8 MARZO, UIL TARANTO: “PARITÀ DI GENERE ANCORA UN MIRAGGIO. SERVONO AZIONI IMMEDIATE”

D’Arcangelo (UIL PO): “Non vogliamo solo celebrazioni, ma diritti concreti. senza parità salariale, tutele per le madri e lavoro dignitoso, le donne saranno sempre svantaggiate”


Taranto, 8 marzo 2025 – C’è poco da festeggiare. Ancora oggi, la parità di genere in Italia è un traguardo lontano. I numeri parlano chiaro: il tasso di occupazione femminile è il più basso d’Europa, il divario salariale sfiora il 30% e le pensioni delle donne restano quasi la metà di quelle degli uomini. Le lavoratrici sono spesso costrette ad accettare impieghi precari, con salari inferiori e minori possibilità di carriera. A tutto questo si aggiunge il peso della maternità, che troppo spesso si traduce in un ostacolo alla stabilità lavorativa. “Non possiamo permettere che l’8 marzo si riduca a una celebrazione priva di significato – afferma Patrizia D’Arcangelo, coordinatrice della UIL Pari Opportunità di Taranto – Oggi non chiediamo fiori, ma diritti concreti, salari equi e condizioni di lavoro dignitose. Le donne continuano a essere discriminate sul posto di lavoro e le istituzioni non possono più voltarsi dall’altra parte”.

In Italia, il gender pay gap resta una ferita aperta. Gli stipendi delle lavoratrici sono più bassi di quelli dei colleghi uomini di circa il 10,4%, con differenze che vanno dai 3.000 ai 14.000 euro annui a seconda dell’inquadramento. Per le donne più giovani il divario è meno marcato, ma cresce con l’età fino a superare il 27% tra le lavoratrici più anziane. “L’idea che il tempo risolva le disuguaglianze è un’illusione – sottolinea D’Arcangelo – Il problema del divario salariale non si colmerà da solo. Servono interventi concreti per garantire stipendi equi, tutele per le lavoratrici madri e misure che favoriscano la crescita professionale delle donne. Il cambiamento deve avvenire ora”.

Il quadro è ancora più drammatico al Sud, dove l’occupazione femminile fatica a decollare. Mentre le regioni del Nord e del Centro hanno raggiunto il target del 60% di occupazione femminile, il Mezzogiorno è ancora fermo al palo. “Le donne del Sud sono doppiamente penalizzate – denuncia D’Arcangelo – Non solo faticano a entrare nel mondo del lavoro, ma quando ci riescono devono accontentarsi di stipendi più bassi, meno tutele e contratti precari. Se davvero vogliamo parlare di sviluppo, dobbiamo partire da qui: investire sulle donne significa investire sul futuro di tutto il Paese”.

Anche la sicurezza sul lavoro resta una questione aperta. Nel 2024 gli infortuni femminili sono leggermente diminuiti, ma quelli nel tragitto casa-lavoro sono aumentati del 5%, confermando che le donne sono più esposte ai rischi fuori dai luoghi di lavoro. L’incidenza degli infortuni in itinere è del 28% per le donne contro il 19% degli uomini, e il dato diventa ancora più drammatico nei casi mortali, dove la percentuale femminile sale al 56,5%. “Anche su questo tema manca una vera attenzione da parte delle istituzioni – osserva D’Arcangelo – Le donne si spostano di più per lavoro, spesso con mezzi pubblici inadeguati o in orari disagevoli, eppure il problema della sicurezza nei trasporti e nelle città non è mai una priorità. Non possiamo accettare che una lavoratrice rischi la vita semplicemente andando o tornando dal lavoro”.

Un altro nodo irrisolto è quello della maternità. Il numero di contratti a tempo indeterminato per le donne continua a essere nettamente inferiore rispetto a quello degli uomini: nel 2023, sono stati 3.489 per le donne contro 6.014 per i lavoratori maschi. Le donne sono ancora costrette a scegliere tra lavoro e famiglia, perché i servizi di supporto restano insufficienti. “Ogni anno si parla di nuove misure per sostenere la genitorialità, ma alla fine sono sempre interventi parziali – denuncia D’Arcangelo – Il bonus mamme previsto per il 2025, ad esempio, non ha ancora un decreto attuativo. Le famiglie non possono vivere nell’incertezza. Servono congedi paritari, servizi per l’infanzia accessibili a tutti e un sistema che non penalizzi le madri sul lavoro. Fino a quando la maternità sarà considerata un problema, le donne saranno sempre svantaggiate”.

