Tag Archivio per: CARMELO SASSO

Nasce il Coordinamento dell’Industria UIL TARANTO

Le vertenze dell’arco jonico preoccupano la UIL: il 43% dei lavoratori complessivi coinvolti in Puglia appartengono a Taranto

Si è costituito nei giorni scorsi presso la sede UIL di Taranto il primo “Coordinamento dell’industria” alla presenza del segretario della UIL di Puglia con delega all’Industria Andrea Toma, del coordinatore della UIL Taranto Pietro Pallini e dei segretari generali: per UILM Davide Sperti, per UILTEC Amedeo Guerriero, per UILTRASPORTI Carmelo Sassoe per FENEAL Antonio Guida e Ivo Fiore.

Una iniziativa, fortemente voluta, che nasce dal sostegno della UIL Puglia e che si prefigge l’obiettivo, in ambito Confederale Taranto, di corroborare il fine comune e la sinergia indispensabile tra le categorie dell’industria e la confederazione, le quali mirano a un costante lavoro di gruppo in sostegno alle varie vertenze e con gli  strumenti utili al loro sbocco.

Nel corso della riunione sono stati analizzati i dettagli relativi al contesto economico e del lavoro in ambito nazionale, regionale e con particolare focus sulla provincia jonica. Dalla disamina  dei dati acquisiti disponibili relativi al 2022, emerge un contesto relativo alla vertenzialità in           Puglia con un numero di tavoli di crisi industriali pari a 38 e un numero di lavoratori coinvolti pari a 5070. Di questi 38 tavoli di crisi, 9 sono appartenenti alla provincia di Taranto, con un numero di lavoratori coinvolti pari a 2224.

Oltre il 43% dei lavoratori complessivi coinvolti in Puglia appartengono al territorio tarantino. Mentre per quanto attiene il dato sulla cassa integrazione nel corso del 2022, in provincia si apprezza una diminuzione del 21.7% rispetto al 2021 ma, restringendo il focus su Taranto, si è potuto apprendere che il dato ad essa riferito è nettamente inferiore rispetto alla media regionale del – 66.96%. Da evidenziare inoltre che i numeri relativi ai soli tavoli di crisi non menzionano quelli relativi ad Acciaierie d’Italia (circa 8200 lavoratori diretti) ed ex TCT  (352 lavoratori a marzo 2023).

Durante i lavori, si è condivisa la necessità di favorire le condizioni necessarie per condividere le analisi e le proposte del Coordinamento all’interno dei vari tavoli di partenariato economici, sociali e territoriali, costituiti e costituendi, tesi alla salvaguardia dei lavoratori e al rafforzamento e sviluppo delle imprese già operanti e quelle che attraverso questi andranno a insediarsi nel nostro territorio. A tal riguardo è stata inoltre assunta la necessità di favorire l’interscambio di competenze tra UIL, per il tramite del Coordinamento dell’Industria e ARPAL (Agenzia Regionale di Politiche Attive del Lavoro), Autorità Portuale, Consorzio ASI (Area di Sviluppo Industriale), Confindustria Taranto, Comune di Taranto, Provincia di Taranto e ZES (Zona Economica Speciale), considerando, nel caso di quest’ultima, il già avviato percorso di concertazione attraverso il Tavolo Sociale Permanente con il protocollo sottoscritto il 6 marzo 2023.

Proposta dell’istituzione di una cabina di regia regionale da comporsi con tutte le RR.LL.SS. di categoria del settore industria con il fine di analizzare, proporre e promuovere ogni iniziativa tesa alla salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori nel panorama di iniziative e raffronto delle diverse realtà produttive della Regione Puglia. La cabina di regia parteciperà con la sua delegazione a convocazioni di carattere nazionale, regionale e territoriale sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con lo spirito di favorire al meglio tutte le iniziative messe in campo dalla UIL nella campagna #ZeroMortiSulLavoro.

