Dragaggi e crisi dei traffici rallentano le assunzioni nel Porto di Taranto

Il futuro del terminal container di Yilport a Taranto appare incerto, con i dragaggi necessari per accogliere navi di maggiori dimensioni e la crisi dei traffici che influenzano pesantemente le assunzioni e le prospettive occupazionali. Ieri, in un’assemblea con i lavoratori, Alessandro Becce, general manager di Yilport, ha rassicurato il personale attuale che non ci saranno licenziamenti imminenti, ma ha ammesso che le assunzioni a breve termine sono improbabili.

Il porto di Taranto, sebbene veda una crescita del traffico crocieristico (+28% nel primo semestre, da 32.319 a 41.350 passeggeri), registra un forte calo nel traffico container (-57,1%) e nelle merci generali (-23,8%). Questo scenario negativo è aggravato dai ritardi nei lavori di dragaggio necessari per aumentare la profondità dei fondali a 16,50 metri, un requisito per attraccare navi più grandi.

I dragaggi, che richiedono un investimento di circa 220 milioni di euro, sono bloccati a causa di problemi con la vasca di colmata che deve accogliere i sedimenti dragati. Fincosit ha comunicato all’Autorità Portuale che la vasca necessita di rifacimento, un costo aggiuntivo che porta il totale a 270 milioni di euro, una somma che l’Autorità non può permettersi.

In questo contesto, Becce ha dichiarato che Yilport sta esplorando alternative per diversificare le attività del terminal, come il transhipment e altre opportunità nel settore eolico e nella logistica ferroviaria. Tuttavia, per il momento, non sono previsti aumenti di personale. Ci sono ancora 330 ex dipendenti di Tct-Evergreen in attesa di ricollocazione, beneficiari di indennità di mancato avviamento.

Carmelo Sasso, segretario Uil Trasporti, ha ricordato che il problema dei dragaggi persiste da anni, risalente al periodo in cui Evergreen gestiva il terminal e annunciava la delocalizzazione delle navi madre a causa dei ritardi nei lavori di dragaggio. La situazione non è migliorata, e Sasso chiede un intervento urgente da parte delle istituzioni per decidere se i dragaggi siano ancora una priorità strategica o se sia il momento di esplorare altre opportunità per il porto di Taranto.

Sasso propone che venga costituito un tavolo di discussione presso l’Autorità Portuale per definire la strategia futura, suggerendo di valutare se continuare a investire nei dragaggi per grandi navi o concentrarsi su settori alternativi che potrebbero offrire nuove opportunità di lavoro e sviluppo economico.

La situazione attuale del porto di Taranto rappresenta una sfida significativa, e la risposta delle autorità e degli attori economici sarà cruciale per determinare la direzione futura e il rilancio del terminal.

NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA: RACCOLTE OLTRE 600 FIRME IN DUE GIORNI A TARANTO

Taranto, 7 agosto 2024 – La campagna contro l’autonomia differenziata lanciata dalla UIL Taranto ha raggiunto un significativo traguardo: oltre 600 firme sono state raccolte in soli due giorni. Il banchetto, posizionato strategicamente in Piazza Maria Immacolata, è diventato il fulcro di un fervente dibattito pubblico e ha visto una straordinaria partecipazione dei cittadini.

Il coordinatore della UIL di Taranto, Pietro Pallini, affiancato dai segretari generali di categoria, ha presidiato il banchetto il 5 e 6 agosto. Durante questi giorni, hanno incontrato centinaia di persone, spiegando nel dettaglio le implicazioni della legge sull’autonomia differenziata proposta dall’attuale governo. “Questa legge rappresenta una minaccia concreta per le regioni del Sud Italia”, ha dichiarato Pallini, sottolineando come essa possa aumentare i divari territoriali e peggiorare le già critiche disuguaglianze sociali.

A dare maggiore rilevanza all’evento è stata la presenza del segretario regionale della UIL Puglia, Gianni Ricci, che ha ribadito l’importanza della raccolta firme per indire il referendum abrogativo. “Non è solo una questione regionale, ma un problema che riguarda l’intero paese”, ha affermato Ricci. “Dobbiamo unire le forze per difendere i diritti di tutti i cittadini, specialmente quelli delle aree più svantaggiate”.

L’obiettivo della raccolta firme è chiaro: abrogare una legge che, secondo i sindacati, rischia di frammentare l’Italia in piccole patrie, aumentando le disuguaglianze sociali e danneggiando la collettività. Tra le principali critiche sollevate, la UIL evidenzia che l’autonomia differenziata:

  • Divide il paese e danneggia sia il Sud che il Nord.
  • Impoverisce il lavoro.
  • Compromette le politiche ambientali.
  • Colpisce l’istruzione e la sanità pubblica.
  • Smantella il welfare universalistico.
  • Penalizza i comuni e le aree interne.
  • Complica la vita alle imprese.
  • Frena lo sviluppo.