La UIL Pari Opportunità di Taranto chiede un cambio di passo immediato. “Non possiamo continuare a trattare questi temi come questioni secondarie – conclude D’Arcangelo – La parità di genere non è solo un diritto, ma una necessità per la crescita del Paese. È ora che la politica si assuma la responsabilità di garantire un futuro in cui le donne non siano più costrette a lottare per ciò che dovrebbe essere scontato: il diritto a un lavoro dignitoso, sicuro e retribuito equamente”.

Edilizia, siglato il nuovo CCNL: più tutele e salari più alti per 5000 lavoratori a Taranto

Ivo Fiore (FenealUIL Taranto): “Una svolta per il settore: più trasparenza, contrasto al lavoro nero e aumenti salariali concreti”


Taranto, 24 febbraio 2025 – Un passo avanti per i lavoratori edili nazionale, e di Taranto e provincia: con il rinnovo del CCNL dell’industria e delle cooperative dell’edilizia, siglato il 21 febbraio dalle parti sociali del settore, arrivano aumenti salariali, maggiore trasparenza e nuove misure per la regolarità del lavoro. Il nuovo contratto interessa circa 5000 addetti sul territorio jonico.

L’intesa, raggiunta tra FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil e le associazioni datoriali Ance, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro, prevede un incremento salariale di 210 euro al secondo livello. Inoltre, sono stati introdotti strumenti innovativi come la denuncia unica edile e la regolamentazione della trasferta, che mirano a contrastare il lavoro irregolare e a garantire maggiore affidabilità del settore.

Il segretario generale di FenealUIL Taranto, Ivo Fiore, ha commentato: “Questo rinnovo rappresenta una svolta per il settore edile del nostro territorio. Con la denuncia unica edile, sarà possibile garantire maggiore trasparenza e combattere più efficacemente il lavoro nero, un fenomeno purtroppo ancora diffuso. Inoltre, l’aumento salariale è un segnale importante per la tutela del potere d’acquisto dei lavoratori”.

Un altro aspetto rilevante riguarda la trasferta: il nuovo regime prevede l’implementazione di un sistema automatizzato che semplifica gli adempimenti per le imprese e garantisce un maggiore controllo sulla corretta applicazione contrattuale. “Finalmente si introduce uno strumento che migliora le condizioni dei lavoratori e favorisce le imprese che operano nel rispetto delle regole”, ha aggiunto Fiore.

Il contratto, che scadrà il 30 giugno 2028, sarà ora sottoposto alle assemblee dei lavoratori per la validazione entro il 20 marzo 2025. “Ora tocca ai lavoratori valutare questo rinnovo contrattuale. Noi continueremo a vigilare affinché venga applicato in tutti i cantieri della provincia”, ha concluso il segretario FenealUIL Taranto.

UIL PA | Difesa: il declino della forza lavoro civile e l’opportunità mancata per Taranto

La UILPA denuncia la crisi occupazionale negli enti militari e chiede un piano urgente di assunzioni per salvare competenze e garantire continuità operativa.

Taranto, un tempo fulcro dell’industria della Difesa, oggi vede assottigliarsi il suo patrimonio di competenze e posti di lavoro. Il drastico calo della forza lavoro civile nel Ministero della Difesa non è solo una questione numerica, ma un campanello d’allarme per l’intero tessuto economico e sociale della città. L’Arsenale Militare, che fino a pochi decenni fa contava 1.400 dipendenti, oggi ne registra appena 800. Stessa sorte per il Comando Stazione Navale Mar Grande, passato da 540 a 340 unità. Una riduzione complessiva del 40% che, secondo la UILPA di Taranto, rischia di compromettere non solo l’efficienza operativa degli enti militari, ma anche il futuro occupazionale di un territorio già segnato da una lunga crisi industriale.

“La situazione è diventata insostenibile”, dichiara Vincenzo Boccadamo, segretario aziendale e coordinatore RSU UILPA Maristanav Taranto. “Parliamo di una desertificazione silenziosa che sta prosciugando le nostre officine e i nostri uffici. Ogni pensionamento si traduce in una perdita di competenze difficilmente recuperabile, mentre i concorsi pubblici, rari e mal distribuiti territorialmente, non bastano a colmare il vuoto”.

La UILPA punta il dito anche contro la scelta, rivelatasi inefficace, di estendere la permanenza in servizio oltre i 67 anni. “Doveva essere un’opportunità per il passaggio di consegne generazionale, ma si è trasformata in un vicolo cieco. I dipendenti più esperti lasciano il servizio senza che vi sia stato un reale trasferimento di know-how, mentre le nuove assunzioni si fanno attendere anni”.

Il confronto con altri paesi europei è impietoso: mentre l’Italia conta appena 11.600 civili nella Difesa, la Germania ne impiega 50.000, la Francia 62.500, il Regno Unito 58.300 e la Spagna 51.000. Un’anomalia che, secondo Boccadamo, non è più giustificabile, soprattutto alla luce dell’attuale instabilità geopolitica: “In un contesto internazionale sempre più fragile, ridurre il personale civile significa compromettere la capacità operativa delle nostre Forze Armate e aumentare il ricorso alle esternalizzazioni, con costi pubblici fuori controllo”.