La UIL è fortemente convinta che il confronto e le proposte, unite all’interscambio costante tra le Categorie dell’industria, possano, attraverso il Coordinamento istituito, alimentare la sinergia tra esse e i vari soggetti istituzionali e non, portando a delineare opportuni strumenti a sostegno dello sviluppo di questo importante e strategico settore e delle migliaia di lavoratori che in questo operano.

Sit-in dei lavoratori di Kyma ambiente: «Azienda in bilico»

Protesta con i sindacati e con i dipendenti della Pasquinelli «Situazione finanziaria terribile: senza rilancio non c’è futuro»

da Quotidiano di Puglia, ed. Taranto

Le incertezze del presente e le preoccupazioni sul futuro di Kyma Ambiente, la società partecipata del Comune di Taranto che si occupa della gestione dei rifiuti, hanno fatto scattare l’ennesima protesta dei lavoratori dipendenti, che insieme ai 21 operatori dell’impianto di selezione Pasquinelli, in cassa integrazione da novembre 2022, hanno dato vita ieri a un sit-in sotto Palazzo di città, nelle ore che precedevano il consiglio comunale. All’ordine del giorno, tra gli altri punti in discussione, c’erano infatti due delibere collegate in qualche modo alla crisi dell’azienda, che sarebbe a un passo dal collasso per insolvenza a detta di sindacati e consiglieri (si parla di oltre 20 milioni di euro di debiti): la 129, riguardava l’anticipazione di liquidità da parte del socio unico per 2,5 milioni, destinati a ridare fiato alle casse di Kyma Ambiente (passata con 18 voti a favore, nonostante il parere contrario dei revisori dei conti); la 77, invece, prevedeva la cessione in comodato a titolo oneroso degli impianti di Pasquinelli all’Amiu (è stata ritirata).

I sindacati, prima dell’inizio della massima assise cittadina, avevano incontrato il sindaco Rinaldo Melucci per una rassicurazione sull’approvazione della delibera del «prestito ponte» (discussa in mattinata anche in Commissione), che tuttavia non può essere risolutiva. È la classica boccata d’ossigeno.«Kyma Ambiente è in una situazione debitoria assolutamente preoccupante: è arrivato il momento che la politica, che per anni ha gestito con i cda questa azienda, si assuma la responsabilità di questo disastro e metta in campo tutte le azioni utili e necessarie a salvare l’azienda. Deve decidere se questa azienda deve restare pubblica, come noi auspichiamo, oppure far vincere gli appetiti di qualche privato», ha dichiarato Carmelo Sasso, segretario generale Uiltrasporti di Taranto. Lo stato di agitazione derivato dal ritardo sul pagamento degli stipendi dovrebbe essere oggetto di confronto col prefetto la prossima settimana, ma nel frattempo il servizio di raccolta dei rifiuti procede a singhiozzo in tutta la città, perché i dipendenti diretti hanno sospeso le prestazioni straordinarie. Se a questo si aggiunge il fatto che i lavoratori somministrati Tempor sono oggi meno della metà (aggravando di conseguenza la criticità della carenza di personale), si comprende «la grave carenza di igiene» per le strade. «Abbiamo un’azienda come Kyma Ambiente in una situazione finanziaria terribile: basti pensare che le retribuzioni di aprile sono state pagate solo l’altro giorno.

Ma questo è uno dei problemi, perché un altro problema è il futuro dell’azienda stessa. Chiediamo al socio, quindi al Comune di Taranto, chiarezza sul futuro dell’azienda: va rinnovato il management, per un’azienda moderna», ha precisato Cosimo Sardelli, segretario generale della FP Cgil Taranto.«Crediamo – ha aggiunto – che la gestione pubblica del ciclo dei rifiuti deve rimanere tale, e questa è la nostra richiesta più forte. Ma occorre una guida efficiente che garantisca servizi ai cittadini e condizioni di lavoro dignitose. È necessario un nuovo contratto di servizi che effettivamente remuneri i servizi che l’azienda deve erogare alla città, e che garantisca sia il risanamento della situazione pregressa ma anche il rilancio dell’azienda. Senza rilancio non c’è futuro. Lo diciamo chiaramente: se qualcuno ha in mente di far nascere da questa situazione ipotesi di esternalizzazione e privatizzazione, deve sapere che si troverà le organizzazioni sindacali e le lavoratrici e i lavoratori del settore contro». Lo Slai Cobas, intanto, fa sapere che «vi sarà un affidamento diretto temporaneo della gestione dell’impianto di selezione rifiuti Pasquinelli a una ditta che, con la clausola sociale, occuperà tutti e 21 lavoratori. La direzione aziendale di Kyma Ambiente ha convocato un nuovo incontro per lunedì 15 maggio».