L’iniziativa della UIL Taranto ha dimostrato l’importanza della mobilitazione cittadina per questioni di grande rilevanza sociale e politica. La raccolta firme è stata non solo un atto formale, ma anche un’occasione per sensibilizzare la popolazione e ribadire la necessità di un impegno collettivo per un’Italia più equa e unita.

Per ulteriori informazioni e per aderire alla campagna, è possibile visitare il sito dedicato referendumautonomiadifferenziata.com.

La UIL di Taranto continuerà la sua battaglia con determinazione, consapevole che solo attraverso l’unione e la partecipazione attiva dei cittadini sarà possibile contrastare una legge che minaccia di compromettere il futuro di tutto il paese.

Tragedia sul lavoro a Palagiano: operaio muore folgorato, grave il fratello

Pallini (UIL Taranto): “Un’altra giovane vita spezzata mentre cercava di portare il pane a casa. Servono misure straordinarie per la sicurezza sul lavoro, non c’è più tempo da perdere”

Palagiano (Taranto), 5 agosto 2024 – Tragedia nelle campagne di Palagiano, dove un operaio di 33 anni, Nicola Grassi, ha perso la vita folgorato mentre maneggiava una pompa a immersione in un’azienda agricola. Nell’incidente è rimasto gravemente ustionato il fratello Francesco, che è stato trasportato in ospedale in codice rosso. La Procura della Repubblica di Taranto ha aperto un’inchiesta per chiarire la dinamica dell’incidente.

Nicola Grassi, originario di Massafra, stava lavorando insieme al fratello e al padre nell’azienda di famiglia, Nuova Grassi sas, specializzata in trivellazioni di pozzi artesiani e manutenzione di pompe sommerse. Secondo le prime ricostruzioni, Grassi potrebbe aver toccato dei fili elettrici sprovvisti di guaina, ma le indagini sono ancora in corso. Il padre, presente al momento dell’incidente, è rimasto illeso.

Dichiarazione del Coordinatore Generale UIL Taranto, Pietro Pallini

“Purtroppo oggi ci troviamo di fronte all’ennesimo infortunio sul lavoro, che ha strappato una giovane vita impegnata a garantire il pane alla propria famiglia. Questo territorio è segnato da una serie di tragedie che ricordano un conflitto bellico, e non ci sono più lacrime per esprimere il dolore che causano incidenti così gravi come quello di oggi.

In primo luogo, esprimo il cordoglio e la vicinanza di tutta la UIL alla famiglia di Nicola Grassi. Oggi è una giornata tragica, aggravata non solo dalla perdita di un giovane lavoratore, ma anche dal coinvolgimento di suo fratello, che ha riportato gravi ustioni.

Nell’attesa che gli inquirenti facciano piena luce sull’accaduto, chiediamo con forza a tutte le istituzioni e alla politica di rilanciare misure straordinarie per la sicurezza sul lavoro, ben oltre l’ordinarietà delle normative attuali. La gravità delle morti bianche richiede l’intervento coordinato del governo nazionale, regionale e locale per affrontare questa battaglia di civiltà. Sono necessarie risorse, determinazione e coraggio.

Le nostre proposte sono chiare: inasprimento delle pene per i reati relativi alla sicurezza sul lavoro e maggiori controlli, oltre alla necessità di fare della sicurezza una cultura prima che una norma. Non c’è più tempo da perdere. Nel 2023 abbiamo contato 1.043 morti sul lavoro e i dati del 2024 sono altrettanto inquietanti. È evidente che quanto doveva essere fatto in termini di prevenzione non è stato realizzato, e non può più essere rinviato.

#ZeroMortiSulLavoro è prima di tutto una battaglia di civiltà della UIL, che non può restare inascoltata.”

La UIL Taranto esprime la sua ferma volontà di continuare a lottare per una maggiore sicurezza sul lavoro e invita tutte le forze politiche e sociali a unirsi in questo sforzo indispensabile per porre definitivamente la parola fine a queste tragedie.

Arsenale di Taranto: Cede la barca-porta, scongiurata la tragedia

Gaetana Pisarra: “Solo un caso fortuito ha evitato una tragedia. Chiediamo un incontro urgente con la Direzione per chiarire le cause.”

Ignazio Barbuto: “Interventi di consolidamento erano stati fatti recentemente. È grave che si sia verificato questo cedimento.”

Nel pomeriggio di ieri, 2 agosto 2024, presso l’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, si è verificato un incidente che poteva avere conseguenze drammatiche. Un forte boato, simile a un’esplosione, è stato avvertito anche dai numerosi residenti del Borgo di Taranto. Il suono è stato causato dal probabile cedimento della barca-porta del bacino Ferrati, provocando l’allagamento della platea e degli edifici circostanti.