La UILPA chiede un piano straordinario di assunzioni, che garantisca il ricambio generazionale e la salvaguardia delle competenze tecniche, evitando che un intero settore cada nell’oblio. “Questa potrebbe essere l’ultima opportunità per rilanciare un comparto strategico per il Paese e per Taranto. Non coglierla sarebbe un errore imperdonabile”.

Taranto, UIL: “La città a un bivio, servono scelte coraggiose per il rilancio”

Frontini: “Crisi industriale, lavoro precario e infrastrutture ferme: senza una guida forte rischiamo il declino. Ora servono visione e concretezza per il futuro di Taranto.”

TARANTO, 23 febbraio 2025 – “Taranto è a un bivio: da una parte il rischio di un declino irreversibile, dall’altra la possibilità di una rinascita, ma servono scelte coraggiose e una visione chiara”. Con queste parole Stefano Frontini, segretario organizzativo della UIL Puglia, denuncia lo stato di emergenza in cui versa il capoluogo ionico.

La crisi amministrativa, culminata con la caduta del consiglio comunale, arriva nel momento peggiore possibile: la città è stretta nella morsa di un declino industriale senza precedenti, con un tessuto produttivo sempre più fragile e un futuro incerto per migliaia di lavoratori. “Taranto è in agonia: il tasso di occupazione è il più basso della Puglia, le aziende chiudono, le famiglie sono in difficoltà. E mentre il mondo va avanti, noi restiamo fermi, ostaggio di una classe politica incapace di risolvere i problemi reali della città. Proprio in questi giorni abbiamo portato nel capoluogo ionico la carovana ‘No ai lavoratori fantasma’ per portare all’attenzione di tutti la questione Taranto e parlare di lavoro e diritti”, aggiunge Frontini.

La UIL lancia un allarme chiaro: “Taranto merita rispetto e una classe politica che finalmente esca dalle dinamiche degli equilibri (ed equilibrismi) di palazzo che in questi ultimi anni hanno causato solo instabilità e dannosi capovolgimenti di fronte, per concentrarsi su una visione strategica di città, che rimetta al centro le persone e quindi temi come il lavoro, lo sviluppo del tessuto commerciale e produttivo, la sicurezza e la salute della comunità. Un percorso che deve passare anche e necessariamente da un confronto tra l’amministrazione e le parti sociali che da anni è colpevolmente assente”.

Un’economia al collasso e un futuro che sfugge

I numeri parlano chiaro: nel 2024 sono state autorizzate oltre 3,5 milioni di ore di cassa integrazione, mentre il tasso di occupazione si attesta al 43,2%. La desertificazione industriale avanza senza freni, con la chiusura di realtà storiche come ex TCT, ex Albini, ex Ilva ed ex Cementir. “Abbiamo perso pezzi interi della nostra economia e non abbiamo mai avuto un piano serio per rilanciare il lavoro. È inaccettabile”, incalza Frontini.

Le opportunità ci sarebbero, ma senza una guida politica concreta restano solo sulla carta. Il Just Transition Fund (JTF) potrebbe garantire investimenti per la riconversione industriale e ambientale, mentre i Giochi del Mediterraneo 2026 rappresentano un’occasione unica per il rilancio delle infrastrutture e del turismo. Ma senza una programmazione efficace e un’amministrazione in grado di gestire i progetti, il rischio è quello di sprecare risorse preziose e vedere sfumare ogni possibilità di rilancio.

“E mentre la politica cittadina si sgretola, il governo nazionale resta a guardare. Taranto non può più essere trattata come un problema marginale. Serve un intervento deciso, servono investimenti mirati, serve una regia politica forte che impedisca alla città di affondare definitivamente”, denuncia la UIL.

Settori storici in crisi: la mitilicoltura rischia di scomparire

A pagare il prezzo più alto di questa paralisi sono anche i settori storici dell’economia tarantina. La mitilicoltura, simbolo identitario della città, è in ginocchio. Centinaia di famiglie vedono il proprio futuro appeso a un filo, tra il disinteresse della politica e la mancanza di misure di sostegno. “Siamo davanti alla possibile scomparsa di un settore che ha fatto la storia di Taranto. Se non si interviene subito, rischiamo di perdere per sempre una tradizione secolare e una fonte di reddito per tantissimi lavoratori”, avverte Frontini.