Porto di Taranto, nasce la nuova Agenzia «Così lavoratori più tutelati»

Inizialmente opererà affiancandosi alla Taranto Port Workers Agency fino al 2024 Sasso (Uiltrasporti) chiarisce: «Questa non è affatto una misura assistenziale»

La nuova Agenzia del lavoro del porto di Taranto tutelerà i lavoratori ancora disoccupati e fornirà personale alle imprese che hanno scelto di insediarsi nelle aree portuali.
Dopo Progetto Internazionale 39 (servizi alle merci con l’intermodalità), cui è stata assegnata la piattaforma logistica, e Cantieri di Puglia (costruzione e refitting di yacht medio-grandi), cui è andata l’ex Soico, ora sono in corsa per altre aree Termocentro (stoccaggio e logistica di prodotti per acquedotti e fognature), Gracocem (stoccaggio di cemento Portland) e Unaitalia Solar Batterie (pannelli fotovoltaici). A queste, si aggiungono altre imprese in lizza.


«Non è una misura assistenziale. La nuova Agenzia del lavoro pubblico-privata, partecipata dall’Authority in maggioranza e dagli operatori, somministrerà manodopera temporanea e utilizzerà i lavoratori della Taranto Port Workers Agency». Carmelo Sasso, segretario Uil Trasporti, a Quotidiano spiega il lavoro in campo. Taranto Port Workers è l’Agenzia esistente. È stata creata a giugno 2017 e deriva da una legge di febbraio 2017 che ha previsto a livello nazionale Agenzie per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale. Destinatari, i lavoratori in esubero delle imprese addette alla movimentazione dei container che, alla data del 27 luglio 2016, erano coperti da ammortizzatori sociali. Taranto Port Workers ha così preso in carico il personale ex Taranto Container Terminal rimasto disoccupato dopo l’abbandono (nel 2015) della compagnia Evergreen e la messa in liquidazione della società concessionaria, cioè Tct. Taranto Port Workers a fine marzo aveva ancora in carico 353 ex Tct. Rispetto all’iniziale platea di 560 unità, c’è stata una riduzione di 200 perché il nuovo terminalista Yilport, attraverso la società San Cataldo Container Terminal, ha effettuato circa 120 assunzioni e ne ha programmate altre 20, mentre gli altri hanno cambiato lavoro oppure sono stati ricollocati in imprese del porto.


Quando la nuova Agenzia sarà operativa, coesisterà con la Taranto Port Workers e si farà carico anche dei 6 addetti della Nuova Neptunia. Quest’ultima è già fornitrice di manodopera e nei giorni scorsi ha ottenuto un’ulteriore proroga rispetto a quella in scadenza (da aprile 2021 ad aprile 2023). In base alla legge 84/94 sulle Authority, non è però possibile che in un porto ci siano due soggetti che forniscono personale. Allo stesso tempo, non era nemmeno possibile trasformare la Taranto Port Workers. «Non si poteva – spiega Sasso – perché il numero dei lavoratori che ha in carico è elevato in quanto il terminal gestito da Yilport, avendo avuto uno sviluppo più lento del previsto, ha assorbito meno addetti. Con 353 persone, il ministero delle Infrastrutture e trasporti non avrebbe quindi garantito direttamente l’indennità di mancato avviamento. Sarebbe stato un numero di operatori assolutamente sproporzionato rispetto alle esigenze del porto».


