DISSERVIZI ALL’UFFICIO POSTALE DI TARANTO VECCHIA: LA UIL DENUNCIA “SITUAZIONE SCANDALOSA” E CHIEDE INTERVENTI IMMEDIATI
Taranto, 1 dicembre 2025 – Si è svolta questa mattina davanti all’Ufficio Postale di via Arco Paisiello la conferenza stampa convocata dalla UIL Poste Taranto e dalla UIL Taranto per denunciare pubblicamente le gravi criticità che da mesi interessano il presidio postale della Città Vecchia, aggravate in seguito alla chiusura dell’ufficio di piazza Fontana. Una decisione, quella di Poste Italiane, che secondo il sindacato ha riversato l’intera utenza del centro storico – oltre 2.200 residenti – su un unico sportello non attrezzato, generando disservizi pesantissimi per cittadini e lavoratori.
Il segretario regionale UIL Poste Puglia e segretario generale UIL Poste Taranto, Giuseppe Manfuso, ha spiegato come la situazione sia ormai diventata insostenibile. “Quella che viviamo qui non è più una semplice difficoltà operativa: è una condizione che definirei senza esitazioni scandalosa”, ha dichiarato. La chiusura dell’ufficio di piazza Fontana ha prodotto limitazioni ai prelievi per i correntisti trasferiti, costretti a vedersi negata la possibilità di ritirare somme superiori a quelle consentite dalla giacenza assegnata al nuovo sportello. “È inconcepibile che un pensionato debba essere trattato diversamente solo perché il suo ufficio è stato chiuso”, ha aggiunto Manfuso, sottolineando come “la Città Vecchia meriti gli stessi diritti degli altri quartieri”.
Allo stesso tempo gli sportellisti operano con disponibilità economiche irrisorie, talmente ridotte da non permettere di servire più di 15-20 clienti. “Chiediamo solo di poter lavorare – ha ribadito – e non di essere messi nella condizione di dover spiegare ai cittadini perché non possiamo effettuare operazioni essenziali”. Una situazione aggravata in una giornata come quella del primo dicembre, dedicata anche all’erogazione delle tredicesime. A ciò si aggiunge l’impossibilità dei lavoratori di svolgere pienamente le attività previste, tanto da essere spesso distaccati in altri uffici. “È assurdo che un dipendente venga mandato ogni giorno in un luogo diverso perché qui non ha gli strumenti per lavorare. È una mortificazione professionale e umana”.
“Questa situazione – ha aggiunto Manfuso – sta generando un livello di stress insostenibile per i lavoratori, che ogni giorno si ritrovano costretti a discutere con cittadini arrabbiati e frustrati, pur non avendo alcuna responsabilità diretta. Non possiamo accettare che un servizio pubblico scarichi il proprio malfunzionamento su chi è in prima linea”.
Manfuso ha ricordato come “nei mesi scorsi abbiamo scritto, segnalato, denunciato. Ma da parte di Poste Italiane non è arrivata nemmeno una risposta formale”. E ha concluso avvertendo che “non esistono cittadini di serie A e serie B: serve un frazionario unico per garantire uguaglianza. Non si può continuare a ignorare una comunità intera”.
Nel corso della mattinata sono emersi ulteriori problemi strutturali e organizzativi. Il coordinatore territoriale della UIL Taranto, Gennaro Oliva, ha raccontato un episodio particolarmente significativo: un cittadino invalido non riusciva a entrare nell’ufficio a causa delle barriere architettoniche ed è potuto accedere solo grazie all’aiuto di altri utenti. “È una scena che non dovrebbe più ripetersi in una città moderna. Qui non mancano solo i servizi: manca la dignità garantita a chiunque acceda a un ufficio pubblico”, ha commentato.
Oliva ha denunciato anche la totale assenza di privacy allo sportello dedicato ai prelievi, dove le operazioni economiche vengono effettuate senza alcuna tutela. “A Taranto Vecchia un pensionato deve dire davanti a tutti quanti soldi vuole prelevare. È semplicemente inaccettabile”. Non meno grave la mancanza del sistema di prenotazione tramite ticket, che costringe le persone ad attendere in fila senza ordine. “La scena delle file disordinate, delle persone che arrivano e non sanno a chi spetti il turno, è ormai la normalità. E Poste fa finta di non vedere”.
Il coordinatore territoriale ha continuato: “Noi non siamo qui a fare passerelle. Siamo qui per difendere i cittadini. E se non arriveranno risposte, le nostre iniziative non si fermeranno”. Poi ha aggiunto: “La UIL Taranto sarà al fianco della UIL Poste sempre, su ogni problematica. E se servirà, torneremo con forme di mobilitazione più forti. Perché quello che sta succedendo qui è una mancanza di rispetto per un’intera comunità». Infine, con toni netti, ha concluso: «Se non verranno prese misure immediate, la UIL si farà sentire ancora più duramente. Non permetteremo che questo quartiere venga abbandonato”.
La UIL annuncia che, qualora non arrivassero risposte rapide e concrete, la mobilitazione proseguirà con iniziative ancora più incisive. La Città Vecchia, conclude il sindacato, non può essere privata di un servizio pubblico essenziale, soprattutto in un momento storico in cui fragilità sociali e bisogni del territorio richiedono una presenza più forte e responsabile delle istituzioni



