UIL TARANTO: “DATI INPS ALLARMANTI, TARANTO RISCHIA DI NON AVERE FUTURO

SERVE UNA SVOLTA POLITICA PER IL LAVORO, LE DONNE E I GIOVANI”

Taranto, 30 ottobre 2025 – “I dati resi noti dall’INPS nel Rendiconto Sociale Provinciale 2024 – dichiara Gennaro Oliva, coordinatore territoriale della UIL di Taranto – restituiscono l’immagine di una provincia in profonda sofferenza occupazionale e sociale. Numeri che non possono lasciarci indifferenti e che impongono alla politica la responsabilità di cambiare rotta”.

Nonostante un saldo positivo tra assunzioni e cessazioni, Taranto rimane fanalino di coda in Puglia e in Italia per i principali indicatori del lavoro: il tasso di occupazione si ferma al 40,7% (contro il 51,2% regionale e il 62,2% nazionale), mentre la disoccupazione continua a pesare drammaticamente soprattutto sulle donne e sui giovani. “Il lavoro femminile continua a essere marginalizzato – sottolinea Oliva – e questo si riflette non solo nei redditi, ma anche nelle pensioni: a Taranto si conferma un gender gap inaccettabile con importi medi più bassi rispetto agli uomini”.

Al contempo, la realtà industriale tarantina continua a essere segnata dall’ex ILVA e dalle crisi dell’indotto. Lo dimostrano i dati sulla Cassa Integrazione Straordinaria: delle 19.666 posizioni regionali, quasi il 60% – ben 10.813 – è stato gestito nella provincia ionica. “Questo dato – aggiunge il coordinatore della UIL – fotografa la dipendenza del nostro territorio da un modello industriale ormai insostenibile, incapace di garantire futuro e stabilità”.

Il quadro sociale resta altrettanto complesso: nel 2024 sono stati oltre 40.900 i trattamenti pensionistici per invalidità civile, con una prevalenza femminile del 60%. Crescono anche gli ammortizzatori sociali e le richieste di sostegno al reddito (14.054 per l’Assegno di Inclusione e 2.717 per il Supporto Formazione Lavoro). “Dietro questi numeri – rimarca Oliva – ci sono famiglie che non ce la fanno più, lavoratori espulsi dal ciclo produttivo e giovani costretti ad emigrare”.

Emblematico anche il crollo delle pensioni anticipate di “Opzione Donna”, passate dalle 142 del 2022 alle sole 21 del 2024: “Un segnale ulteriore di quanto le politiche nazionali continuino a penalizzare le donne, già colpite da carriere discontinue e salari più bassi”.

Per la UIL di Taranto, i dati del Rendiconto INPS devono rappresentare un punto di svolta: “Non possiamo limitarci alla cronaca delle difficoltà – continua Oliva – serve un nuovo modello di sviluppo territoriale fondato su occupazione stabile, sicurezza del lavoro e pari opportunità. Il futuro di Taranto non può essere il declino, ma la rinascita: questo territorio merita politiche industriali e sociali che guardino ai giovani, alle donne e a un lavoro dignitoso per tutti”.

E conclude: “In questi anni, soprattutto a Taranto, la politica non è stata capace di cambiare rotta. Il non fare, il non assumersi responsabilità ha portato all’impoverimento del tessuto economico e sociale della città. Il futuro non si costruisce con annunci e promesse, ma con scelte coraggiose e concrete. Taranto merita rispetto, impegno reale e una svolta che faccia tornare speranza e lavoro per tutti”.