Trasporti inesistenti, aeroporto dimenticato: il nodo delle infrastrutture

Come se non bastasse, Taranto continua a scontare un drammatico ritardo sul fronte delle infrastrutture. L’assenza di un piano serio per i trasporti su gomma e su rotaia frena lo sviluppo del territorio e penalizza cittadini e imprese. “Non abbiamo collegamenti adeguati, i trasporti pubblici sono al collasso, e nessuno sembra preoccuparsene”, denuncia Frontini.

E poi c’è la questione irrisolta dell’aeroporto di Grottaglie. Potrebbe essere una risorsa strategica per il turismo e per l’economia locale, e invece resta nel limbo, prigioniero di scelte politiche miopi e di un’assenza totale di programmazione. “Non sappiamo ancora quale sia il suo destino, se verrà realmente utilizzato per il traffico passeggeri o se resterà un’infrastruttura fantasma. È l’ennesimo esempio della mancanza di visione di chi governa il territorio”.

Taranto merita di più: la UIL chiede responsabilità e concretezza

La UIL non ha dubbi: La città ha bisogno di un’amministrazione capace di attrarre investimenti, di sviluppare la portualità, l’aerospazio, l’economia del mare e la ricerca per la decarbonizzazione. “Abbiamo il Tecnopolo che potrebbe essere un punto di riferimento a livello internazionale, abbiamo le potenzialità per diventare un hub strategico per il Mediterraneo, ma senza una governance forte e competente rischiamo di sprecare tutto”, avverte Frontini.

Il sindacato chiede con forza una classe dirigente che sappia guardare alla concretezza. “Non possiamo permettere che la città resti in questa situazione di stallo. Taranto ha bisogno di una guida politica all’altezza delle sfide che ci aspettano. I cittadini meritano risposte, i lavoratori meritano certezze, la città merita un futuro. E il futuro si costruisce ora, non tra mesi o anni”.

“No ai lavoratori fantasma” – La UIL denuncia il lavoro sommerso a Taranto ( prima giornata)

Taranto, 20 febbraio 2025 – Dare voce ai lavoratori invisibili, denunciare lo sfruttamento e promuovere un’occupazione stabile e sicura: questi gli obiettivi della terza tappa della campagna nazionale della UIL “No ai lavoratori fantasma”, che ha fatto tappa a Taranto, unica città pugliese coinvolta nell’iniziativa.

Un evento di portata nazionale che ha visto la partecipazione di figure di spicco del sindacato e delle istituzioni, con il preciso intento di portare alla luce una realtà troppo spesso ignorata: quella di migliaia di lavoratori costretti a vivere nell’ombra, senza tutele e senza diritti.

Un fenomeno allarmante: il quadro di Taranto e della Puglia

La giornata è stata aperta dall’intervento di Emanuele Ronzoni, Segretario Organizzativo UIL Nazionale, che ha sottolineato come questa campagna si affianchi a un’altra battaglia storica del sindacato: “Zero morti sul lavoro”.
“Il lavoro sommerso, precario e sfruttato distrugge la dignità delle persone e alimenta un sistema economico malato. La UIL è in prima linea per garantire sicurezza e diritti per tutti”, ha dichiarato Ronzoni.

Secondo Gianni Ricci, Segretario Generale UIL Puglia, Taranto rappresenta tristemente la città simbolo di questa emergenza, in un contesto regionale già fortemente compromesso:

  • L’80% dei nuovi contratti in Puglia è precario.
  • 1 contratto su 5 dura meno di un mese.
  • Oltre 200mila lavoratori in nero, che generano un’economia sommersa da 4,5 miliardi di euro.
  • Il tasso di disoccupazione in Puglia si attesta al 12,1%, ben al di sopra della media nazionale (8,2%).
  • Il tasso di occupazione a Taranto è il più basso della regione con appena il 43,2%.

L’analisi dei dati: Fabio Piacenti (EURES)

A confermare il quadro drammatico è stata l’analisi di Fabio Piacenti, Presidente di EURES, che ha presentato dati preoccupanti sul fenomeno del lavoro precario in Italia:
🔹 Meno di 1/6 delle assunzioni nel 2024 è stata a tempo indeterminato.
🔹 Le trasformazioni da tempo determinato sono calate del 5%.
🔹 Il part-time involontario continua a crescere, toccando il 38% dei contratti precari.
🔹 Gli occupati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) sono appena 19.000 in tutta Italia, con un reddito medio mensile di 234 euro.

“L’Italia sta vivendo una crisi occupazionale profonda, dove il lavoro precario è diventato la norma e non l’eccezione. È necessaria un’inversione di rotta, altrimenti il rischio è quello di una generazione senza futuro”, ha dichiarato Piacenti.

Transizione industriale e giustizia sociale: quale futuro per il lavoro instabile?

Un momento di grande rilevanza dell’evento è stato il primo panel della giornata, moderato dal giornalista Nicola Sammali (TarantoToday), che ha affrontato una delle questioni più delicate per il Mezzogiorno: la transizione industriale e il suo impatto sui lavoratori.