Dalle prime notizie acquisite dalla Segreteria aziendale della UILPA, tramite la sig.ra Gaetana Pisarra, e dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, Ignazio Barbuto, attivatisi immediatamente dopo l’evento, è emerso che alcuni lavoratori erano impegnati all’interno del bacino per normali attività di manutenzione e controlli. Fortunatamente, i dipendenti sono stati richiamati prima del tempo, evitando così una potenziale tragedia. La platea, situata a 12 metri sotto il livello del mare, è lunga 250 metri e durante l’incidente è stata invasa dalle acque con una forza devastante, insieme ai reparti limitrofi che, dato l’orario, erano fortunatamente vuoti.

“È stato solo un caso fortuito che nessuno si trovasse sul posto al momento dell’incidente. Tuttavia, l’evento solleva molte domande – ha dichiarato Gaetana Pisarra, segretaria della UILPA dell’Arsenale di Taranto – . “Siamo profondamente preoccupati per la sicurezza dei nostri lavoratori e chiederemo alla Direzione un incontro urgente per discutere le possibili cause dell’accaduto.”

Ignazio Barbuto, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, ha aggiunto: “Se si dovesse accertare che il cedimento è imputabile alla barca-porta, si tratterebbe di un fatto grave, considerando che questa struttura era stata oggetto di interventi di consolidamento recentemente. Il varo della nuova barca-porta sette mesi fa era stato accolto con favore proprio per evitare situazioni del genere.”

I dirigenti sindacali UILPA, Pisarra e Barbuto, richiederanno alla Direzione dell’Arsenale un incontro urgente per un primo approfondimento sulle possibili cause di quanto accaduto e se vi fossero stati segnali premonitori che avrebbero dovuto indurre ad accelerare le operazioni di sostituzione, o se si possa imputare l’accadimento ad altre cause infrastrutturali o a manovre errate.

Inoltre, si dovranno quantificare i danni alle infrastrutture ed eventuali sversamenti nel Mar Piccolo.

Paradosso ministeriale: Taranto ancora penalizzata dal concorso per Assistenti Tecnici

Taranto, 3 Agosto 2024“Ancora una volta, tutte le rassicurazioni ottenute vengono disattese nei fatti”. È il duro e secco commento dei rappresentanti del sindacato tarantino della UIL Pubblica Amministrazione sul recente bando di concorso del Ministero della Difesa, pubblicato il 18 luglio 2024, per l’assunzione di 1000 Assistenti Tecnici, che rappresenta un ennesimo colpo al territorio di Taranto.
Senza una suddivisione territoriale dei posti, il concorso penalizza in maniera inequivocabile la città di Taranto, che attendeva un recupero di oltre 160 assunzioni per l’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, non realizzate nella precedente tornata concorsuale.

Solo 80 assunzioni sono previste per l’intera Regione Puglia, una cifra assolutamente insufficiente per rispondere alle esigenze del territorio. È incomprensibile come piani di ristrutturazione già avviati da tempo all’interno dello stabilimento, come il progetto della nuova Officina Artiglieria, con caratteristiche avveniristiche, possano scontare la mancanza di dipendenti necessari per il funzionamento delle attrezzature. Questo progetto è cruciale per rilanciare il ruolo pubblico nelle manutenzioni delle Unità Navali della Marina Militare Italiana.

Giuseppe Andrisano, segretario generale UILPA Taranto, ha dichiarato: “È scandaloso vedere come, nonostante le promesse, il nostro territorio venga continuamente ignorato. Solo 5 Motoristi sono previsti per la Puglia, una cifra ridicola rispetto ai 90 posti disponibili e ai soli 2 Motoristi assunti nel precedente concorso. È una situazione insostenibile.”

Cosimo Gualano, coordinatore della Difesa UILPA, aggiunge: “Le logiche che determinano queste scelte sono incomprensibili. Siamo pronti a intraprendere tutte le iniziative necessarie per rivendicare il forte impatto tecnico, economico e sociale che un’adeguata visione potrebbe determinare.”

Vincenzo Boccadamo, segretario aziendale e coordinatore RSU UILPA Maristanav Taranto, conclude: “La mancanza di un’adeguata visione strategica e la scarsa attenzione verso il nostro territorio stanno compromettendo il futuro dell’Arsenale e, con esso, quello di tutta la comunità locale. È inaccettabile e siamo pronti a far sentire la nostra voce.”

Il sindacato UIL Pubblica Amministrazione di Taranto condanna fermamente queste decisioni e si impegna a difendere i diritti dei lavoratori e il futuro del nostro territorio. “Siamo pronti – affermano dalla UILPA – a lottare per ottenere le risorse e le assunzioni necessarie per garantire il corretto funzionamento delle strutture e il rilancio economico e sociale di Taranto”.

Taranto scende in campo contro l’Autonomia Differenziata: Inizia la raccolta firme

Pallini (UIL Taranto): “Una legge che offende l’intelligenza e la dignità degli italiani. È fondamentale dire chiaramente NO!”