E allora si è scelta un’altra strada. Un’Agenzia con l’Authority capofila e gli operatori portuali come soci e con “numeri proporzionati alle esigenze”. «La nuova Agenzia – afferma Sasso – il primo anno avrà 10 lavoratori, il secondo 25 e il terzo 45. Arriveranno tutti da Tpwa. Questa è la scansione occupazionale prevista. Quindi, facendo un esempio, se il primo anno un’azienda nel porto ha bisogno di 20 lavoratori in somministrazione, i primi 10 verranno dalla nuova Agenzia e gli altri dalla Taranto Port Workers».
«Tenere temporaneamente in piedi la Taranto Port Workers non serve solo a garantire un reddito ai lavoratori ma soprattutto a mantenere, rendendola esigibile, la clausola sociale che deriva dalla legge 84/94 – prosegue il sindacalista -. Altrimenti, le imprese che si insedieranno nel porto non avrebbero più l’obbligo di assumere dall’attuale bacino di manodopera. L’Agenzia non serve, come è stato detto, a dare la cassa integrazione ai lavoratori – sottolinea Sasso -. Serve a proteggerli con l’unica, vera clausola sociale che esiste in Italia. Vedi la vicenda dell’accordo ex Ilva, dove c’è una clausola sulla rioccupazione del personale in Acciaierie d’Italia ma non viene rispettata. I portuali hanno invece una clausola sociale che stabilisce che le imprese che si insediano nel porto, e se ne stanno insediando più di dieci, devono prioritariamente assumere dalla manodopera disponibile».


Secondo Sasso, «stando al fabbisogno annunciato dalle imprese, il bacino dei 353 si prosciugherà. Alla fine, i lavoratori che residueranno saranno pochi, rimarranno comunque inseriti e serviranno al pool di manodopera necessario in seguito, quando unificheremo le due Agenzie. Le due Agenzie hanno una stessa finalità: il futuro occupazionale dei lavoratori – prosegue il segretario Uil Trasporti -. La nuova, in particolare, dovrà dare al porto manodopera flessibile, adeguata alle esigenze del terminalista e delle altre imprese. Dobbiamo perciò istituire la nuova Agenzia perché serve alla buona operatività del porto e, al contempo, prorogare i termini della Taranto Port Workers di almeno un anno per allungare i termini della clausola sociale. Così saremo allineati con i piani delle imprese e con la messa a terra dei loro investimenti. Abbiamo consultato quasi tutti gli operatori del porto, più della metà si sono dichiarati disponibili alla nuova Agenzia, ma una riunione definitiva non l’abbiamo fatta ancora. Dovrebbe forse tenersi la prossima settimana».
L’attuale Agenzia durerà sino a giugno 2024, vale a dire sino a 6 anni dalla sua istituzione. La copertura finanziaria è invece sino a fine anno. Si punta a prorogare la Taranto Port Workers di un altro anno nel presupposto che, con lo strumento normativo in piedi, arriveranno poi anche i fondi. Con l’Agenzia, l’indennità di mancato avviamento, che equivale alla cassa integrazione ed è gestita come procedura dall’Inps, è stata corrisposta per i primi quattro anni dalle risorse del Fondo coesione territoriale mentre dal 2021 attinge dal Fondo sociale per occupazione e formazione.

Quotidiano di Puglia

Somministrati Tempor arrivano le mensilità non erogate di febbraio e marzo 2023


Stasi-Sasso: “Oggi saniamo una situazione incresciosa per questi lavoratori ma dobbiamo assicurare agli stessi una continuità lavorativa”

Si è svolto nella giornata di mercoledì 19 aprile presso la Prefettura di Taranto, con il Viceprefetto aggiunto la dottoressa Rosa Anna Giulitto, un incontro con la Tempor Spa (agenzia di lavoro in somministrazione) , Kyma Ambiente AMIU, rappresentata dal presidente Giampiero Mancarelli, il Comune di Taranto, con l’assessore Francesca Viggiano e il dottor Carmine Pisano, e i rappresentanti sindacali della UIL: Antonio Stasi, segretario regionale della UIL Temp, e Carmelo Sasso, segretario generale UIL Trasporti Taranto.