Nel dibattito sono intervenuti esperti e rappresentanti sindacali per discutere le sfide e le opportunità legate alla trasformazione economica, con la necessità di garantire giustizia sociale e diritti per i lavoratori.

Vera Buonomo, Segretaria Confederale UIL Nazionale, ha sottolineato l’importanza di non sacrificare il lavoro in nome di un’industrializzazione senza regole: “La transizione deve essere giusta, sostenibile e inclusiva. Non possiamo permettere che diventi un altro strumento di precarizzazione”.

Rocco Palombella, Segretario Generale UILM Nazionale, ha evidenziato la necessità di tutelare i lavoratori dell’industria, soprattutto in un territorio come Taranto, già segnato da crisi aziendali e incertezze sul futuro:
“Taranto ha pagato un prezzo altissimo per le politiche industriali sbagliate. Non possiamo accettare che i lavoratori siano sempre quelli che subiscono le conseguenze delle crisi. Serve un piano serio di rilancio e investimenti”.

Daniela Piras, Segretaria Generale UILTEC Nazionale, ha ribadito il ruolo strategico del settore energetico e industriale nella creazione di posti di lavoro, ma ha anche ammonito: “Se la transizione energetica non sarà accompagnata da una strategia chiara di tutela del lavoro, il rischio è che si creino nuove sacche di precarietà, anziché opportunità”.

Alessandro Delli Noci, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, ha riconosciuto l’importanza del dibattito e ha sottolineato l’impegno della Regione nel sostenere misure che favoriscano un’occupazione stabile e di qualità: “Il nostro obiettivo è creare condizioni di sviluppo che non lascino indietro nessuno. Il precariato non può essere il prezzo da pagare per la crescita economica.”

Il sostegno delle istituzioni e il coinvolgimento della comunità

L’evento ha visto anche il supporto dell’amministrazione comunale di Taranto, con il saluto di Gianni Azzaro, che ha ribadito la volontà del Comune di lavorare a fianco della UIL per contrastare il lavoro irregolare e promuovere una nuova cultura del lavoro dignitoso.

Oggi e domani, la campagna UIL proseguirà alla Rotonda Marinai d’Italia, dove sarà allestito un Truck di oltre 13 metri trasformato in un punto di ascolto e informazione. Qui i cittadini potranno confrontarsi con esperti, lavoratori, giovani e pensionati per discutere di precariato, diritti e soluzioni concrete per il futuro del lavoro.

“NO AI LAVORATORI FANTASMA” | LA UIL DENUNCIA IL LAVORO SOMMERSO A TARANTO

Taranto, 18 febbraio 2025 – Far emergere l’invisibile e dare voce ai lavoratori precari e al fenomeno del lavoro sommerso. Questo l’obiettivo della campagna nazionale della UIL “No ai lavoratori fantasma”, che il 20 e il 21 febbraio farà tappa a Taranto, unica città pugliese coinvolta nell’iniziativa. La conferenza stampa di presentazione si è svolta oggi presso la sede della UIL di Taranto, alla presenza del segretario generale UIL Puglia, Gianni Ricci, e del segretario organizzativo UIL Puglia, Stefano Frontini.

UN FENOMENO ALLARMANTE La tappa di Taranto segue quelle di Ascoli Piceno e Potenza, con l’obiettivo di denunciare il crescente problema del lavoro precario e irregolare, una piaga che colpisce milioni di lavoratrici e lavoratori in tutto il Paese e in particolare nel Mezzogiorno.

“Abbiamo scelto Taranto perché è la provincia che soffre di più in Puglia, dove la precarizzazione del lavoro è la norma. In Puglia, l’80% delle nuove attivazioni contrattuali sono di lavoro precario e a termine, e un quinto di esse non supera il mese di durata. Non possiamo continuare a raccontare un Paese che cresce mentre milioni di persone sono costrette a vivere nell’ombra, senza tutele e senza diritti”, ha dichiarato Gianni Ricci.

I DATI: PUGLIA E ITALIA A CONFRONTO Incrociando i dati Istat e Inps, il quadro emerge in tutta la sua gravità:

  • In Puglia, solo il 7,6% dei contratti attivati nel 2024 è a tempo indeterminato.
  • Oltre l’80% dei contratti è a tempo determinato, di cui un quarto ha durata tra uno e tre mesi e uno su cinque meno di 30 giorni.
  • Sono oltre 200mila i lavoratori in nero, generando un’economia sommersa pari a 4,5 miliardi di euro.
  • Il tasso di irregolarità in Puglia raggiunge il 14,4%.
  • La disoccupazione pugliese si attesta al 12,1%, ben sopra la media nazionale dell’8,2% e quella del Nord Italia (5,1%).
  • L’occupazione in Puglia è al 50,7%, con Taranto al minimo regionale (43,2%).
  • Il tasso di inattività ha toccato il 33,7%, segnalando un grave problema di scoraggiamento lavorativo.