La CGIL e la UIL di Taranto hanno dato il via alla campagna referendaria per il “NO” all’Autonomia Differenziata, organizzando un incontro che ha visto la partecipazione di comitati, associazioni e partiti politici del territorio. L’incontro ha segnato l’inizio di una mobilitazione su scala nazionale con l’obiettivo di raccogliere le 500.000 firme necessarie per promuovere un referendum abrogativo contro la legge sull’Autonomia Differenziata.

Un appello per un’Italia unita

La campagna si svolgerà sotto lo slogan “Sì all’Italia unita, libera e giusta. Una firma contro l’Autonomia Differenziata”. I promotori sottolineano come questa legge rischi di dividere il paese in tante piccole patrie, aumentando le disuguaglianze sociali e territoriali, e mettendo a rischio il contratto collettivo nazionale e la sicurezza sul lavoro. La mobilitazione vedrà la presenza di rappresentanti di partiti, sindacati e associazioni in molte città, per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere le firme necessarie entro settembre.

Le Ragioni del NO

Secondo il Comitato referendario, l’Autonomia Differenziata non solo frammenterebbe l’Italia, ma aggraverebbe anche le disuguaglianze già esistenti. Tra i punti critici evidenziati, la legge potrebbe minare l’unità del sistema educativo e sanitario, regionalizzando servizi fondamentali e creando disparità nell’accesso ai diritti essenziali.

Le Dichiarazioni di Pietro Pallini

Pietro Pallini, Coordinatore Generale della UIL Taranto, ha espresso forti preoccupazioni durante l’incontro: “Questa legge fa male all’Italia intera. È una follia pura che rischia di spezzare il paese e compromettere il nostro futuro. Dobbiamo unire le forze e dire chiaramente NO! Non possiamo fallire, il tempo è contro di noi.” Pallini ha sottolineato l’importanza di un impegno capillare e costante, anche durante il mese di agosto, per raccogliere tutte le firme necessarie e sensibilizzare il maggior numero possibile di cittadini.

Prossimi passi della mobilitazione

La UIL Taranto e le altre organizzazioni coinvolte hanno già pianificato una serie di incontri e iniziative per le prossime settimane. Saranno allestiti banchetti e punti informativi in tutta Italia, con l’obiettivo di raggiungere quante più persone possibile e garantire che il messaggio del NO all’Autonomia Differenziata venga ascoltato in tutto il paese.

La campagna rappresenta un’opportunità per il Sud e per l’Italia intera di riaffermare un’unità che non può essere messa in discussione. La raccolta firme non è solo un atto formale, ma un vero e proprio appello a tutti i cittadini affinché si uniscano in una battaglia per il futuro del paese.

UIL Trasporti in rivolta: Stato di agitazione proclamato

Carmelo Sasso (UIL Trasporti): “Vogliamo conoscere il piano industriale di Kyma Mobilità e garantire la sicurezza dei lavoratori”

La decisione di Kyma Mobilità di trasferire gli utili di bilancio al Comune di Taranto ha scatenato una forte reazione da parte dei sindacati. UIL Trasporti, Filt Cgil e Fit Cisl hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori, denunciando la mancanza di sicurezza e riconoscimenti per i dipendenti.

«Mancano sicurezza e riconoscimenti per i lavoratori di Kyma Mobilità che svuota gli utili di bilancio. Filt Cgil, Fit Cisl e UIL Trasporti dichiarano lo stato di agitazione», affermano le organizzazioni sindacali, annunciando la protesta dopo aver appreso dai media della decisione aziendale.

I sindacati chiedono che i 4,3 milioni di euro di utili vengano utilizzati per la sicurezza e i riconoscimenti ai dipendenti, piuttosto che essere trasferiti nelle casse del Comune.

«Apprendiamo – dice Francesco Zotti, segretario generale Filt Cgil di Taranto – che Kyma Mobilità chiude con un utile di bilancio di 4 milioni e 300mila euro. Questo significa che oggi diventa un’azienda virtuosa del territorio tarantino. E cosa fa? Invece di riutilizzare questi fondi per garantire investimenti o migliorare le condizioni di lavoro, come la sicurezza nelle officine dove si soffoca dal caldo, impiega questi utili in altre municipalizzate.»

Marcello D’Arcangelo, segretario aziendale di Fit Cisl, sottolinea gli sforzi fatti dai dipendenti per rendere Kyma Mobilità solida economicamente: «La Fit-Cisl ha sempre chiesto e ribadito, anche nel documento dell’11 luglio 2024, la volontà di incontrarsi per premiare i lavoratori di Kyma Mobilità, non solo con il premio di risultato, ma anche con l’accesso a un welfare aziendale che possa fronteggiare l’inflazione galoppante che mette i dipendenti e le loro famiglie in grosse difficoltà. Di contro, l’azienda ha sempre ribadito che non era in grado di sostenere spese aggiuntive se non si fosse raggiunto un obiettivo di economicità aziendale.»