L’incontro ha avuto come oggetto la mancata retribuzione della Tempor Spa di una parte dello stipendio di febbraio 2023 ai lavoratori somministrati per la municipalizzata dei rifiuti (di cui una parte di questo era stato già anticipato dalla stessa Kyma Ambiente) e l’intero stipendio non ancora erogato agli stessi di marzo 2023. Ritardi accumulati a causa dei mancati pagamenti di fatture da parte di Kyma Ambiente a Tempor Spa.
L’occasione ha anche permesso di discutere del futuro di 88 lavoratori somministrati per i quali il contratto lavorativo è in via di scadenza proprio alla fine del mese di aprile 2023.

«Oggi registriamo un incontro – affermano Carmelo Sasso e Antonio Stasi – che ha avuto un esito positivo per i lavoratori utilizzati da Kyma Ambiente per la raccolta dei rifiuti urbani. Lavoratori della Tempor che sono stati preziosi soprattutto durante l’emergenza Covid-19».

E ancora: «Una parte delle problematiche sollevate da noi sembrano essere in fase risolutiva dopo un pressing della UIL durato per mesi. Azione questa resasi necessaria per assicurare a queste famiglie sicurezza lavorativa e dignità. Adesso parte della mensilità di marzo 2023, 1.000 euro, verrà corrisposta dalla Tempor entro il 21 aprile 2023 e il saldo della mensilità di febbraio 2023 entro il 27 aprile».

«Adesso l’attenzione non cala – affermano i segretari della UIL – su questi somministrati. Perché c’è ancora in ballo l’erogazione del TFR per una trentina di lavoratori della Tempor che hanno smesso di lavorare a fine gennaio 2023. Per questo aspetto auspichiamo che le somme vengano versate entro il mese di maggio». 

Altro nodo spinoso resta il futuro lavorativo degli 88 somministrati a cui a fine aprile 2023 scadrà il contratto lavorativo: «Per queste famiglie, con la Tempor e Kyma Ambiente, stiamo trovando una soluzione lavorativa in continuità nel rispetto delle regole». 

Porto di Taranto, ancora un anno negativo. Sasso (UIL Trasporti): “Così rischiamo di perdere anche la Port Authority”

Anche il 2022 ha registrato un dato negativo per il Porto di Taranto: la movimentazione delle merci è in sofferenza. Un dato, questo, che non sorprende gli operatori del settore perché fotografa la situazione monitorata a cadenza mensile e influenzata in maniera particolare dalla minore attività di import ed export di ILVA e ENI.
Nel 2022 il porto ha movimentato 14,6 milioni di tonnellate di merci in meno rispetto al 2021 del 16,9% e del 7,6% rispetto al 2020.

Su questi numeri, che iniziano a preoccupare le aziende e gli operatori che operano nel Porto della città bimare, interviene il Segretario Generale dei Trasporti della UIL di Taranto, Carmelo Sasso

“Sia la crisi dell’ex ILVA che il rallentamento produttivo di ENI hanno fatto crollare i traffici. In questo scenario va inserita anche la situazione della ex Cementir che da tempo ormai non è pervenuta come attività nel porto. Ma non dobbiamo dimenticare il Covid, che con difficoltà ci stiamo mettendo alle spalle, e l’attuale conflitto in Ucraina.
Il -16,9% del 2022 di movimentazione rispetto al 2021 è un dato che va letto anche alla luce di un’altra questione: in base alla normativa vigente Taranto rischierebbe di perdere la sua Port Authority se la situazione negativa dovesse perdurare. E questo, in una città che ha nella visione quella di espandere la sua economia sul mare e grazie al mare, non è concepibile.

Bisogna, pertanto, fare chiarezza su una serie di questioni come il futuro produttivo di ex ILVA. Bisogna fare quel ragionamento che qualcuno invoca da tempo: ridisegnare la distribuzione delle banchine tra aree pubbliche e aree private e aree in autonomia funzionale, che sono quelle di Acciaierie d’Italia, per compensare le perdite che stiamo avendo.


