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Sit-in dei lavoratori di Kyma ambiente: «Azienda in bilico»

Protesta con i sindacati e con i dipendenti della Pasquinelli «Situazione finanziaria terribile: senza rilancio non c’è futuro»

da Quotidiano di Puglia, ed. Taranto

Le incertezze del presente e le preoccupazioni sul futuro di Kyma Ambiente, la società partecipata del Comune di Taranto che si occupa della gestione dei rifiuti, hanno fatto scattare l’ennesima protesta dei lavoratori dipendenti, che insieme ai 21 operatori dell’impianto di selezione Pasquinelli, in cassa integrazione da novembre 2022, hanno dato vita ieri a un sit-in sotto Palazzo di città, nelle ore che precedevano il consiglio comunale. All’ordine del giorno, tra gli altri punti in discussione, c’erano infatti due delibere collegate in qualche modo alla crisi dell’azienda, che sarebbe a un passo dal collasso per insolvenza a detta di sindacati e consiglieri (si parla di oltre 20 milioni di euro di debiti): la 129, riguardava l’anticipazione di liquidità da parte del socio unico per 2,5 milioni, destinati a ridare fiato alle casse di Kyma Ambiente (passata con 18 voti a favore, nonostante il parere contrario dei revisori dei conti); la 77, invece, prevedeva la cessione in comodato a titolo oneroso degli impianti di Pasquinelli all’Amiu (è stata ritirata).

I sindacati, prima dell’inizio della massima assise cittadina, avevano incontrato il sindaco Rinaldo Melucci per una rassicurazione sull’approvazione della delibera del «prestito ponte» (discussa in mattinata anche in Commissione), che tuttavia non può essere risolutiva. È la classica boccata d’ossigeno.«Kyma Ambiente è in una situazione debitoria assolutamente preoccupante: è arrivato il momento che la politica, che per anni ha gestito con i cda questa azienda, si assuma la responsabilità di questo disastro e metta in campo tutte le azioni utili e necessarie a salvare l’azienda. Deve decidere se questa azienda deve restare pubblica, come noi auspichiamo, oppure far vincere gli appetiti di qualche privato», ha dichiarato Carmelo Sasso, segretario generale Uiltrasporti di Taranto. Lo stato di agitazione derivato dal ritardo sul pagamento degli stipendi dovrebbe essere oggetto di confronto col prefetto la prossima settimana, ma nel frattempo il servizio di raccolta dei rifiuti procede a singhiozzo in tutta la città, perché i dipendenti diretti hanno sospeso le prestazioni straordinarie. Se a questo si aggiunge il fatto che i lavoratori somministrati Tempor sono oggi meno della metà (aggravando di conseguenza la criticità della carenza di personale), si comprende «la grave carenza di igiene» per le strade. «Abbiamo un’azienda come Kyma Ambiente in una situazione finanziaria terribile: basti pensare che le retribuzioni di aprile sono state pagate solo l’altro giorno.

Ma questo è uno dei problemi, perché un altro problema è il futuro dell’azienda stessa. Chiediamo al socio, quindi al Comune di Taranto, chiarezza sul futuro dell’azienda: va rinnovato il management, per un’azienda moderna», ha precisato Cosimo Sardelli, segretario generale della FP Cgil Taranto.«Crediamo – ha aggiunto – che la gestione pubblica del ciclo dei rifiuti deve rimanere tale, e questa è la nostra richiesta più forte. Ma occorre una guida efficiente che garantisca servizi ai cittadini e condizioni di lavoro dignitose. È necessario un nuovo contratto di servizi che effettivamente remuneri i servizi che l’azienda deve erogare alla città, e che garantisca sia il risanamento della situazione pregressa ma anche il rilancio dell’azienda. Senza rilancio non c’è futuro. Lo diciamo chiaramente: se qualcuno ha in mente di far nascere da questa situazione ipotesi di esternalizzazione e privatizzazione, deve sapere che si troverà le organizzazioni sindacali e le lavoratrici e i lavoratori del settore contro». Lo Slai Cobas, intanto, fa sapere che «vi sarà un affidamento diretto temporaneo della gestione dell’impianto di selezione rifiuti Pasquinelli a una ditta che, con la clausola sociale, occuperà tutti e 21 lavoratori. La direzione aziendale di Kyma Ambiente ha convocato un nuovo incontro per lunedì 15 maggio».

Somministrati Tempor arrivano le mensilità non erogate di febbraio e marzo 2023


Stasi-Sasso: “Oggi saniamo una situazione incresciosa per questi lavoratori ma dobbiamo assicurare agli stessi una continuità lavorativa”

Si è svolto nella giornata di mercoledì 19 aprile presso la Prefettura di Taranto, con il Viceprefetto aggiunto la dottoressa Rosa Anna Giulitto, un incontro con la Tempor Spa (agenzia di lavoro in somministrazione) , Kyma Ambiente AMIU, rappresentata dal presidente Giampiero Mancarelli, il Comune di Taranto, con l’assessore Francesca Viggiano e il dottor Carmine Pisano, e i rappresentanti sindacali della UIL: Antonio Stasi, segretario regionale della UIL Temp, e Carmelo Sasso, segretario generale UIL Trasporti Taranto.

L’incontro ha avuto come oggetto la mancata retribuzione della Tempor Spa di una parte dello stipendio di febbraio 2023 ai lavoratori somministrati per la municipalizzata dei rifiuti (di cui una parte di questo era stato già anticipato dalla stessa Kyma Ambiente) e l’intero stipendio non ancora erogato agli stessi di marzo 2023. Ritardi accumulati a causa dei mancati pagamenti di fatture da parte di Kyma Ambiente a Tempor Spa.
L’occasione ha anche permesso di discutere del futuro di 88 lavoratori somministrati per i quali il contratto lavorativo è in via di scadenza proprio alla fine del mese di aprile 2023.

«Oggi registriamo un incontro – affermano Carmelo Sasso e Antonio Stasi – che ha avuto un esito positivo per i lavoratori utilizzati da Kyma Ambiente per la raccolta dei rifiuti urbani. Lavoratori della Tempor che sono stati preziosi soprattutto durante l’emergenza Covid-19».

E ancora: «Una parte delle problematiche sollevate da noi sembrano essere in fase risolutiva dopo un pressing della UIL durato per mesi. Azione questa resasi necessaria per assicurare a queste famiglie sicurezza lavorativa e dignità. Adesso parte della mensilità di marzo 2023, 1.000 euro, verrà corrisposta dalla Tempor entro il 21 aprile 2023 e il saldo della mensilità di febbraio 2023 entro il 27 aprile».

«Adesso l’attenzione non cala – affermano i segretari della UIL – su questi somministrati. Perché c’è ancora in ballo l’erogazione del TFR per una trentina di lavoratori della Tempor che hanno smesso di lavorare a fine gennaio 2023. Per questo aspetto auspichiamo che le somme vengano versate entro il mese di maggio». 

Altro nodo spinoso resta il futuro lavorativo degli 88 somministrati a cui a fine aprile 2023 scadrà il contratto lavorativo: «Per queste famiglie, con la Tempor e Kyma Ambiente, stiamo trovando una soluzione lavorativa in continuità nel rispetto delle regole».