Carmelo Sasso, segretario generale di UIL Trasporti Taranto, esprime la necessità di chiarezza da parte dell’azienda e del Comune: «Vogliamo conoscere quale sia il piano industriale di Kyma Mobilità. Vogliamo capire quando l’azienda adempierà alle richieste sindacali circa la sicurezza e la qualità degli ambienti di lavoro, come il microclima dell’officina, e quando il Comune pensa di effettuare la manutenzione delle strade servite dal trasporto pubblico locale con tutti gli utili drenati. Questo però – conclude Sasso – dopo aver compreso, soprattutto grazie ai componenti del collegio dei revisori dei conti, come sia stato possibile considerare un bene per l’azienda la redistribuzione al socio unico di così tante risorse invece di reinvestirle nella società.»

Nel frattempo, Kyma Mobilità ha annunciato che, per motivi di forza maggiore e indipendenti dalla volontà aziendale, a partire dal 20 luglio saranno annullate due corse di collegamento con l’Isola di San Pietro, con partenza da Piazzale Democrate alle ore 12.15 e alle 14. Annullate anche le rispettive corse di ritorno dall’isola di San Pietro delle ore 13.15 e delle ore 18.35. Confermate le altre corse e le escursioni turistiche serali. Chi avesse acquistato i biglietti per le corse annullate, potrà recarsi presso l’Ufficio Vendite di Kyma Mobilità per ottenere il rimborso.

La UIL risponde al Sindaco di Taranto

Lunghissima replica del coordinatore della Uil, Pietro Pallini, al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.

La polemica era iniziata quando Pallini aveva messo a nudo le cifre della crisi che attraversa Taranto: numeri impietosi su vertenze aperte, tasso di disoccupazione, spopolamento, eccetera. Una serie di dati messi sul tavolo dopo la narrazione edulcorata della città fatta dal sindaco alla presentazione del corso di laurea in farmacia. Melucci gli aveva risposto accusando Pallini di essere assente rispetto alle problematiche della città. Ora arriva la replica dello stesso coordinatore della Uil. Ecco la sua lettera aperta al sindaco:

Egregio Dr. Melucci,

Non siamo soliti rispondere a repliche sterili e che non offrono beneficio alcuno alle persone perché abbiamo cose molto più serie cui pensare che sono i problemi di queste, ma dopo aver riscontrato attentamente la Sua nota stampa di ieri, che rilevo poco degna di nota e rovinosa sul piano di improperi, peraltro individuali, ritengo doveroso rispondere punto su punto al Suo compiuto sproloquio. Un gemito che attesta l’impronta di chi, non solo non consegna valore alcuno ai problemi della città che Lei amministra, ma mette tristemente a nudo un vuoto politico che si rileva tale anche dinanzi a dati statistici impietosi e che la UIL è in dovere di richiamare. Lei nella Sua funesta performance non ha lesinato nel deridere me, la UIL e l’allarme lanciato dal nostro approfondimento, ma questo conoscendoLa c’era anche da aspettarselo. Per fortuna non tutto è perduto, tanto che il report della UIL è stato ricondotto al un articolo nazionale molto ben strutturato de “Il manifesto”, che assevera quanto da noi sollevato.

Dati e dettagli attraverso i quali ci saremmo aspettati che Lei da Primo cittadino approfondisse, perché avvertono anche chi è meno avvezzo alla politica, che a Taranto mentre si ricercano spasmodicamente equilibri di Palazzo, ci si sta giocando quello che è chiamato futuro del nostro territorio, delle nostre persone, dei nostri lavoratori.

  1. Lei dissimula e nasconde il veroquando asserisce che il Sindacato non è più quello di una volta. Ci sarebbe da sorridere, se a prevalere non fosse il pianto, atteso che trovo più vantaggioso l’eventuale vuoto di protagonismo da parte del coordinatore provinciale UIL al cospetto di un vuoto politico assoluto nell’interesse collettivo, sideralmente equidistante dal contatto e confronto con le Parti sociali e dalla moltitudine di problemi dei lavoratori e delle persone di questa città. Ciò che la UIL riscontra dalle Sue parole è un temerario attacco al sindacato misto a quello sul piano individuale di chi pro temporalmente la rappresenta. Parole irrispettose che mirano dritto al cuore della coesione di un territorio che per uscire dal guado non necessita di isolamento, ma si condivisione nel corollario dell’unione di intenti, ognuno per il proprio ruolo rispettosi di questo.
  2. Lei sostiene il contrario del vero quando cita confusamente la vertenza Hiab asserendo di non aver visto la mia persona al fianco tanto di quei lavoratori, quanto di quelli della Leonardo nel solleone di questi giorni. Questa affermazione oltre ad essere delirante, è la risultante di chi non conosce i fatti perché non solo non dialoga col sindacato, ma ne evita puntualmente il confronto. Attestazioni di chi, tristemente scollato dalla realtà, mostra non conoscere neppure la missione di un sindacato oltre che la sua struttura, finanche confondendo le categorie con la confederazione, cosa fanno le une e cosa l’altra. E’ appena il caso di farLe rilevare che la UIL, oltre al bisogno dei Lavoratori è attiva anche nel sociale, supportando progetti di solidarietà e inclusione sociale, promuovendo l’integrazione e la lotta alla povertà, ma il fatto di ignorare tutto ciò è trascurabile e glielo perdono.