I nuovi investimenti legati alla Zona Economica Speciale (ZES) sono fondamentali e siamo sicuri che produrranno gli effetti positivi sperati. Inoltre bisogna accelerare sulla piattaforma logistica. In merito registriamo l’interesse di Vestas e Progetto internazionale 39. Ci sono anche due richieste su area ex SOICO e il progetto del gruppo Ferretti per lo Yard Belleli. Elementi che fanno ben sperare per il 2023 e che dovrebbero far ricomparire il segno positivo davanti ai dati che riguardano il Porto di Taranto”.

FILT CGIL, FIT CISL, UIL TRASPORTI INCONTRANO SCCT: “La società ha confermato gli impegni assunti”

FILT CGIL, FIT CISL, UIL TRASPORTI INCONTRANO SCCT: “La società ha confermato gli impegni assunti”

Si è tenuto nella mattinata odierna l’incontro previsto tra la Dirigenza San Cataldo Container Terminal (SCCT) e i segretari di Filt Cgil Michele De Ponzio, Fit Cisl Oronzo Fiorino e Uiltrasporti Carmelo Sasso alla presenza anche dei rispettivi rappresentanti sindacali aziendali.
 
Nel corso dell’incontro l’azienda SCCT, in persona del General Manager Cosimo Palagiano e delle risorse umane Fabiana Mutasci, ha riferito circa la definitiva funzionalità dei servizi ferroviari anche a valle del test definitivo effettuato negli scorsi giorni con esito positivo. Ha informato, inoltre, le OO.SS. in maniera ufficiale della seconda nave dell’operatore Kalypso, dopo quella di qualche giorno fa, che domani giungerà al Terminal di Taranto.

Questo lascia ben sperare sul consolidamento di questi traffici intercettati e legati anche ad una linea oceanica che dalla Cina arriva nel mediterraneo seppur previo impiego di unità navali di medie dimensioni e che ora toccherà anche Taranto. Questi due aspetti di novità sono stati accolti con soddisfazione poiché rappresentano un vero inizio dell’attività del terminal nel suo complesso sfruttando l’intermodalità che potrà dimostrare finalmente anche agli operatori più scettici di essere tornato finalmente pienamente operativo sul mercato.

Per quanto attiene l’aspetto occupazionale l’azienda ha confermato la volontà di rispettare gli impegni assunti circa l’incremento della forza lavoro ha palesato l’esigenza, anche alla luce di queste nuove positivamente mutate esigenze, di rimodulare il piano occupazionale già fissato al fine di armonizzarlo meglio ai bisogni futuri in via di evoluzione. Ha chiesto qualche giorno di pazienza per effettuare appunto tali valutazioni sia in termini numerici che delle mansioni prioritarie. Alla luce di queste novità le parti si sono date appuntamento ad un nuovo incontro da convocare nel breve per continuare il percorso di condivisone messo in atto con maggiore forza da qualche mese e che inizia finalmente a dare i primi risultati positivi.

Filt Cgil De Ponzio Michele            Fit Cisl Fiorino Oronzo           Uiltrasporti Sasso Carmelo

SIT-IN E SCIOPERO AUTISTI KYMA MOBILITA’ (AMAT)

Incroceranno le braccia sabato 21 gennaio, dalle ore 20:00 alle ore 24:00, i lavoratori di Kyma Mobilità (Amat). I motivi della forma di protesta, in particolare, riguardano le relazioni industriali con i vertici della società di trasporto interamente controllata dal Comune di Taranto e il tema della sicurezza degli autisti, di recente, vittime di alcune aggressioni da parte di violenti. Pertanto venerdì 20 gennaio è stato indetto dalla UIL Trasporti un sit-in di protesta presso la sede di via Cesare Battisti 657 dalle ore 8:00 fino alle ore 16.
A partire dalle ore 9:30 si svolgerà la conferenza stampa con gli operatori dell’informazione per meglio spiegare le ragioni che hanno portato le single sindacali FIT CGIL, UILTRASPORTI, UGL E SINAI all’ennesimo sciopero organizzato per sabato 21 gennaio.

Al sit-in oltre UIL Trasporti di Taranto saranno presenti i rappresentati di ADOC Taranto e una nutrita delegazione di UIL Pensionati.