Bufera su Kyma Ambiente, l’intervento dei sindacati

E’ un attacco diretto al Cda di Kyma Ambiente con relativa richiesta di intervento immediato da parte del Sindaco del Comune di Taranto, Piero Bitetti e dell’assessore alle partecipate Gianni Cataldino, quello sferrato dalle organizzazioni sindacali FP CGIL e UIL Trasporti.

I segretari generali di categoria Cosimo Sardelli (FP CGIL)e  Carmelo Sasso (UIL Trasporti)  prendono posizione di fronte all’atteggiamento distonico dell’azienda deputata all’igiene urbana, che da una parte continua ad essere in default finanziario (40milioni di euro di massa debitoria), a non onorare i debiti nei confronti dei lavoratori (oltre 2milioni e 200mila euro non versati al Fondo di previdenza complementare per TFR e pensioni) e dall’altro procede a tre progressioni di carriera per tre dipendenti portati, in barba alla logica e ai regolamenti interni, al settimo livello.

“Si tratta di una decisione che supera i limiti della decenza e del rispetto per le centinaia di lavoratori che ogni giorno lavorano e si sacrificano mentre l’azienda spavaldamente “premia” per direttissima 3 dipendenti, lasciando ai limiti della precarietà tutti gli altri” – dicono i rappresentanti sindacali.

“Parliamo di una società che annega in un mare di debiti mentre la città non sfonda neanche il 35% di raccolta differenziata, conditio sine qua per lasciare Kyma nell’alveo delle aziende pubbliche – continuano Sardelli e Sasso – e che in attesa di una fantomatica “due diligence”, è disposta a mandare a gambe all’aria relazioni sindacali, regolamenti e buon senso.

I sindacati, infatti, sottolineano anche che per le figure apicali delle società in house si dovrebbero bandire consorsi interni che prendano in considerazione il merito, i requisiti e le norme per le progressioni di carriera, a cominciare dal titolo di studio, piuttosto che altre “virtù”.

I sindacati in tal senso avevano già predisposto regolare diffida rispetto all’intendimento del CDA che però proprio ieri è andato avanti per la sua strada.

“La diffida era stata inviata per conoscenza anche al Sindaco Bitetti – dicono – ma nulla è servito e pertanto ci aspettiamo che sia proprio il Sindaco a fornirci le spiegazioni che hanno spinto il cda di Kyma Ambiente ad approvare una delibera così urgente che promuove tre generali mentre l’esercito è senza scarpe”.

“Nell’attesa che qualcuno si degni di fornirci le informazioni richieste – concludono Sardelli e Sasso – chiediamo il ritiro in autotela della delibera incriminata, riservandoci di esporre i fatti anche alla locale Procura della Repubblica e alla Procura Generale della Corte dei Conti di Bari, per una disamina di merito più accurata al fine, anche, di scongiurare un eventuale danno erariale”.