Ciò che non Le perdono è la Sua assenza mentre si consumavano e continuano a consumarsi drammi del mondo del lavoro a Taranto. V’è qualcosa di più profondo Dott. Melucci del semplice esame di coscienza come Lei richiama.

Non citi solo Hiab e Leonardo, si chieda piuttosto Lei dov’era durante le decine e decine di mobilitazioni, scioperi e presidi a partire da Acciaieria d’Italia, l’ex ILVA, Leonardo, ex TCT, Cemitaly, ex Albini, Kyma Ambiente e Mobilità, Pubblica amministrazione, Centro per l’impiego Taranto ed ex Isolaverde, solo per citarne alcune.

Tanto col solleone che d’inverno, sotto la pioggia e con i geloni a mani e piedi, molte di queste giornate avevano inizio prima delle Sue albe nel tepore del Suo letto. Momenti in cui noi, e sottolineo noi, eravamo in migliaia riversi per strada, ma Lei sempre altrove. Neppure una nota stampa da parte Sua come segno di vicinanza al dramma dei lavoratori e delle famiglie, molti dei quali suoi concittadini. Fa specie assodare che i Suoi comunicatati stampa partano a razzo non appena qualcuno prova a contraddirla, in questo Lei si mostra più lesto di Speedy Gonzales davanti alla tastiera di un PC.

  1. Lei Deforma il vero quando sostiene che sono mancate le proposte della UIL, nulla di più incorretto. Le nostre proposte e i nostri progetti sono sempre gli stessi che hanno animato il confronto nelle aule dei competenti Ministeri e Palazzo di Città, da oltre di 12 anni. Proposte anche per cui la UIL a Taranto registra continua ascesa di consensi tra Lavoratori e Lavoratrici, mentre Lei, secondo il Sole 24 ore scivola rovinosamente dal 43° al 70° posto come indice di gradimento e in solo un anno. Le nostre proposte e la nostra determinazione nel silenzio assordante, anche il Suo, ha evitato che a Taranto si consumasse il delitto perfetto tra disputa del diritto alla Salute e Lavoro, entrambe negati. Noi, insieme ai Lavoratori ed alle Persone restiamo in prima linea continuando a metterci la faccia e non solo quella.
  2. Lei altera la natura del vero quando solleva polemica sulle questioni della Sanità. Fossi in Lei, francamente mi sarei preso un fiato in più di respiro prima di nominare gli Operatori della sanità, nell’interesse di questi e di un sistema sanitario in frantumi nella Sua città. L’ombra della sua persona non la si è potuta vedere neppure col cannocchiale nella moltitudine di iniziative sindacali, tanto di categoria che confederali. Ricorderà il Primo maggio 2024 a Taranto quando CGIL – CISL – UIL insieme a centinaia di suoi Concittadini e Lavoratori fummo in presidio dinanzi all’Ospedale G. Moscati. Un’altra occasione sprecata per Lei in un mercoledì non come tanti, in cui la sua presenza sarebbe stata oltre che doverosa, fortificante per il concetto di cambiamento di un sistema, anche e soprattutto in ragione dell’Autorita’ sanitaria locale che Ella rappresenta sul territorio. Abbiamo provato a scorrere i numerosi eventi che la UIL ha condotto nella città di cui Lei è Primo cittadino, a tutela di una Sanità che davvero resti pubblica ed a portata di tutti, ma nulla. Perfino il 20 giugno 2023 in occasione del presidio sulla presentazione della Piattaforma confederale in tema di Sanità, Lei era altrove e noi davanti ai cancelli della Direzione generale ASL con i cittadini e Lavoratori.
  3. Lei inventa una verità di sana pianta quando definisce la UIL un sindacato che si fa portare maldestramente fuoristrada dalla politica e di schieramento. Ciò è limpida fabulazione, di tratti straordinariamente inqualificabili. Una caduta di stile in perfetta sintonia col suo indice di gradimento. Si è rivelato un vero professionista a compiere il miracolo di essere insignito “peggiore Sindaco in Puglia”, sulle evidenze di quanto rilevato in questi giorni dal Governance poll – sondaggio pubblicato dal sole 24 ore che da circa venti anni misura l’indice di gradimento di sindaci e presidenti di Regioni.