A livello nazionale, il fenomeno si conferma allarmante:

  • Meno di 1/6 delle assunzioni nel 2024 sono state a tempo indeterminato.
  • Nel periodo gennaio-settembre 2024, le assunzioni nel settore privato sono diminuite dell’1,7% rispetto al 2023.
  • I contratti di apprendistato e tempo indeterminato sono calati rispettivamente del 9,6% e del 5,8%.
  • L’incidenza del part-time è in crescita tra i contratti a termine (38%), segno di una sempre maggiore precarizzazione.

SICUREZZA E DIGNITÀ: PRIORITÀ DELLA UIL Il lavoro sommerso e precario non è solo una questione economica, ma anche un grave problema di sicurezza. “I lavoratori privi di contratto o con contratti instabili sono i più esposti ai rischi sul luogo di lavoro, senza alcuna tutela o protezione. Questa campagna si affianca alla nostra battaglia ‘Zero Morti’, perché la sicurezza deve essere un diritto per tutti”, ha sottolineato Stefano Frontini.

LA TAPPA DI TARANTO: UNA PIAZZA PER I LAVORATORI Nei giorni 20 e 21 febbraio, alla Rotonda Marinai d’Italia, la UIL allestirà un grande tir di oltre 13 metri, trasformandolo in un punto di ascolto e informazione. I cittadini potranno confrontarsi con esperti, lavoratori, pensionati, giovani e studenti, per discutere di precariato, diritti e soluzioni per il futuro del lavoro. Dopo Taranto, la carovana della UIL proseguirà il suo viaggio attraverso l’Italia, per dare voce ai lavoratori fantasma e sollecitare un intervento concreto da parte delle istituzioni. “Vogliamo accendere i riflettori su questo dramma e proporre soluzioni. Il lavoro dignitoso non deve essere un privilegio, ma un diritto garantito a tutti”, ha concluso Ricci.

LAVORO E PRECARIETÀ, A TARANTO LA TERZA TAPPA DELLA CAROVANA UIL “NO AI LAVORATORI FANTASMA”

Taranto, 13 febbraio 2025 – Far emergere l’invisibile, dare voce ai lavoratori precari e al fenomeno del lavoro sommerso: è questo l’obiettivo della carovana della UIL “No ai lavoratori fantasma”, che il 20 e il 21 febbraio farà tappa a Taranto presso la Rotonda Marinai d’Italia.

L’iniziativa, partita da Ascoli Piceno e successivamente approdata a Potenza, arriva in Puglia per denunciare il crescente problema del lavoro precario e irregolare, che colpisce milioni di giovani in tutto il Paese e in particolare nel Mezzogiorno. Si tratta di una nuova campagna della UIL incentrata sul contrasto alla precarietà, che si affianca all’altra grande battaglia del sindacato, “Zero morti”, per promuovere la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. La precarietà e la sicurezza, infatti, rappresentano oggi il «male dei nostri giorni».

Per illustrare nel dettaglio gli obiettivi della campagna e le tappe della carovana, martedì 18 febbraio alle ore 10:00 si terrà una conferenza stampa presso la sede UIL di Taranto, in Piazzale Bestat 2 (3° piano).
All’incontro interverranno Gianni Ricci, segretario generale UIL Puglia, e Stefano Frontini, segretario organizzativo UIL Puglia, che illustreranno i dati sulla precarietà in Puglia e spiegheranno il significato di questa mobilitazione nazionale. Un’occasione fondamentale per accendere i riflettori su una problematica che coinvolge migliaia di lavoratori e che richiede risposte urgenti e concrete.

Un evento unico nel suo genere: A Taranto farà tappa un tir lungo oltre 13 metri, attrezzato con il logo della confederazione, che si trasformerà nella “piazza della UIL”. Qui i cittadini potranno accedere ai servizi offerti dal sindacato e partecipare a momenti di approfondimento e confronto con lavoratori, pensionati, giovani, studenti e istituzioni, affrontando il tema del precariato e del lavoro nelle sue molteplici declinazioni.

La situazione in Puglia desta preoccupazione: solo il 7,6% dei contratti attivati lo scorso anno era a tempo indeterminato, mentre oltre l’80% riguardava assunzioni a termine. Un quarto di questi ha avuto una durata tra uno e tre mesi, mentre uno su cinque si è concluso in meno di 30 giorni.

Dopo Taranto, la carovana della UIL proseguirà il suo viaggio attraverso l’Italia, portando in piazza le storie e le richieste di migliaia di lavoratori precari, con l’obiettivo di trasformare il loro grido in un’azione politica concreta.

