data prefissa per il primo monitoraggio, e la nostra organizzazione non ha alcuna intenzione di fare da semplice uditore e spettatore. Tutti ne siano consapevoli, in ballo c’è il lavoro e la vita delle persone in un periodo di per sé già molto triste e difficile”.

Votazioni AdI, la UILM prima organizzazione con 23 RSU


Pallini: “Uno strepitoso risultato che non può che tradursi in un patto tra UIL e lavoratori”

Si sono concluse nella nottata tra il 3 e il 4 marzo le operazioni di rinnovo della RSU all’interno di Acciaierie d’Italia nello stabilimento di Taranto. La UILM è risultata ancora una volta prima tra le cinque organizzazioni presenti, ottenendo da sola il 39% dei consensi tra gli operai e il 34.5% tra gli impiegati con un totale di 2.577 voti finali utili a eleggere 23 RR.SS.UU. su un totale di 63. Un risultato straordinario perché giunge in un momento molto difficile, dove nulla era scontato e dove a primeggiare, oltre i consensi ottenuti dalla nostra organizzazione, sono purtroppo il malessere e la sfiducia.

“Uno strepitoso risultato che non può che tradursi in un patto tra UIL e lavoratori – è il commento del Coordinatore provinciale della UIL di Taranto Pietro Palliniche ancora una volta scelgono le nostre idee e le nostre azioni. Questo straordinario sodalizio ci inorgoglisce perché è fatto d passione, serietà e forte senso d’altruismo. Un plauso alla determinazione che da sempre mette in campo la UILM e per la quale, sulla scia del passato, i lavoratori e le lavoratrici ci consegnano oltre la responsabilità, il degno grado di rappresentanza e rappresentatività necessari per la difesa dei loro diritti. Oltre a scegliere la UIL i lavoratori hanno scelto di lanciare un netto messaggio che guarda al di là della dilagante diffusa propaganda; un messaggio chiaro verso tutti coloro che si rivelano miopi all’affermazione di un modello industriale e di progresso da terzo millennio”.

Conclude Pallini: “Al Segretario generale UILM Davide Sperti, alla Segreteria, all’Esecutivo di fabbrica, ai Candidati tutti e alle RR.SS.UU. elettei complimenti di tutta la UIL per lo straordinario risultato conseguito che ci carica di orgoglio e determinazione. Un grazie particolare a tutti i lavoratori e a tutte le strutture UIL presenti sul territorio che con la loro sinergia fanno di noi il sindacato delle Persone. Dedicando questo risultato ai lavoratori e alle lavoratrici in questo momento di grande difficoltà lavorativa”.