La laicità della nostra organizzazione è un qualcosa per noi inviolabile, al pari delle libertà e di cui ne siamo profondamente orgogliosi, peraltro ben nota ad ogni schieramento politico. Essere laici si traduce in prezzo da pagare, che non tutti sono disposti a pagare, ma che rende liberi.

Si chieda Sig. Sindaco, infine, che séguito ha dato al Protocollo CGIL – CISL – UIL sulla Governance dello sviluppo dell’area Ionica e Fondi per Taranto (PNRR, CIS, JTF, FSC, SIE) sottoscritto nel lontano aprile 2023. Rilevi quante e quali riunioni ha convocato da quella data, non le risulterà difficile accertare l’immobilismo del Tavolo provinciale per lo Sviluppo sostenibile nell’ologramma dei Tavoli di settore per la co-progettazione e procedure di attuazione di cui all’Art.1.

Dott. Melucci, La saluto speranzoso che la prossima volta concentri la Sua attenzione meno sulla UIL e più sui numeri che Le abbiamo consegnato, che impietosi per Taranto non prestano fianco alcuno alla interpretazione della politica e di schieramento. Ci risponda su quelli, posto che oltre al dato statistico, Lei possegga anche volontà e coraggio per commentarli, soprattutto per ridurli.

Cordialmente.

                                                                                                         Il Coordinatore UIL di Taranto                                                                                                                   Dott. Pietro Pallini

TARANTO: LA FANTASILANDIA CHE NON C’È

Critiche del coordinatore UIL Taranto, Pietro Pallini, al Sindaco Rinaldo Melucci sulla situazione economico-sociale della città

Il 12 luglio 2024, durante la presentazione del corso universitario in farmacia a Taranto, il sindaco Rinaldo Melucci ha delineato una visione idilliaca della città, evocando immagini di prosperità e benessere.
Pietro Pallini, coordinatore della UIL di Taranto, ha criticato duramente questa narrazione, definendola una “fantasilandia” lontana dalla realtà che i cittadini vivono ogni giorno.

“Il nostro sindaco ha tracciato un quadro di Taranto che, se fosse reale, ci permetterebbe di dormire sonni tranquilli – ha affermato Pallini -. Ha descritto una città perfetta, quasi fiabesca, che ricorda il famoso serial televisivo del 1977 con Mr. Roarke e Tattoo. Tuttavia, la realtà è ben diversa, e i dati lo confermano.”

Il numero uno di Piazza Dante ha poi elencato una serie di statistiche che illustrano la grave situazione economica e industriale di Taranto. “La nostra città registra il maggior numero di crisi industriali in Puglia, con 73 tavoli di crisi, di cui 52 riguardano l’industria. Nove di questi sono a Taranto, coinvolgendo oltre 10.500 lavoratori. Questi numeri non includono neppure l’ex Ilva e il Porto.”

La disoccupazione a Taranto è allarmante: “Il tasso di disoccupazione in Italia è dell’8,1%, in Puglia del 12,1% e a Taranto del 13,3%. Il tasso di occupazione è altrettanto scoraggiante, con un 38,4% rispetto al 52,2% nazionale.”

La cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, rappresenta un altro indicatore della crisi. “Nel 2023, la cassa integrazione ordinaria processata a Taranto ha rappresentato il 34% del totale in Puglia. Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria, su un totale di 19.305 posizioni in Puglia, 11.208 sono state quelle processate a Taranto, pari al 58,6% del totale regionale. Il dato più recente ci fornisce una statistica drammatica: 13.794.603 ore di cassa integrazione in Puglia, con un aumento del +203,56% rispetto al già inquietante dato del 2023. Da gennaio a giugno 2023, ci sono state 1.870 ore di cassa integrazione a Taranto, che si conferma la prima provincia in Puglia per ore di cassa integrazione”.

Il declino delle attività commerciali è evidente. “In tre anni, dal 2021 al 2023, hanno chiuso 507 attività commerciali a Taranto. Nel 2023, le cessazioni di attività sono state il doppio delle aperture. Un trend impietoso che riflette una crisi senza precedenti.”

Pallini ha poi sottolineato la grave situazione demografica. “Taranto ha perso 60.000 abitanti in 40 anni, 3.000 abitanti in meno solo nell’ultimo anno. La città si sta auto estinguendo nel silenzio generale. Ogni anno, muoiono 2.500 persone a fronte di soli 1.300 neonati. Questo trend è in linea con la provincia, tranne che per Roccaforzata.”

La fuga dei giovani è un altro problema grave. “Tra il 2002 e il 2021, il Sud ha perso 808.000 under 35, di cui 263.000 laureati. L’industria contribuisce alla ripresa del Sud con solo il 10%, contro il 24,5% del resto d’Italia. Sedici operai su 100 al Sud vivono in povertà assoluta.”

