Emergenza mitilicoltura a Taranto: UILA PESCA chiede interventi urgenti per salvare un settore in ginocchio

Al TG1 il segretario generare di UILA PESCA TARANTO, Vincenzo Guarino, ha portato la voce di un comparto allo stremo delle forze: โ€œQuella che stiamo vivendo รจ una vera catastrofe ambientale e sociale per Taranto. รˆ un colpo alla dignitร  di famiglie che da generazioni vivono di mitilicolturaโ€.

Taranto, 27 ottobre 2024 – Le alte temperature registrate negli ultimi mesi hanno causato una devastante morรฌa di cozze a Taranto, mettendo a rischio la sussistenza di oltre 400 famiglie di mitilicoltori. Unโ€™emergenza senza precedenti che colpisce il cuore di una delle attivitร  simbolo del territorio, la mitilicoltura tarantina, fiore all’occhiello di una lunga tradizione di eccellenza.

Secondo quanto riportato dagli allevatori locali, quest’anno il caldo record ha toccato punte di 31 gradi in acqua, provocando danni irreparabili: oltre il 70% del novellame รจ andato perso, compromettendo non solo la produzione attuale, ma anche quella dei prossimi anni. Gli operatori si trovano di fronte a spese esorbitanti, aggravate dallโ€™arrivo di ordini di introito e cartelle esattoriali, pari a 3.800 euro per concessione. Una situazione insostenibile che lascia nellโ€™incertezza centinaia di lavoratori.

Vincenzo Guarino, segretario generale UILA PESCA TARANTO, รจ intervenuto al Tg1, durante lโ€™edizione delle ore 20:00, portando la voce di un comparto ormai in ginocchio: โ€œQuella che stiamo vivendo รจ una vera catastrofe ambientale e sociale per Taranto. Non si tratta solo di una perdita economica: รจ un colpo alla dignitร  di famiglie che da generazioni vivono di mitilicoltura e che oggi rischiano di perdere tutto. Chiediamo al governo e agli enti locali un intervento urgente per dichiarare lo stato di calamitร  naturale, per garantire lโ€™abbattimento delle cartelle esattoriali e fornire sostegni immediati agli operatori in difficoltร .โ€

Il sindacato denuncia inoltre come lโ€™attuale obbligo di trasferimento delle cozze nel secondo seno del Mar Piccolo, imposto dall’ordinanza regionale del 2012, stia aggravando la crisi. โ€œQuesto obbligo, seppure introdotto per motivi di sicurezza, ha contribuito a sovraccaricare le acque, rendendo i molluschi ancora piรน vulnerabili alle temperature estreme e causando unโ€™alta percentuale di perdite,โ€ continua Guarino.

La UILA PESCA invita gli enti preposti a prendere decisioni decisive e lungimiranti per il futuro della mitilicoltura tarantina. โ€œOccorre con urgenza realizzare una nuova area di stoccaggio nel Mar Grande, come richiesto ormai da anni dai mitilicoltori,โ€ aggiunge Guarino. โ€œSolo cosรฌ potremo garantire condizioni adeguate per la produzione e una ripresa stabile del settore.โ€

La disperazione si estende ormai ai mercati locali, dove per sopravvivere alcuni commercianti sono costretti a vendere cozze importate da altre zone, mentre altri hanno scelto di rimuoverle dal proprio menรน per solidarietร . โ€œTaranto non puรฒ piรน aspettare,โ€ conclude Guarino. โ€œSalvare la nostra mitilicoltura significa proteggere un pezzo di storia e di identitร . Invitiamo le istituzioni a rispondere con soluzioni concrete a una crisi che potrebbe compromettere il futuro stesso della nostra comunitร .โ€