Accordo per il Premio di Risultato 2025/2027 in Kyma Mobilità: la soddisfazione della UILTRASPORTI

Dopo mesi di intense trattative, è stato finalmente siglato l’accordo sul Premio di Risultato per il triennio 2025/2027 in Kyma Mobilità. Un traguardo di grande rilievo che garantirà un miglioramento economico per tutti i lavoratori dell’azienda, con un incremento della premialità annuale che raggiunge i 1200 euro, rispetto ai precedenti 240 euro annui.

“Un accordo dalla valenza storica che rende dignità e reddito a queste lavoratrici e questi lavoratori impegnati in un servizio pubblico fondamentale svolto tra mille sacrifici. Il coronamento di mesi di lavoro da parte del gruppo aziendale UILTRASPORTI Kyma Mobilità, guidato egregiamente da Giuseppe Fumarola, dopo la perdita del compianto Antonio Schiano”, ha dichiarato Carmelo Sasso, Segretario Generale UILTRASPORTI Taranto.

L’intesa è stata raggiunta nonostante le difficoltà e le numerose modifiche richieste dalle organizzazioni sindacali FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI, che l’azienda ha accolto. Il nuovo accordo introduce un incremento significativo della premialità per la produttività, con il bonus previsto che passa da 60 euro ogni tre mesi a 200 euro per bimestre, garantendo così un aumento sostanziale del reddito dei dipendenti.

“Si tratta di un risultato importante”, prosegue Sasso, “che si somma alle conquiste già ottenute con l’accordo 2022/2024, che prevedeva già altre premialità trimestrali e l’incremento del buono pasto da 6,50 euro a 8,00 euro, utilizzabile su tutto il territorio nazionale”.

L’accordo siglato non riguarda solo gli aspetti economici, ma segna anche un passo avanti significativo nella formazione continua del personale di Kyma Mobilità. Tale investimento nella crescita professionale dei lavoratori avrà importanti riflessi sulla qualità del servizio offerto alla cittadinanza, migliorando ulteriormente gli standard aziendali.

Alla firma dell’intesa erano presenti, oltre ai rappresentanti sindacali, anche il management aziendale e il Direttore Generale Pietro Carallo. Per l’Amministrazione comunale ha partecipato l’Assessore alle Società Partecipate, Michele Mazzariello, il cui contributo è stato riconosciuto come fondamentale nel raggiungimento dell’accordo.

La UILTRASPORTI esprime grande soddisfazione per questo risultato, frutto di un confronto costruttivo e della determinazione dimostrata nel perseguire migliori condizioni per i lavoratori. “Questo accordo conferma il nostro impegno costante per il benessere dei dipendenti di Kyma Mobilità e per la valorizzazione di un settore essenziale per la città di Taranto”, conclude Sasso.

UIL Taranto: consegnati gli attestati alle partecipanti del corso di autodifesa personale

Taranto, 6 febbraio 2025 – Si è concluso con grande successo il corso di autodifesa personale organizzato dalla UIL di Taranto attraverso lo Sportello Mobbing e Stalking. Nella giornata odierna, presso la sede sindacale, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione alle donne che hanno preso parte alle lezioni, un’importante esperienza formativa nata con l’obiettivo di fornire strumenti utili per affrontare situazioni di pericolo e aumentare la consapevolezza della propria sicurezza.

Un’iniziativa per la sicurezza delle donne

Il corso, fortemente voluto da Antonella Maselli, responsabile territoriale dello Sportello Mobbing e Stalking della UIL di Taranto, ha rappresentato un primo passo significativo verso la diffusione della cultura dell’autodifesa femminile. Attraverso un ciclo di otto lezioni della durata di circa due ore ciascuna, il maestro di karate Antonio Vitarelli, della palestra Eurosport 2000, ha offerto gratuitamente la propria esperienza per insegnare alle partecipanti tecniche basilari di difesa personale.

“La possibilità di apprendere strategie di autodifesa – ha dichiarato Antonella Maselli – è stata per noi un’opportunità fondamentale. Abbiamo acquisito competenze essenziali per reagire in situazioni di pericolo. L’obiettivo è quello di proseguire con nuove edizioni del corso, coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone”.

Il supporto della UIL e la consegna degli attestati

Alla cerimonia di consegna degli attestati ha partecipato Luigi Galiano, coordinatore della UILTUCS Taranto. Durante l’incontro è stata sottolineata l’importanza dello Sportello Mobbing e Stalking, un servizio gratuito a disposizione dei lavoratori e di tutti coloro che necessitano di supporto legale e psicologico.