La povertà è in aumento. “Secondo l’ISTAT, le famiglie in povertà assoluta sono passate dal 10,1% del 2001 al 10,7% del 2021, con un picco dell’11,2% al Sud. Il 41,4% delle famiglie povere risiede nel Mezzogiorno. Secondo la Caritas, un italiano su 10 è in stato di povertà, con il 9,4% della popolazione in povertà assoluta, un dato triplicato in 15 anni.”

Pallini ha anche criticato la gestione dei rifiuti. “La raccolta differenziata a Taranto è ferma al 27%, con una voragine di 10,8 milioni da colmare a fronte della sentenza del Consiglio di Stato che azzera gli impianti minimi fino al 2024.”

Le risorse del PNRR e altri fondi europei sono un punto critico. “Siamo ancora in attesa di sapere come saranno allocate le risorse del PNRR, Just Transition Fund e altre risorse FSC e FAS. Taranto è il primo beneficiario in Italia con quasi 290 milioni già assegnati a dicembre 2023, ma non c’è stata trasparenza sulla loro destinazione.”

La mobilità è un altro problema. “Dopo la soppressione della linea ferroviaria Taranto-Roma per lavori tra Eboli e Potenza, la città è ulteriormente isolata. Il 12 luglio, Kyma Mobilità ha emesso un’ordinanza che priva del trasporto pubblico parte della cittadinanza.”

Pallini, infine, ha espresso frustrazione per la mancanza di visione politica e la gestione delle risorse. “Continuiamo a ricevere nomine e ricompense per vertici aziendali che non rispecchiano la meritocrazia. L’aeroporto Arlotta di Grottaglie è un esempio di come si preferisca esplorare lo spazio invece di garantire una normale mobilità aerea e terrestre.”

“Crediamo nello sviluppo alternativo e nelle opportunità – ha concluso Pallini – ma siamo ansiosi di vedere che ciò avvenga realmente, senza penalizzare chi crede nella politica seria e nell’interesse esclusivo delle persone.”

Nuova linfa per Taranto: l’Arsenale della Marina Militare avvia le assunzioni

Giuseppe Andrisano (UIL PA Taranto): “Un’importante risposta alle esigenze occupazionali e un riconoscimento delle competenze locali. Un passo avanti per il rilancio economico del territorio.”

L’Arsenale della Marina Militare di Taranto si prepara ad accogliere una nuova ondata di assunzioni, 150 addetti, un’iniziativa tanto attesa che rappresenta un significativo passo avanti per il rilancio occupazionale della città e della regione. Questa manovra si inserisce in un contesto di rinnovamento e potenziamento delle strutture militari italiane, con un occhio di riguardo verso il miglioramento delle condizioni lavorative e la valorizzazione delle competenze locali.

Il segretario generale della UIL PA Taranto, Giuseppe Andrisano, ha espresso il suo entusiasmo e il suo supporto per questo impulso, sottolineando l’importanza di tale sviluppo per il tessuto socio-economico del territorio.

“Siamo estremamente soddisfatti dell’avvio delle nuove assunzioni presso l’Arsenale della Marina Militare di Taranto – ha dichiarato Giuseppe Andrisano. “Questo impulso non solo rappresenta una risposta concreta alle esigenze occupazionali della nostra città, ma evidenzia anche il riconoscimento delle competenze e della professionalità dei lavoratori locali.”

Andrisano ha poi sottolineato l’impatto positivo che queste assunzioni avranno sull’economia locale. “L’inserimento di nuovi lavoratori nell’Arsenale contribuirà a rilanciare l’economia del territorio, generando nuove opportunità non solo per i diretti interessati, ma anche per l’indotto. È una boccata d’ossigeno per molte famiglie che, grazie a questi nuovi posti di lavoro, vedranno migliorare le proprie condizioni di vita.”

Il segretario generale della UIL PA Taranto ha anche posto l’accento sulla necessità di un continuo dialogo tra istituzioni e sindacati per garantire il successo di questa e future iniziative. “È fondamentale che le istituzioni continuino a collaborare strettamente con i sindacati per monitorare l’andamento delle assunzioni e per assicurarsi che vengano rispettati i diritti dei lavoratori. Solo attraverso una sinergia efficace potremo garantire un futuro solido e prospero per la nostra comunità.”

Infine Andrisano ha ribadito l’impegno della UIL PA nel continuare a sostenere i lavoratori e a promuovere iniziative volte al miglioramento delle condizioni lavorative. “La UIL PA sarà sempre in prima linea per difendere i diritti dei lavoratori e per promuovere politiche occupazionali che valorizzino le competenze e il talento dei nostri cittadini. Questa nuova fase di assunzioni all’Arsenale della Marina Militare di Taranto è solo l’inizio di un percorso che auspichiamo porterà a una crescita sostenibile e duratura per tutto il nostro territorio. Da un’accurata analisi dei dati possiamo affermare che 2000 nuove assunzioni sono indispensabili per un credibile rilancio delle attività manutentive, operative e di supporto logistico-amministrative, nell’area tarantina.”