Sciopero all’ex Ilva: Taranto chiede risposte concrete per il futuro del lavoro e della città

Oggi, 16 ottobre, la città di Taranto si è fermata per un nuovo, importante sciopero dei lavoratori dell’ex Ilva. La mobilitazione, organizzata dalla UIL Taranto, ha visto la partecipazione di migliaia di persone, pronte a gridare il proprio disagio economico e sociale. Il corteo è partito alle 8:30 dallo stabilimento industriale per dirigersi verso il Palazzo di Città, dove i manifestanti hanno chiesto risposte concrete alle istituzioni locali.

L’intera giornata di protesta è stata organizzata con l’intento di chiedere al governo e alle istituzioni un intervento urgente per la salvaguardia dell’occupazione e della salute dei cittadini. “Questa città non può più attendere”, ha affermato Gennaro Oliva, coordinatore della UIL di Taranto. “È indispensabile un Accordo di Programma che metta al centro i diritti dei lavoratori, la salvaguardia occupazionale e la sicurezza ambientale. Taranto merita fatti concreti, non più annunci”.

Il corteo è stato accompagnato da un documento congiunto sottoscritto dal sindaco di Taranto, Piero Bitetti, insieme alle principali categorie dei metalmeccanici e alle confederazioni di Cgil, Cisl e Uil, che hanno tracciato una roadmap per il futuro della città e del suo settore industriale. Secondo il documento, è necessario un “cambio di passo immediato” che includa un “intervento pubblico deciso” per garantire la transizione industriale e la protezione dei diritti dei lavoratori.

La manifestazione di oggi non è solo una protesta contro la situazione attuale dell’ex Ilva, ma anche un appello per un futuro più sostenibile e sicuro per Taranto. “No alla Cassa Integrazione senza piani industriali seri”, è uno degli slogan che ha accompagnato il corteo. La UIL ha ribadito con forza la necessità di avere una visione chiara per il futuro dell’industria tarantina, che includa investimenti concreti, innovazione tecnologica e tutela della salute dei lavoratori e della cittadinanza.

L’ex Ilva, ormai in mano ad ArcelorMittal, è al centro di una vertenza lunga e complessa che riguarda non solo i lavoratori, ma anche l’intera città. Taranto è una delle aree più industrializzate d’Italia, ma allo stesso tempo è anche una delle più inquinate, con gravi conseguenze per la salute dei suoi abitanti.

La protesta di oggi segna anche un punto di svolta nelle battaglie per la transizione ecologica e industriale della città. Il passaggio verso un’industria più verde e meno impattante sull’ambiente è una delle priorità per i sindacati, che chiedono scelte concrete e non solo promesse. “La transizione ecologica e industriale di Taranto è una responsabilità collettiva. Ora servono scelte, atti e certezze”, hanno dichiarato i rappresentanti della UIL.

L’obiettivo è quello di garantire un futuro in cui il lavoro e la salute non siano in contrapposizione. “Vogliamo un’industria sana, che rispetti l’ambiente e tuteli i diritti dei lavoratori”, ha aggiunto Oliva, esortando le istituzioni a non perdere altro tempo in discussioni sterili.

L’Impegno Continuo della UIL

La UIL Taranto non si ferma. Nonostante i numerosi scioperi e manifestazioni già organizzati negli ultimi anni, il sindacato ha ribadito la sua intenzione di proseguire nella battaglia per la difesa dei diritti dei lavoratori e la tutela della salute pubblica. “Il rispetto e la dignità di chi lavora sono fondamentali”, ha sottolineato Oliva, aggiungendo che la UIL continuerà a essere al fianco dei lavoratori in ogni passo di questo percorso.

Oggi, più che mai, Taranto ha dimostrato la propria determinazione. La città ha bisogno di scelte coraggiose, di un impegno concreto per il lavoro e per l’ambiente. E i lavoratori dell’ex Ilva sono pronti a lottare per il futuro che meritano.

La parola alle istituzioni

La palla passa ora nelle mani delle istituzioni locali e nazionali. Il sindaco Bitetti, insieme ai rappresentanti sindacali, ha fatto appello affinché si attui una “vera transizione industriale”, puntando su una pianificazione che coniughi sviluppo economico e sostenibilità ambientale.

L’industria di Taranto è un settore fondamentale, ma il futuro di questa città dipende dalle scelte che verranno fatte ora. I cittadini e i lavoratori sono pronti a dare il loro contributo, ma chiedono in cambio un impegno concreto, che non si limiti a proclami o rinvii.