Lo sportello, oltre a garantire un primo ascolto gestito direttamente da Antonella Maselli, offre la consulenza di un’avvocata e di una psicologa, fornendo assistenza su problematiche legate a molestie, violenze e atti persecutori. Nel corso della cerimonia si è discusso anche di altre tematiche rilevanti, come la condizione delle donne in situazioni di vulnerabilità e il fenomeno del bullismo nelle scuole.

Le partecipanti e l’impegno per il futuro

Presenti all’evento le corsiste Tania, Margaret, Marika, Anna Maria, Lucia, Antonella, Patrizia e Alessandra, che hanno espresso soddisfazione per l’esperienza vissuta e la volontà di continuare a migliorare le proprie capacità di autodifesa.

L’iniziativa si inserisce in un più ampio impegno della UIL di Taranto nel supporto alle donne e alla tutela dei diritti dei lavoratori, con la prospettiva di ampliare l’offerta formativa in futuro. “Ci auguriamo di poter riproporre corsi simili – ha concluso Maselli – affinché sempre più persone possano sentirsi più sicure e consapevoli”.

La UIL di Taranto invita chiunque abbia bisogno di supporto a rivolgersi allo Sportello Mobbing e Stalking, un punto di riferimento fondamentale per la tutela dei diritti e la prevenzione della violenza di genere.

Venerdì 7 febbraio davanti ai cancelli del call center tarantino, a Paolo VI

Vertenza call center. Si apre il confronto legislativo

Si apre un varco di discussione sulla vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori call center: 6000 in tutta Italia, di cui circa 500 solo nella sede di Taranto.

A definire la strada di un dialogo, soprattutto legislativo, in materia di contratti di lavoro e rappresentanza, è stato l’incontro che si è svolto ieri a Roma nella sede del Ministero del Lavoro. Il prossimo 12 febbraio un tavolo tecnico-politico tornerà a riunirsi insieme al Governo.

Un passaggio chiave si svolgerà, invece, a Taranto dove venerdì prossimo (7 febbraio), partire dalle 11.30, davanti ai cancelli della Network Contacts, a Paolo VI in via della Transumanza n. 5,ad incontrare sindacati, lavoratrici lavoratori, ci sarà la segretaria nazionale del PD, Elly Schlein.

Un incontro pubblico con sit-in pacifico e dibattito aperto, che servirà a ribadire le ragioni di chi si oppone all’applicazione di un contratto pirata che mina diritti e retribuzioni di queste lavoratrici e lavoratori.

Si invia la cittadinanza tutta a partecipare all’iniziativa perché siamo convinti che questa vertenza sia la vertenza della territorio jonico, che rischia di impoverire non solo i 500 addetti di Network Contacts ma l’intera collettività Tarantina.

Nel frattempo ieri grande adesione allo sciopero nazionale indetto da SLC CGIL, FISTEL CISL UILCOM UIL e UGL Telecomunicazioni.

Abbiamo toccato punte dell’85% di adesione con picchi del 100% in molte aziende a livello nazionale – afferma Tiziana Ronsisvalle, segretaria generale della SLC CGIL di Taranto – Un dato che da anche la cifra di quanto sia sentito tra le lavoratrici e i lavoratori questo abuso contrattuale, questo ritorno al passato rispetto al perimetro dei diritti. Un abuso di arbitrarietà e non rappresentanza, considerato che il contratto pirata proposto ai lavoratori non li rappresenta in termini di delega, che ha portato indietro le lancette dei rapporti di lavoro e rispetto dei lavoratori di oltre 20 anni.


Sarà importante continuare la nostra azione “politica” da qui in avanti senza demordere, farci prendere dallo sconforto o indietreggiare – commenta Gianfranco Laporta coordinatore territoriale della FISTEL CISL Taranto Brindisi – Il tema di questa vertenza e del cambio contrattuale ci vedrà di qui a poco impegnati sul tavolo tecnico interministeriale previsto per giorno 12 febbraio, in cui sarà importante l’affermazione del contratto delle Telecomunicazioni quale contratto di riferimento per i Contact Center.


Siamo vicini a tutti lavoratori coinvolti in questa vertenza con un obiettivo comume, ovvero che il CCNL Tlc venga identificato dal Ministero del lavoro come il contratto di riferimento – dice il coordinare UILCOM Taranto, Alfredo Neglia.


In Piazza ieri abbiamo portato la disperazione dei lavoratori e l’indignazione per il mutismo della committenza – termina Francesco Russo segretario di UGL Telecomunicazioni – E’ necessaria la responsabilizzazione delle istituzioni ma risulta sempre più fondamentale anche quella della committenza (come ENEL – ndr) che deve vedere nei servizi di outsourcing non un semplice strumento di contenimento dei costi, ma soprattutto uno strumento di qualità, un volano, per offrire servizi adeguati e necessari a tutto il Paese.