Sciopero nazionale degli operatori dell’igiene urbana a Taranto: una protesta per diritti e sicurezza

Taranto, 17 ottobre 2025 – Oggi, 900 operatori dell’igiene urbana di Taranto hanno incrociato le braccia in adesione allo sciopero nazionale del settore, una mobilitazione che ha interessato anche altre città italiane. La protesta, che si è svolta sotto la Prefettura di Taranto, è stata lanciata dai sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel per rivendicare un rinnovo del Contratto Nazionale dei Servizi Ambientali, scaduto ormai da mesi.

Gli operatori del settore dell’igiene urbana, che svolgono un ruolo fondamentale nelle città, chiedono con forza un adeguamento salariale che risponda all’inflazione crescente degli ultimi anni, oltre a miglioramenti nelle condizioni di salute e sicurezza sul posto di lavoro. La protesta, che ha visto un’alta adesione da parte dei lavoratori, arriva dopo mesi di trattative con le imprese del settore, Utilitalia, Cisambiente, Confindustria, Assoambiente e le Centrali cooperative, che non hanno portato a risultati concreti.

Le dichiarazioni della UIL

Il segretario generale Uil Trasporti Taranto, Carmelo Sasso, ha commentato l’adesione massiccia alla protesta: «Oggi siamo sotto la Prefettura di Taranto per difendere un settore che è fondamentale per la nostra città e per l’intero Paese. La nostra richiesta è semplice: un rinnovo contrattuale giusto, che riconosca il valore del lavoro svolto ogni giorno da questi operatori, che spesso sono invisibili ma imprescindibili. Chiediamo anche un intervento per combattere la precarizzazione del lavoro e migliorare la sicurezza sul posto di lavoro, dove spesso si mettono in gioco la salute e la vita dei lavoratori.»

Gennaro Oliva, coordinatore territoriale Uil Taranto, ha aggiunto: «Questo sciopero è una risposta alla mancanza di sensibilità da parte delle imprese e delle istituzioni. Non possiamo più accettare che i lavoratori del settore, che assicurano servizi essenziali per la collettività, vengano trattati come lavoratori di serie B. La nostra lotta è per un rinnovo contrattuale che vada incontro alle reali esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici, sempre più precari e sotto-pagati.»

I temi al centro della protesta

Lo sciopero ha posto l’accento su alcuni punti cruciali. In primis, la retribuzione, che secondo i sindacati è erosiva a causa dell’inflazione e delle scarse indicizzazioni dei contratti. Inoltre, i lavoratori chiedono un adeguamento della classificazione professionale del personale, che oggi non rispecchia i cambiamenti tecnologici in atto nel settore, come l’introduzione della raccolta differenziata e le innovazioni tecnologiche nella gestione dei rifiuti.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la privatizzazione dei servizi. I sindacati temono che le scelte delle aziende private possano spingere verso forme contrattuali meno tutelate per i lavoratori, abbassando il livello di protezione sociale e riducendo i diritti acquisiti.

Il sit-in di protesta

L’astensione dal lavoro ha incluso tutti i turni, a partire da quelli della notte precedente, e si è concretizzata in un sit-in sotto la Prefettura di Taranto, dalle 9.30 alle 12.30, con la partecipazione di decine di lavoratori che hanno chiesto alle istituzioni un impegno concreto nella risoluzione delle problematiche del settore.

Le richieste dei sindacati

La Uil Trasporti, insieme agli altri sindacati, ha formulato alcune proposte specifiche per il rinnovo contrattuale. Tra queste, la richiesta di un adeguamento salariale che tenga conto dell’inflazione, la revisione delle condizioni di sicurezza sul lavoro e un impegno concreto per evitare la privatizzazione selvaggia dei servizi, che rischia di compromettere diritti e tutele.

Il futuro del settore

La protesta di oggi non si limita a un semplice atto simbolico: è il risultato di mesi di trattative infruttuose e di un atteggiamento ritenuto inaccettabile dalle imprese del settore, che non hanno mostrato la necessaria volontà di trovare un accordo. I sindacati dichiarano che non finiranno la mobilitazione fino a quando non riceveranno risposte concrete. «Speriamo che le parti datoriali riflettano e riprendano il dialogo per il bene di tutti i lavoratori e delle comunità che serviamo», ha concluso Sasso.

Lo sciopero di oggi si inserisce in un contesto nazionale di crescente tensione nei settori dei servizi pubblici e non sembra destinato a fermarsi se le richieste dei lavoratori non verranno soddisfatte.